domenica, giugno 23, 2024

Nella baia delle parole: romanzi scacciapensieri da ombrellone 4°

Si cammina spesso a tentoni, fra una storia e un’altra, lungo il porto, o le strade di una città luminosa, furiosa, turbata, o con un sorriso smagliante, lieta di ciò che mi ha appena donato la vita, pronta a difendermi o barricarmi da ogni avversità. La vita spesso ci risucchia, nel suo infinito vortice, pur di difenderci dagli assalti esterni che ci assalgono, ci pongono contro innumerevoli sfide contro i quali i libri offrono splendide opportunità. Protezioni sufficienti per vivere, sempre. Questa nuova stagione estiva l’ho accolta con una bella pila di romanzi che a me piace teneramente definire mattonazzi, e benché per me sia normale di storie ambientate in estate se ne scorge molto poco. Tuttavia il periodo estivo vige prorompentemente all’insegna della spensieratezza e della semplicità, e quale miglior modo se non quello di immergersi in atmosfere tranquille, domestiche, ma anche bucoliche, verdeggianti in cui l’eco prorompente del passato cozza col presente e sul futuro, tratteggiando forme o caratteri in cui le emozioni prevalgono, il cuore resta imprigionato da sensazioni che lo attanagliano come una minaccia, come una sventura, al fine di avvertire un profondo e crescente stato di beatitudine che presto o tardi matura, rifuggendo di una luce tutta sua. Una luce che riverbera, quando meno ce lo aspettiamo.

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Una lettura che nella sua straordinaria delicatezza conferisce una sorta di energia spirituale. Quando il Fato bussa alla porta costringe ad affrontare la vita in ogni forma, in ogni dilemma, alludendo a innumerevoli opportunità in cui si alena anche il minimo contatto. Non propriamente liberi da entità che imprigionano nella loro morsa, in cui mi è stato davvero impossibile non poter ammirare queste figure di passaggio nei loro abiti umili, aspirando ventate di odori malsani che pian piano si lasceranno alle spalle.

Titolo: L’aria innocente dell’estate

Autore: Melissa Harrison

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 276

Trama: Una talentuosa scrittrice inglese contemporanea paragonata a connazionali illustri come Thomas Hardy e Charlotte Brontë arriva per la prima volta nelle librerie italiane con un romanzo delicato e potente. Nell’Inghilterra dei primi anni Trenta, la quattordicenne Edith Mather vive con la sua famiglia in una fattoria. Il paesaggio rurale è di una bellezza mozzafiato, ma la vita in campagna è dura, e la Grande guerra e la Grande depressione si sono lasciate alle spalle una comunità impoverita e timorosa. Edith è «una strana bambina», si sente irrimediabilmente diversa da tutto ciò che la circonda e preferisce la compagnia dei libri ai giochi con i coetanei. A turbare la quiete di un quotidiano scandito dalle leggi della natura è l’arrivo di Constance FitzAllen, giornalista di Londra giunta in paese per scrivere sugli usi e costumi dei contadini del luogo. Fin dal primo incontro Edith è ammaliata da questa donna estroversa e libera, che indossa pantaloni da uomo. Constance sembra l’amica e la mentore ideale per lei, ma si dimostrerà molto diversa da come appare: porta infatti con sé idee politiche che si riveleranno insidiose. Con l’avvicinarsi del tempo del raccolto e l’aumentare delle pressioni sull’intera comunità, Edith dovrà riuscire a fidarsi del proprio istinto per salvarsi da un disastro imminente.

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Seppur proiettato in un mondo attrezzato e completo di amicizie create, inimicizie sancite, codardi, uomini umili e cordiali in cui il grembo famigliare è l’unico luogo in cui rifugiarsi nel momento in cui la riservatezza, il diritto di far baccano, la seduzione o lo stupro, l’adulterio o il furto violano la nostra sfera personale non funse da contrappeso a forme di sostentamento al nulla più assoluto.

Titolo: L’estate che sciolse ogni cosa
Autore: Tiffany McDaniel
Casa editrice: Blu Atlantide
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 384
Trama: Ci sono estati che ti entrano sotto la pelle come ricordi eterni. Per il giovane Fielding Bliss quell’estate è il 1984, l’estate che cambierà per sempre la sua esistenza e quella di tutti gli abitanti di Breathed, Ohio. Qui, in una giornata dal caldo torrido, il diavolo arriva rispondendo all’invito pubblicato sul giornale locale da Autopsy Bliss, integerrimo avvocato convinto di saper distinguere il bene dal male, e padre di Fielding. Nessuno in paese si sarebbe mai aspettato che Satana avrebbe risposto. E tantomeno che si sarebbe palesato come un tredicenne dalla pelle nera e dalle iridi verdi come foglie, eppure quel ragazzo uscito dal nulla sostiene davvero di essere il diavolo. A incontrarlo per primo è Fielding, che lo porta con sé a casa. I suoi genitori subito pensano che il giovane, che sceglierà di farsi chiamare Sal, sia scappato dalla propria famiglia, eppure le ricerche non portano a nulla, e in lui sembra esserci veramente qualcosa di impenetrabile e misterioso. Qualcosa che gli abitanti di Breathed non capiscono e li farà persuadere che quel ragazzo dalle lunghe cicatrici sulle spalle sia realmente quello che dice di essere: il diavolo. Intanto, un’afa incredibile scioglie i gelati e i pensieri e confonde i rapporti e le certezze, il senso del bene e del male, dell’amore e della sofferenza, della fiducia reciproca e della paura. Lirico, struggente, sorprendente e davvero unico nel panorama contemporaneo, L’estate che sciolse ogni cosa è un romanzo di una bellezza folgorante che segna l’esordio di una nuova, grande voce letteraria.

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Racconta l'amore proibito di due giovani innamorati che di semplicità possiede ben poco, una passione sospetta che colpisce per la vastità dei sentimenti che lega Charlie e la sua bella Sylvain, un piccolo paesino la cui immagine trasmette un quadro estremamente generico di una famiglia riunita che siede in veranda a bere tè freddo ea parlare a bassa voce degli eventi che si susseguono durante il giorno. Il tutto intervallato da un gioco di luci e ombre, che separa il bene dal male. I buoni dai "cattivi".

Titolo: La sposa giovane

Autore: Robert Goolrick

Casa editrice: Feltrinelli

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 305

Trama: È l'estate del 1948, la prima calda e magnifica estate dopo la guerra, quando a Brownsburg, una tranquilla cittadina appollaiata nella valle delle Blue Ridge Mountains della Virginia, arriva uno sconosciuto. Charlie Beale è il suo nome, è bello e ha carisma, il corpo teso di uno che è appena tornato dalla carneficina più grande della Storia e vive alla giornata. Tutto ciò che possiede sta nelle due valigie che ha portato con sé: nella prima tiene qualche vestito, le camicie, la biancheria pulitissima. E un set di coltelli perfetti. Nell'altra c'è il denaro. Molto denaro. Sta cercando la pace, un posto dove mettere radici e ricostruire la propria vita interrotta. Sta cercando la sua stella polare, e Brownsburg sembra il luogo ideale: lì Charlie trova un impiego, conquista l'amicizia dei cittadini, l'ammirazione delle signore e l'affetto incondizionato del piccolo Sam, per il quale diventa un idolo e che per lui diventa un figlio. Nella bottega del macellaio in cui lavora conosce tutti e con tutti è gentile e riservato, ascolta le chiacchiere senza fare commenti. Ma il fuoco cova sotto la cenere, pronto a riprendere vigore. E la scintilla entra un giorno in negozio: è Sylvan, la giovanissima sposa del riccone del paese, bella come una diva di Hollywood, il corpo elettrico di una ragazzina troppo sensuale, i sogni ingenui di una bambina. È tutto ciò che Charlie desidera. Fino a consumarsi.

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Una storia che sembra fluttuare leggermente verso il cielo come una pista da ballo sui piani, dando al lettore la sensazione di essere solo nell'universo, sfamata da una miriade di parole, scaldata da un'unica luce al mondo. Con personaggi che brillano, si espandono, lusingati della mia presenza, ed io della loro, rimpiangendo nel silenzio delle loro riflessioni il mondo che si sono lasciati alle spalle. Affacciandosi indirettamente sull'oceano, pronti per un cambio di rotta, un rimescolamento di atomi che avrebbero formato la molecola essenziale di un nuovo popolo.

Titolo: Il grande Gatsby Autore: Francis Scott Fitzgerald Casa editrice: Feltrinelli Prezzo: 8,50 € N° di pagine: 230 Trama: Il grande Gatsby ovvero l'età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà immensamente della cugina sposata di Nick, Daisy.

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Una storia che ha una sua anima ma reso troppo superficiale, quasi banale da considerarsi accettabile. Nonostante apparentemente sembra possieda qualcosa che lo rende diverso, forse più straordinario della stessa certezza che al suo interno si nasconda una qualunque storia d’amore, semplice, a volte frettoloso, a volte un po' triste e amaro. Carico di una certa drammaticità, sedimenta dentro l'anima di chi legge e trascende nello sconfinato mondo dell'immaginazione. Dalla parvenza di un sogno tranquillo, col cielo sempre più scuro e ingombro di nuvole, in cui tutto sommato mi sono tenuta aggrappata a parole semplici proprie come queste.

Titolo: Cleopatra e Frankenstein
Autore: Coco Mellors
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 488
Trama: Un romanzo sulle fibrillazioni dell’amore, su tutte quelle relazioni imperfette nate da serate inaspettatamente perfette e, soprattutto, su New York: ancora una volta sfrenata, eccessiva, meravigliosa, irraggiungibile. Quando Cleo e Frank si incontrano, nell’ascensore di un grattacielo a Manhattan la sera di Capodanno, non sanno che da lì a sei mesi si sposeranno e andranno a vivere insieme. Ma quello che appare come un idillio, finirà per essere un infelice punto di svolta nella loro vita e in quella degli amici più cari.

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Ha lo stesso sapore delle storie d'epoca che qualche volta leggo. Semplice, triste e un po' amaro, carico di una certa drammaticità che sedimenta dentro l'anima di chi legge, è una storia appassionante che ha incontrato i miei gusti di lettrice. Un inno agli affetti, all'amore, alla vita, alla speranza. Un romanzo per nulla banale col quale l'autrice, Anna Maria Falchi, tesse una storia che profuma di antico e di salsedine.

Titolo: La spiaggia di quarzo
Autore: Anna Maria Falchi
Prezzo: 17 €
Casa editrice: Guanda
N° di pagine: 232
Trama: Dopo anni di lontananza, Alessia torna nella terra dov'è nata, la Sardegna, e a una spiaggia che le è molto cara. Il contatto con i bianchi granelli di quarzo la riporta indietro nel tempo, al ricordo di un'estate che ha segnato indelebilmente la sua vita, un'estate degli anni Ottanta, quando le ragazzine leggono Cioè e appendono in camera i poster di Miguel Bosé. Alessia ha un'amica del cuore, Mariella, e a quattordici anni le amicizie sembrano destinate a durare per sempre. Mentre lei è studiosa, timida e un po' goffa, Mariella è già civettuola e disinvolta, e Alessia stenta a credere che la voglia con sé in una breve vacanza che segna la conclusione delle scuole medie. La prima estate con il motorino, il Sì Piaggio rosso fiammante che Alessia si guadagna raccogliendo pomodori nei campi di uno zio, pegno da pagare per l'ingresso nel mondo degli adulti. Loro due da sole, lontane dai genitori, in uno di quei casotti sulla spiaggia che gli isolani usano per godersi il loro mare. Il primo assaggio di libertà, con la scoperta del corpo, il desiderio di spiccare il volo e la paura di essere se stessa, il bisogno di rivelare i propri sentimenti che si mescola al timore di essere fraintesa, allontanata, tradita. Intorno alle due protagoniste, tutto un mondo di personaggi che raccontano un intreccio di temi fortemente legati alla terra sarda: il profondo attaccamento alle tradizioni, il dramma dei rapimenti, il paesaggio ferito di un'isola che non vuole avere padroni.

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Non il ritratto di una semplice storia d'amore macchiata di atrocità e crudeltà bensì l'impossibilità di vedere o sentire la realtà circostante al di là di ogni cosa, al di là di ogni forma o conseguenza. L'uomo è una creatura che compie continuamente errori, e, penso, stia qui la sua bellezza. La Howard sapeva che avrebbe scritto una storia dal mancato lieto fine, ma, del resto, la vita non è qualcosa che riesci a tollerare ma con le sue incongruenze? 

Titolo: Perdersi
Autore: Elizabeth Jane Howard
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 430
Trama: Henry è un unltrasessantenne solo e piuttosto male in arnese, che vive sulla barca di una coppia di amici. La sua è stata un’esistenza sfortunata e apparentemente segnata dalla crudeltà delle donne. Lettore e pensatore, è un uomo privo di mezzi, ma non di fascino. Daisy è una drammaturga di successo, anche lei ha superato i sessant’anni e conduce una vita piuttosto solitaria in un piccolo cottage di campagna con giardino che ha da poco acquistato, dove contempla l’enorme vuoto affettivo che nessun uomo ormai riempirà più, nonostante una parte di lei continui a desiderare di essere amata ancora una volta. Quando Henry si offre come giardiniere, all’inizio Daisy è diffidente, ma poi gli consente di insinuarsi pian piano nella sua vita quotidiana bisognosa com’è di affetto e attenzione, abbocca facilmente al suo amo. La tensione sessuale tra i due cresce in modo graduale, fino a che Daisy ne è obnubilata e non è più in grado di vedere Henry per quello che realmente è, nonostante i suoi amici e sua figlia, perplessi e sospettosi, continuino a metterla in guardia.

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La veridicità di certi fatti che sono stati sottoposti dall’impossibilità dell’uomo di adottarsi al progresso, in cui alla fine Charity resterà ancorata ai suoi obiettivi, che non ha mai abbandonato i suoi principi, non ha mai toccato la corruzione, venduta ma essere audace di cui l’ignoranza dei paesini di provincia, l’assetto sociale non avrebbero potuto prevalere. Piuttosto cambiare prospettiva, visione del mondo.

Titolo: Estate Autore: Edith Wharton Casa editrice: Elliot Prezzo: 17, 50 € N° di pagine: 185 Trama: La giovane Charity trascorre una vita noiosa a North Dormer, nel New England. Arrivata in città dalla “Montagna”, dove viveva in misere condizioni in una comunità di reietti, era stata adottata da bambina dall’avvocato Royall, ora rimasto vedovo. Un giorno nella biblioteca in cui lavora appare l’affascinante architetto Lucius Harney, il quale mostra subito un interesse particolare per la ragazza. Il patrigno, che ha già fatto delle avances a Charity chiedendole di sposarlo, fiuta una complicità tra i due e cerca di ostacolarli. Nonostante i suoi tentativi, Charity e Lucius diventano amanti ma, con la fine dell’estate, anche quell’amore si avvia verso l’autunno, portando con sé le conseguenze della scandalosa relazione.

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Un mondo conchiuso disegnato con la chiarezza di parole non sempre semplici, ma perfette. Snaturato dagli scarabocchi di altre menti, altri bisogni, in cui persino il tempo - così facile da stabilire e segmentare ad intervalli regolari - nel romanzo gocciola a poco a poco in modo incontrollabile. Una fonte di segretezza che rievoca il piacere della miniaturizzazione e della scrittura; quest'ultima, intesa nel romanzo come una pratica incerta, vulnerabile e imbarazzante.

 

Titolo: Espiazione

Autore: Ian McEwan

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 381

Trama: All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era la commedia da mettere in scena, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis, e da Londra era atteso l'amatissimo fratello Leon con un amico, industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony, con quel suo misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, il figlio della loro donna di servizio.

Tutti i personaggi entrano in scena ma, nella commedia della vita, non ci sono prove prima della recita e ogni gesto assume un carattere definitivo. Presto, sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia e la guerra arriverà a spazzare via il vecchio mondo con le sue raffinate ipocrisie.

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L’aspetto straordinario di questo romanzo è stato il suo essere proiettato in uno spazio temporale che è discontinuo al mondo, alla realtà circostante, sicuramente dovuto dal modo in cui esso è stato raccontato. Un salto nel vuoto, il cui segreto si cela nel sapere cogliere o catturare su tela l’anima di un uomo che all’epoca fece storia, lo sguardo concetrato ma sognante di un paesaggio evanescente, bellissimo in cui l’anima è scivolata beata.

Titolo: Concerto di una sera d’estate senza poeta Autore: Klaus Modick Casa editrice: Neri Pozza Prezzo: 15 € N° di pagine: 240 Trama: All’inizio del secolo scorso a Worpswede, nel nord della Germania, si erge una dimora che, con le pareti bianche e le finestre chiare, spicca fra le tante fattorie tozze e cupe della regione. È circondata di rose e, soprattutto, di betulle e si chiama perciò Barkenhoff, la casa delle betulle. Dal tetto fino alle cantine, non c’è stanza né oggetto dell’edificio che non sia stato elaborato o modellato dal suo creatore: Heinrich Vogeler, il << principe azzurro di Worpswede >>, il re dello Jugendstil, lo stile nuvo che ha elevato ad arte l’ornamento; un giovane uomo che si aggira nelle campagne intorno alla casa in completo da bohèmien Biedermeir, con tanto di colletto rialzato e fazzoletto da collo, cilindo e bastone da passeggio. Vera e propria opera d’arte totale, Barkenhoff ha attratto presso di sé i maggiori artisti e letterati dell’epoca. Tra tutti, il poeta uniuto da un intenso sodalizio spirituale con Vogeler: Rainer Maria Rilke, il giovane Bohèmien che ha dato del filo da torcere a tutti a Worpswede, andandosene in giro con la camicia fuori dai pantaloni e declamando versi nella sua stanza, mentre picchiava sull’assito i suoi stivali rossi a ritmo indolente e irregolare. Invitato per l’Esposizione d’arte della Germania nordoccidentale, Vogeler è in partenza per Berlino, dove si presenterà nel suo travestimento da << principe azzurro di Worpswede >>. E la granduchessa o il granduca, con indosso l’uniforme di gala, gli consegneranno la Gran medaglia d’oro per l’arte e la scienza per il suo Concerto, un quadro celebrato da un esperto come un inno sonoro alla pace della sera, un momento di festa, di gioia di vivere meditativa. L’esperto non sa che l’opera rappresenta per Vogeler l’esatto opposto: una tragica assenza e un follimento. La tragica assenza è quella di Rilke. Il poeta, nel dipinto, avrebbe dovuto sedere fra paula e Clara, là dove si è seduto quando è comparso per la prima volta al Barenhoff, un genio enigmatico e precoce le cui parole e sguardi facevano struggere le due donne. Il posto, invece, è vuoto, in un’opera che sancisce deliberatamente la fine del sodalizio tra un artista e un poeta che non si limitava a poetare. Il fallimento è quello dell’intera famiglia del Barkenhoff, la comunità di artisti andata in pezzi quando le dolci parole del poeta, per il quale le donne erano amanti o, nella migliore delle ipotesi, muse, sono improvvisamente apparse solo come vuote ideologiche, prediche di un ciarlatano.

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Monumento che ha preso vita dal nulla, nel quale predominano forze superiori che valicano su tutto e tutti in cui l’elemento affettivo che ci coglie quando qualcosa o qualcuno si interpone fra noi pervade lo spirito nell’ostinazione di qualunque forma di evoluzione. Cosa fare, quando un ostacolo o intermezzo si pone fra te e la tua esistenza? Nel romanzo resa facile ma non priva di conseguenze, il cui prezzo da pagare è alto, rievocano momenti o ricordi che hanno assorbito ogni fibra del mio essere. Critiche e riconoscimenti che mi hanno permesso di osservarla poi sotto una nuova ottica, comprendendola in ogni forma e costanza.

Titolo: Cassandra al matrimonio Autore: Dorothy Baker Casa editrice: Fazi Prezzo: 16, 50 € N° di pagine: 274 Trama: E’ un’estate dei primi anni Sessanta e Cassandra Edwards è in viaggio verso il ranch di famiglia. Partita da Berkeley, sta andando al matrimonio della sorella gemella, Judith, ma non sa come comportarsi perché non ha proprio voglia di conoscere il cognato, né di gioire dell’evento. Cosa succede nel cuore di un fratello gemello quando l’altra metà decide di andare via, di iniziare una vita propria da condividere con un estraneo? Accade di arrivare nella casa paterna e di aver voglia di tuffarsi subito in piscina, dove la testa si libera dai pensieri e nell’acqua ci si dimentica quasi di essere mai nati; di stringere tra le braccia la nonna, ancora affilata nei giudizi eppure così spudoratamente di parte nei confronti delle nipoti; accade poi di parlare con il proprio padre, in un’infilata di brandy che aiuterà a sfogare la propria tristezza e le paure. La casa degli Edwards è un piccolo mondo distante, e fiero di esserlo, dalla società americana degli anni Sessanta; è un ambiente colto e progressista dove il capofamiglia è un professore di filosofia in pensione le cui figlie ricordano con grande fierezza l’educazione libera e tesa alla curiosità che gli ha impartito; ed è una casa dove manca una madre da qualche anno, il weekend che accompagna il racconto di Cassandra al matrimonio è quasi lo scampolo di una storia familiare idilliaca, l’ultimo colpo d’occhio di una giovane donna che sta per volgere lo sguardo altrove.

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Un romanzo drammatico, ma bellissimo che mi ha piacevolmente colpita. Teme nell'essere un anima dannata in mezzo a tante altre, con moti di profonda solitudine. Impossibilitata a non affezionarsi, a cogliere forme di particolare riflessione che mi hanno colta impreparata in quanto il loro sguardo è molto più di quel che sembra: non il ritratto di una semplice storia fra una madre e una figlia bensì l'impossibilità di vedere e sentire la realtà circostante al di là di ogni cosa, ogni forma o conseguenza.

Titolo: Amy e Isabel

Autore: Elisabeth Strout

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 19, 50 €

N°di pagine: 450

Trama: È la storia, questa, di una cittadina anonima della provincia americana. Di un'estate straordinariamente torrida. Di un microscosmo di donne, impiegate presso gli uffici di una fabbrica locale. Tra wjegse de Isabelle, ancora giovane, che tenta di celare il proprio misterioso passato dietro una facciata di decoro e perbenismo; e c'è la figlia Amy, una timida adolescente con un segreto che non riesce a tenere nascosto. Il rapporto tra le due è teso, intessuto di cose non dette e di una reciproca incomprensione che si trasforma in aperta ostilità quando la madre scopre nella figlia l'esuberanza e la voglia di vivere che un tempo erano state le sue, il suo stesso desiderio di darsi a un altro e di essere amata. Il mondo di Am e Isabelle crollerà violentemente all'improvviso, e dopo un toccante, impietoso confronto durante una drammatica notte niente sarà più come prima.

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Un romanzo che intriga e sorprende. Con gran facilità permette al lettore di entrare in sintonia con i personaggi, mimetizzarsi tra le mura di una vecchia stanza d'albergo - impregnata dal tanfo di qualche mozzicone di sigaretta ancora accesa nei portacenere -, o in un viaggio on the road alla scoperta dell'ignoto.

  

Titolo: Lolita Autore: Vladimir Nabokov Casa editrice: Adelphi Prezzo: 11 € N° di pagine: 395 Trama: << Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo - li - ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita >>.

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Racconto di una generazione che attraversa gruppi di adolescenti, gruppi di famiglie. L'ambiente descritto evidenzia la condizione degli stessi, centellinati su un paesaggio butterato da campi, immerso nel silenzio, desolato, arido, avvolto in forme di moralismo e fatalità in cui vi è impossibile trovare alcuna via d'uscita. 

Titolo: E i figli dopo di loro

Autore: Nicholas Mathieu

Casa editrice: Marsilio

Prezzo: 19€

N°di pagine: 477

Trama: Lorena, agosto 1992. Anthony ha quattordici anni, le spae larghe e una palpebra mezza chiusa che gli dà sempre un'aria imbronciata. Stephanie è la più bella della scuola, ma nella valle dimenticata da Dio in cui è cresciuta l'avvenenza serve a poco. Hacine è un pó più grande, ama le moto (soprattutto quelle prese agli altri) ed è ormai rassegnato all'idea di deludere il padre, arrivato in Francia dal Marocco sognandoll'integrazione. L'estate in cui i tre ragazzi si incontrano è quella del primo bacio, delle prime canne, dei Nirvana nelle orecchie e delle corse in BMX intorno al lago, della noia che si mescola alla rabbia e al desiderio di fuggire. Ma è anche un'estate torrida, in cui il vento caldo della globalizzazione ha già spazzato via buona parte dei posti di lavoro della regione lasciando le famiglie sul lastrico, impreparate ad affrontare la chiusura delle fabbriche e a immaginare un futuro diverso per se e i propri figli.

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Un poema romantico che comprende la vita solo poeticamente, sessualmente, nella quale i sentimenti sono molto più forti di qualsiasi ragione. Così assetato di meravigliosa passione, follia che solo due protagonisti straordinari come Tatiana e Shura hanno potere su di me. Tutto così incredibilmente bello che non riesco a lasciarmi alle spalle.

Mi sono fatta avvolgere completamente dalla storia che, se dovessi inventarmi il sogno del mio amore nei riguardi di questa storia, penserei a un abbraccio indissolubile. Focoso, alla veduta di un orizzonte spaccato o al chiarore luminoso della luna.


Titolo: Il giardino d'estate

Autore: Paullina Simmons

Prezzo: 10.90 €

Casa editrice: BUR romanzo

Trama:  La travolgente storia d'amore tra una donna coraggiosa e un uomo in lotta per ritrovare la pace con il mondo e con se stesso. Dopo anni di dolorosa separazione, Tatiana e Alexander sperano di realizzare i loro sogni di libertà in America. Il figlio Anthony è la prova vivente che nessuna distanza può tenerli lontani. Eppure si sentono estranei, ancora turbati dai fantasmi delle tragedie vissute. Ex capitano dell'Armata Rossa, Alexander vive con sospetto e paura il clima della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a trovare con lui l'intimità di un tempo. Quando Anthony si arruola volontario in Vietnam e scompare volontario nella giungla, Tatiana e Alexander sentono che gli incubi del passato sono tornati. Potranno ancora passeggiare nel Giardino d'Estate?

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