Approfitto di questa nuova opportunità concessami dall’autrice, a cui riserbo un ringraziamento speciale – grazie davvero!, per ospitarla ancora una volta, e, quest’oggi, con la recensione del suo ultimo romanzo scritto. E, spassionatamente, mi premuro ad invitarvi e lasciarvi travolgere dal suo incanto. Giungere all’epilogo di ogni suo libro è una sensazione davvero fastidiosa, consapevole che di romanzi ce ne sono a centinaia a cui potrei chiedere conforto. Eppure il cuore batte dolorosamente quando tutto, la magia al suo interno, finisce: e qui resto, in preda allo stupore più assoluto.
Titolo: Il conte di Long Island
Autore: Jd Hurt
Casaitrice: Selph pubblishing
Prezzo ebook: 2, 99 €
N° di pagine: 274
Trama: L’ho vista in culla e subito con lei
si è creato un legame. All’epoca mi chiamavo Tony Mancuso. Ero solo un piccolo
delinquente desideroso di scalare le vette della mafia newyorkese, ma volevo
aiutarla. Ternerla con me, proteggerla per sempre. Non sapevo che quel legame
sarebbe diventato un mistero che mi avrebbe condannato alla prigionia per
diciassette anni, distrutto nel corpo e nell’anima. Ora sono tornato; il mio
nome non è più Tony. Io sono il Conte di Long Island e devo dipanare quel
mistero per potermi vendicare. Lei si chiamava Camille. Adesso è Rose; un
frutto proibito. Ma il suo nome non conta più e neppure la giovane età, perché è
diventata la piccola parte di una realtà molto più grande. La guerra contro i
clan di New York.
Da bambina la mia vita era una musica che
suonava sempre più lieve. Mi limitavo ad esistere. Mia madre, mio nonno, il mio
clan scandivano ogni minuto del mio tempo. Mi dicevano: “ è colpa della Mafia.
Devi rassegnarti”. Finchè ho scoperto che era tutta una bugia. Allora sono
scappata. Credevo che sarebbe stato facile perdermi nel mondo e capire chi sono
veramente, ma poi è comparso lui: il mostro, l’adulto che vuole distruggermi. Il
Conte di Long Island. Pensa di addomesticarmi, ma io sono stata prigioniera,
mai ingenua. E imparo in fretta. Grazie a lui ho capito che non esiste glora
facile. Ci si deve scontrare col sangue, con le ossa. Mi chiamo Rose Capascio e
ora sono pronta. Pronta per la guerra contro il Conte di Long Island.
N.B: Il Conte di Long Island è un mafia,
forbidden, suspense romance dai risvolti dark. E’ il primo volume
autoconclusivo della Honorable Men Series. Contiene tematiche delicate, e
talvolta, scabrose. Se ne consiglia pertanto la lettura ad un pubblico adulto e
consapevole.
La recensione:
Sia
questo romanzo sia gli altri scritti precedentemente dall’autrice evidenziano
il dolore della perdita di una persona cara nella maniera più ingiusta, e come
i protagonisti di tale dolore siano state ferite nel profondo. Probabilmente
non guariranno mai. Ma non si può stare seduti in eterno a piangere sulle
nostre pene. Dobbiamo alzarci e passare all’azione. Non per una vendetta
personale, ma per una giustizia ben più grande.
Cosa
ne penso? Sono delicati certi temi, certi argomenti, specie quando li riscontro
in letteratura. Ci si aggrappa alla letteratura, alla storia fasulla di certe “persone”
come scialuppa di salvataggio per abbattare la noia, la monotonia. E certi
romanzi si rivelano come esempi di fiducia, collaboratori con me. Qualcuno con
cui condividere segreti o misteri.
Ho
impiegato un po’ di tempo per mettere più o meno insieme i pezzi di una storia
d’amore e di tenebra ed esserne completamente travolta. Tony e Rose mi avevano
fatto delle confessioni ai limiti dell’incredibile alla quale seguiranno
estreme conseguenze. Ma per scovare una risposta adeguata avranno bisogno del
tempo.
Senza
dubbio, i personaggi della Hurt sono tutte figure che hanno al posto del cuore
un groviglio di angoscia, amore, tristezza, felicità, emozioni che si sono
agitate dentro e che adesso sto riversando in quel contenitore imperfetto che è
la scrittura, si smossero dentro di me e li ci rimasero per un tempo assurdamente
lungo. Ma non sono pazzi, né nel vero senso del termine. Non manifestano alcun
disturbo mentale. Anzi, la loro stabilità e lucidità vacillano solo in certi
momenti. Confermati anche da prove concrete. La loro, infatti, più che follia,
è qualcosa che assomiglia alla follia. Sarebbe forse più corretto chiamarlo un
giusto pregiudizio.
Immersa
completamente nei miei pensieri, ho smarrito il senso del tempo. Solo il cuore
aveva continuano a scandire gli attimi con ritmo secco e regolare. Ho visitato
i luoghi descritti dall’autrice, ritrovando scene familiari, odori che avevo a
lungo dimenticato. Ho ritrovato teneri ricordi e profondi dolori. Una luce
sottile, venuta chissà da dove, che improvvisamente mi trafisse il corpo. E ciò
mi ha suscitato una strana sensazione, come se fossi divenuta parte integrante
della storia che la Hurt si porta dentro. Non lo si percepisce? O forse sono io
che non voglio perder tempo e dimostrare che anche questa nuova storia, è stata
bella e indimenticabile e che è stata davvero impossibile ignorare. Tante
domande svolazzano rumorosamente nella mia testa, ma io non ho motivo di vivere
nell’incertezza, e penso a tutto quello che ho visto e vissuto.
Lo
spettacolo che ho osservato mi ha ricordato un elaborata coreografia: un amore
forte e indomito che attanaglia l’anima di due amanti le cui vite si
intrecceranno come due strade; il “patto” fra famiglie che a tratti mi ha ricordato
quello rumoroso fra i Montecchi e i Capuleti; il picchiettio camoso di un cuore
giovane che batte furiosamente in una gabbia toracica. I primi accordi di una
melodia, ai quali si giunge allo sferragliare del groviglio dei pensieri acuti
che invadono la mente di banalissimi ragazzi, componendo uno sgraziato arco con
colori vivaci e forti, che tuttavia non riescono a nascondere nella loro pelle
cicatrici profonde che non svaniranno più. E nemmeno la morte consentirà loro
di abbandonare quell’angusto inferno, perché anche quando moriranno, finiranno
di essere Tony e Rose, spogliati da ogni peccato, costretti a restare in questa
nuda terra, fino a quando sarà possibile che qualcuno gli conceda la
redenzione.
Come
la saga di Stolen e quella di American History e di Matthew Alcott,
anche la storia di questo ennesimo ritratto umano, crudele e spietato ha suscitato
innumerevoli emozioni davvero impossibili da spiegare. E’ sempre bellissimo
condividerle con la sua autrice, il mio starci silenziosamente, anche nel
momento in cui non vi era alcuna parvezna di amore e generosità. Trasportata da
un torrente di emozioni forti e inspiegabili che, proiettati nella mente dei
personaggi, ho potuto ascoltare persino i loro più temibili pensieri, e fra
tutti, spiccare quel forte desiderio di poter essere << accettati
>>.
Ennesima
forma d’amore unica e di forte impatto, storia disumana ed atipica che erge
attorno a se un muro di false speranze in cui il lettore sarà spettatore di una
passione indescrivibile e allo stesso tempo terrificante, che se ne sta sospesa
nell’avverso universo come luminose stelle. Covo segreto di un bellissimo
arcano, che in seguito ci indurrà a seguire tutt’altra direzione, trasformandosi
da confessione moderata, aperta nei confronti del mondo esterno, a squarci di
vita di valorosi combattenti motivati da un forte spirito di rivalsa. Lotta per
l’egemonia di affetti famigliari perduti ma che alla fine ne usciremo
vittoriosi.
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