lunedì, marzo 12, 2018

Gocce d'inchiostro: Il giardino dei segreti - Kate Morton

Che cosa bellissima i libri! Una serie infinita di avvenimenti, avventure in cui si sprofonda e si cerca conforto. Il nettare della mia giovane anima alimentato giorno dopo giorno, un setaccio le cui maglie continuano a stringersi.
La recensione di quest'oggi, tratta la storia di uno dei miei romanzi preferiti. E della sua autrice, Kate Morton, di cui ogni tanto mi piace riaccogliere nel mio cantuccio personale.
Segreti, ricordi, rumori che si perdono fra le soglie del tempo. La storia di donne apparentemente forti ma fragili che affronteranno "pericoli" dove in realtà non esistono. Un romanzo la cui missione primordiale sta nell'avventurarsi in questo magnifico viaggio. Accettando di fagocitarci con i suoi personaggi, non potendo resistere alla tentazione di disegnare un segno divino che sancisca il legame imprescindibile fra autore e lettore. Costellato da fiabe, esperienze di vita in cui tutti possono riconoscersi - e da cui l'autrice ha tratto spunto personalmente -, in cui mi è stato permesso di scivolare in un mondo dove i dispiaceri della vita non mi sono completamente sconosciuti.
Titolo: Il giardino dei segreti
Autore: Kate Morton
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 21, 90 €
N° di pagine: 593
Trama: E' il 1913 e sulla costa dell'Inghilterra una nave è pronta a salpare per l'Australia, tra i passeggeri in cerca di fortuna e i rudi marinai intenti alle manovre, una bambina di quattro anni, Nell, stringe il prezioso libro di favole che le ha regalato la misteriosa Autrice. Eliza Makepeace. Che dovrebbe prendersi cura di lei, ma l'abbandona sul ponte. Distratta dalle attenzioni di un bimbo più grande che la invita a giocare, Nell non si accorge che il rombo dei motori si fa più incalzante, e la nave lascia il molo diretta verso il mare aperto. Dopo una traversata che sembra infinita, quando il transatlantico arriva a destinazione, la piccola si ritrova sperduta nel porto di Maryborough: è smarrita, non ricorda il suo nome e tutto ciò che le è rimasto è una valigina bianca che contiene qualche vestito e quel bellissimo libro di fiabe. Per Hugh, il capitano del porto, quella delicata creatura pare piovuta dal cielo, a consolare lui e la moglie della loro sterilità. Da quel momento sarà sua figlia. Solo la sera del suo ventunesimo compleanno Nell apprende dal padre il segreto delle sue origini e la sua vita cambia per sempre.
La recensione:
I romanzi della Morton sono sempre stati i miei preferiti. Io e la sua autrice ci siamo incontrati molti anni fa, su uno scaffale colmo di romanzi, nella libreria più vicina della mia città; qualsiasi storia degna di questo nome ne avrebbe riconosciuto il merito, ma quelle di Kate Morton sono qualcosa di più. Non è tanto il suo valore materiale, comunque molto elevato - se consideriamo solo le bellissime copertine con cui sono ritratte i suoi romanzi -, a renderli preziosi, ma ciò che per me rappresentano: la prima volta che una donna, un abile lettrice di anime, mi aveva incantato e fatto cantare la mia anima. E come un cercatore d'oro conserva la prima pepita qualunque sia il suo valore, negli anni ho alimentato il desiderio di non volermene mai più separare.
Li conservo come una reliquia sacra, sul ripiano della mia strapiena libreria, e di tanto in tanto mi attira tener in mano un suo romanzo anche solo per ammirarlo. La sua bellezza, i suoi fili d'oro intrecciati così bene e che ne decorano una trama armoniosa e semplice, le scrittrici nascoste nell'animo dei suoi personaggi, hanno il potere di rasserenarmi.
E quindi adesso, a poca distanza dall'ultima volta in cui ho ospitato Kate Morton, ho capito che io non riesco a vivere senza le sue storie. Non riesco proprio a farne a meno. Involontariamente qualcosa mi ha fatto prendere consapevolezza di una decisione che non mi farà più tornare indietro. E' qualcosa strettamente legato alla scrittura, alla letteratura. Io non posso fare a meno di sentirmene coinvolta; non riesco a fare a meno di non pensare a Eliza, Rose, Nell, Cassandra, Mary. E se per caso ogni tanto vengo contagiata dalla malinconia, devo solo tenere a mente il mio obiettivo: raccogliere tutto la passione insita nel mio animo per poter fagocitare storie come queste.
Non vedevo l'ora di tornare a Cliff Cottage. Il mistero di questo luogo era sempre più intricato, oltre che motivo di fascino. Finalmente ero potuta tornarci grazie all'ennesima sfida indetta da una mia amica blogger. Avevo svolto le mie indagini. Avevo seguito di pari passo il percorso imboccato dalla vivace Eliza, ed ero giunta nell'Inghilterra del 900 trascinata senza che io me ne accorgessi, consegnata ad autrice di cui serbo una fiducia cieca. Osservare la copertina, scrutarne la sua anima appassionata e semplice mi aveva indotto a provare una certa emozione e mi ero trattenuta a stento a rimanere lì. Non appena avevo un attimo di tempo libero ne approfittavo per sedermi sulla mia poltrona preferita e immergermi nella lettura.
In realtà si trattava di qualcosa che per me non è sconosciuto. Ma rileggere Il giardino dei segreti a distanza di qualche anno, mi ha lasciata addosso un manipolo di sentimenti che ancora tutt'ora non riesco a tenere a bada. Secondo questo diario letterario, mi sono recata a Cliff Cottage nella prima settimana di marzo. Ero rimasta troppo sorpresa, troppo affascinata per fare altrimenti. E quando tornai, mi sentivo diversa; la mia anima sprigionava più luce.
Aggrappata morbosamente a un taccuino sgualcito e un po' logoro, ma in modo simbolico pur di dare nell'occhio, sono stata condotta lungo le strade di un Inghilterra che ha avuto l'aria di essere un fiume di rumori liquidi, che lentamente mi si sono riversati addosso. Qui mi si sono presentate delle cose bellissime; la casa, un giardino di una splendida tenuta, personaggi che hanno vissuto e respirato assieme a me. Una penna mossa da una mano invisibile che traccia un segno indelebile; una luce che divampa nella notte; il mondo di carta in cui amo vivere perfettamente reale e tangibile.
Per l'ennesima volta non ho potuto fare a meno di nutrire un certo fascino, ammaliata da questo bellissimo giardino che mi aveva obbligata a rimanere saldamente attaccata all'anima di questa storia, nei confronti del quale non ho fatto altro che accumulare interesse sin dal momento in cui conobbi Nell. All'età di diciassette anni avevo percorso questi boschi, confidando che la vita potesse offrirmi la possibilità di scovare qualcosa che mi appartenesse. Nove anni dopo, ho deciso di inoltrarmi fra le sue pagine trovando conforto nella continuità della natura, convinta che la stabilità del passato potesse avere il potere di alleviare le tribolazioni del presente. E in un certo senso è stato così.
Una miscela disomogenea di colori che convergono in un unico bellissimo quadro, un giovamento per l'anima dovuto dalla tenacia, da anni e anni di letture nel cuore della notte, mentre un drammaturgo invisibile componeva con il sorriso stampato sul volto. Una pace interiore perfettamente rimodellata e costruita come una corazza, abilmente realizzata mediante un momento di perpetua follia, che mi ha indotta a tessere ancora una volta le lodi di questa bellissima storia. Idolatrandola e proteggendola così bene, impedendo che qualunque forza maligna o qualche fato crudele cambiasse il corso del tempo.
Fiumi di parole che si riversano come un mare in tempesta, il piacere squisito dello scrivere e di rendere questa passione come un mestiere di vita, uno stile curato, armonioso, quasi solenne, che lenisce qualunque ferita nascosta, Il giardino dei segreti è l'ennesima prova letteraria che mi ha fatto dimenticare come talvolta la bellezza di una storia può entrarci dentro letteralmente. Inconsapevolmente ho scoperchiato un vaso di Pandora, racchiuso in un giardino invaso dalla vegetazione, che mi ha condotta fra i parchi magnifici della tenuta di Cliff Cottage. In compagnia di una generazione di donne che hanno fatto la storia, tormentate e sole, che hanno dovuto affrontare diverse avventure e battaglie interiori per riportare la pace e la felicità.
Un legame così profondo, forte, tangibile, attraverso dei semplici fogli di carta stampata, hanno funto da filo conduttore. E quando questo filo dovetti spezzarlo, la coscienza è stata nuovamente affollata da ricordi ostinati.
Una lettura che fa trattenere il fiato, appassionante e un po' tesa e romantica che ha vasti richiami alla letteratura vittoriana. Un dramma inglese che arriva in sordina, e ci rende protagonisti di una vicenda sconvolgente come quella di Nell e Cassandra. In un mare di ricordi che fluttuano nel tempo sempre più remoto.
Valutazione d'inchiostro: 5

14 commenti:

  1. Ciao Gresi, non conosco il romanzo, ma anch'io come te, mi piacerebbe fare delle riletture...

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    1. Io, Ariel, le faccio quasi sempre; amo rileggere romanzi che non leggevo da anni ☺

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  2. Mi hai conquistata tantissimo Gresi.. voglio conoscere anche io quest'autrice e quindi metto il Giardino dei segreti in Wl per quest'anno. Dalla trama mi pare proprio un libro che fa per me!

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  3. Che bello questo libro Gresi, sono curiosissima di leggerlo e ora lo metto in lista

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  4. Ciao! ho un bellissimo ricordo di questo libro ^^

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  5. Ciao Gresi, non conoscevo il libro ma dopo le tue parole non vedo l' ora di leggerlo *_____*!!

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  6. Ciao Gresi, questo è l'unico libro della Morton che ho letto, ricevuto in regalo nella splendida edizione con cover rigida. Ho amato moltissimo la storia, ma nonostante la mia voglia di approfondire la conoscenza dei libri della Morton, non ho più letto altro di suo. Tu cosa mi consiglieresti?

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    1. Ciao, Alessia! Io ho letto tutti i suoi romanzi, e ti posso assicurare sono uno più bello dell'altro ☺ ti consiglierei a questo punto di leggere i suoi romanzi in ordine di pubblicazione. Prima di questo è stato pubblicato Ritorno a Riberton Manor, altrettanto bello ma non come questo che ho recensito ☺ oppure La casa sul lago, sua penultima fatica ☺
      Insomma, dimmi poi cosa sceglierai ☺ sono davvero curiosa ☺

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  7. Kate, cara Kate. Come faremo senza di te?
    Avevo 16 anni quando scoperto questa autrice e letto "il giardino dei segreti". Libro stupendo, magnifico e indimenticabile. Da allora ho amato la Morton, la sua scrittura in grado di farci tornare indietro nel tempo e le trame ricche di segreti e nostalgia che riesce a farmi sempre commuovere. Per non parlare dei finali inaspettati. In poche parole l'adoro!

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