lunedì, gennaio 11, 2021

Gocce d'inchiostro: L'oracolo dei mondi. L'origine - Annachiara Cairoli

Molte persone si lasciano ingannare dall’apparenza, ma se si osservasse con più attenzione, esaminare le cose da più angolazioni, ci si rende conto che dietro ogni gesto, parola o azione ci sono delle ponderazioni. Come un giocatore di shogi che ha ben chare in mente le prossime mosse. Che non mi piacciono le strategie è certo, ma Annachiara Cairoli traccia una giusta linea di demarcazione oltre la quale si spinge ma non valicando i confini dell’eccessivo o esagitato. Il suo è un romanzo dal carattere quieto, persuasa e coinvolta, stretta nelle maglie dell’ennesimo conturbante ritratto realistico che a leggerlo ho corso il rischio di restare incagliata per sempre nelle ossessioni della sua bellezza.
Approfitto di questa nuova opportunità concessami dall’autrice, a cui riserbo un ringraziamento speciale – grazie davvero!, per ospitarla nel mio salotto virtuale, e, quest’oggi, con la recensione del suo romanzo scritto. E, spassionatamente, mi premuro ad invitarvi e lasciarvi travolgere dal suo incanto. Giungere all’epilogo si è rivelato una sensazione davvero fastidiosa, consapevole che di romanzi ce ne sono a centinaia a cui potrei chiedere conforto. Eppure il cuore batte dolorosamente quando tutto, la magia al suo interno, finisce: e qui resto, in preda allo stupore più assoluto.


Titolo: L'oracolo dei mondi. L'origine
Autore: Annachiara Cairoli
Genere: Fantasy
Pagine: 250
Editore: Albatros
Il Destino, l'artefice inconsapevole della creazione dell'Universo, è alla ricerca dell'"armonia perfetta" raggiungibile solo tra l'equilibrio delle forze di Madre Natura. Ombra e Luce, Aria e Fuoco, Terra ed Acqua sono sei sorelle in eterna contrapposizione, si attraggono e nello stesso tempo si respingono. Varie sono le situazioni in cui si scontreranno, minando così quella stabilità di continuo ricercata, per poi riappacificarsi per il bene dell'Umanità. Le profezie della Fenice, la guerra contro gli Angeli e i Demoni per la liberazione della Terra porteranno le nostre protagoniste a vivere numerose avventure. L'autrice Annachiara Cairoli con maestria ed ottima capacità descrittiva, mostra una creazione del Cosmo tutta al femminile: il suo è un linguaggio pulito, dalle note divertenti e fantasiose.
Trama:

La recensione:

<< Capisci di avere un buon romanzo, quando leggi le prime pagine. >>

Sembra una frase fatta, questa, il genere d’espressione che si trova nei romanzi d’appendice. Eppure il romanzo di Annachiara Cairoli ha esercitato un certo fascino su di me. Non nell’immediato, lo confesso, ma alimentato grazie ad una buona scrittura, una storia originale ed avvincente in cui vi ho potuto scorrazzarvi quanto mi pare e piace. Non se ne vedono, anzi, leggono storie di questo tipo ai giorni nostri. Perlomeno non scritte così. Densità, introspezione, complessità rispondono alle caratteristiche che convergono attorno a questo romanzo, che si pone delle particolari domande sull’Universo, su come esso funziona, da chi sia popolato e per cosa auspicano i suoi personaggi. Un certo potere che condividono quasi tutti, che non credevo mi conducesse in compagnia di quattro sorelle impelagate nell’affannosa conquista della propria << libertà>>. Questo significava prendere eventualità che avrebbero sconvolto il loro universo personale e non certo remote le certezze che se la sarebbero cavate, finendo così per sostare ai bordi della mia anima molto più di quel che credevo.
La lettura di questo romanzo non era prevista. Non era previsto che io leggessi il suo contenuto le ultime settimane di dicembre, cercando in questa chiamata del Destino una nuova occasione per accogliere l’ennesimo autore emergente. E mi appassionai così tanto alla storia che Annachiara si porta dentro da perdere momentaneamente interesse per ciò che mi circondava. Il senso del tempo, la realtà, completamente ovattati. Perché il posto in cui ero atterrata è stato davvero un bel posto. Il luogo dove tutto nasce, cresce e forma, che nonostante etichetta questa storia come universalmente atipica ciò non sminuisce la sua validità. Perché L’oracolo dei mondi mi ha concesso l’opportunità di studiare a fondo ciò che mi aveva circondato, vivendo in una zona remota, completamente dispersa, in uno dei posti più particolari ed scintillanti che avessi mai visto.
C’era una congrega di sorelle. L’eterna lotta fra Bene e Male, Angeli e Demoni … sembrava l’ennesima storia fantasy? Assolutamente no, dato che la mia attenzione è stata attratta da tutt’altro, cosa che mi fece pentire per aver snobbato – anche solo per poco tempo – questa storia. Senza gli innumerevoli pregiudizi, dubbi o perplessità che sorgono ogniqualvolta mi approccio ad un nuovo autore, ad una nuova lettura, certe esperienze si rivelerebbero dei veri e propri insegnamenti. Ma dall’esperienza ho compreso che talvolta è bene dare voce a chi non ha avuto/ non ha voce, proiettata in un epoca così cinica e crudele. Per questo motivo non mi tiro mai indietro quando autori come Annachiara busssano alla mia porta. Accetto con un certo entusiasmo. Non perché sia ingenua a credere si tratti dell’ennesimo capolavoro, bensì per ascoltare nuove voci. E con questo romanzo, che enuncia un tipo di narrazione che personalmente non sono avvezza, fu una sorta di monito alla mia anima semplice e appassionata che si lascia quasi sempre contagiare dal tono drammatico, profondo, estremamente tragico di svariate opere della letteratura russa, francese ma non ascolta la voce altisonante del suo cuore.
Quattro sorelle. Crepe che sono state aperte in un mondo, ammaliante, seducente, quasi magico, dal ritmo semplice ma serrato, che ho divorato in una manciata di ore. Il tutto estremamente amplificato da sentimenti, emozioni, i supplizi della simmetria di un mondo disadorno, squilibrato attraverso il quale l’autrice si è diletatta a esplicare la vera anima dell’intero romanzo: la lotta incessante fra Bene e Male. Adornata da patti, frasi sussurrate nel bel mezzo del nulla che riporre anche queste poche righeè stato davvero difficile. io, che mi sforzo sempre di sapere cosa dire. Io, che vivo di parole. Ho vissuto in un mondo indefinito, remoto, introvabile, che solo mediante la voce dell’autrice è stato possibile comprendere per la realtà circostante, integrarsi pur di comorendere cosa e chi mi circondasse, diventando qualcuno, ascoltando il canto altisonante del mondo sulle mie fragili membra.
Un opera certamente non semplice ne da prendere sottogamba, sofisticata, elegante, armoniosa in cui sono stata attanagliata da un forte desiderio di rivalsa. In un certo smarrimento, in una certa dispersione che mi ha incuriosita, invogliato a divorare le pagine come se animate da volontà propria. Qualcosa di potente, fondamentale che è il relitto di un destino ignoto, unito a tutte le reticenze del Destino.

Valutazione d’inchiostro: 4

4 commenti:

  1. Grazie mille per questa recensione e per aver ospitato il mio libro sul tuo blog <3
    Sono felice che ti sia piaciuto :) <3

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  2. Bellissima recensione Greta, sono contentissima che il libro ti abbia così tanto affascinata :D

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