venerdì, luglio 16, 2021

Le parole giuste: romanzi brevi per lettori indaffarati

Di romanzi brevi ma profondi la letteratura vanta svariati titoli, e se il numero di pagine è alquanto ridotto è un parametro del successo, una conquista personale per quei lettori la cui vita frenetica gli impedisce di sedersi su un comodo divano e riposare silenziosamente con un buon libro. Sono sicura che quando giunge questo momento ciò innesca un effetto catartico per la loro anima, e credo incentivi il loro volere a poter valicare qualunque sfida o progetto. Da lettrice onnivera ma testarda, ho sempre mantenuto un contegno severo e ordinato durante la maggior parte della mia vita letteraria nell’elogiare quella che considero alta letteratura. Sui social, nel mio blog, mi premuro a stilare una scaletta di progetti che perseguo a giorni alternati da ben più di cinque anni, arrancando a fatica, muovendomi ora con sicurezza e forza. Capitano però momenti in cui la vita ci riserva sorprese inaspettate, e durante pomeriggi che in altri tempi avrei dedicato ad ore di intensa lettura, ora convergono in corse spericolate fra una ricetta e un’altra, una prescrizione e un’altra, non riuscendo sempre a leggere quelle che sono i miei romanzi più amati: i mattonazzi. Ed ecco che ho trovato semplicemente utile scrivere l’ennesimo post libroso che non giudichi o valuti un libro in generale, bensì consigli un discreto numero di romanzi che dalle figure esili e dalle copertine colorate gracchiano dalla mensola di uno scaffale fin troppo pieno per ricevere nient’altro che in cambio un po’ della nostra attenzione. Del tempo a cui dedicarsi, che mi ricordano come anche io talvolta ho bisogno di romanzi brevi che mi permetta di viverli sulla pelle in un'unica seduta. E mentre ripongo queste poche righe, riferisco quei romanzi che non ci guardano con aria di rimprovero ma sono un invito a spalancare porte di inestimabile bellezza. Invogliano il lettore a non timorare di niente e nessuno, collocandolo nel cerchio di quel girone regolare che non ha più la parvenza di una tragedia.

Primo di questa lista, la trama di vita di un uomo che effettivamente non possedette nulla di speciale, opera che stabilisce i connotati fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che ha importanza è ciò che ne ha meno. Stargli dietro è stato estremamente facile, dominato da un doloroso mal riuscito sforzo di fabulazione in cui la stessa autrice è partecipe sia come scrittrice sia come visitatrice.


Titolo: La leggenda del trombettista bianco
Autore: Dorothy Baker
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 16 €
N°di pagine: 236
Trama: New York, anni venti. Tra i club dalle insegne luminose e gli ampere degli studi di registrazione, quello di Rick Martin è un nome che viene pronunciato con rispetto, quasi sottovoce. Degli altri musicisti si dice che si, sono bravi, ma non sono certo lui, come se il suo talento fosse il metro di paragone per quello degli altri. Sul suo conto girano tante storie: fin da giovanissimo ha sempre frequentato i neri, anche se è bianco, per questo è così indisciplinato; per imparare a suonare marinava la scuola e andava a esercitarsi in una chiesa abbandonata. È stato nientemeno che il grande Art Hazard a insegnargli i segreti della tromba. Voci, dicerie, leggende. Ma chi è davvero Rick Martin?

Un racconto in cui il silenzio si prolunga per quasi tutto il romanzo, che appassiona e in parte sconcerta, inducendo a ricordi vaghi che assumono contorni incerti e colori poco nitidi. Un romanzo asciutto ma appassionante, stimolante e incalzante che nonostante tutto mi ha trasmesso piacevoli sensazioni. Fra lugubre e sciatte stanze, memoria di una vita lontana priva di ambizioni e sfortunata come i protagonisti dickensiani.


Titolo: Il colore del latte
Autore: Nell Leyshon
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: 16, 60 €
N° di pagine:  171
Trama: E' la primavera del 1831 quando Mary incomincia a scrivere la sua storia. Scrive lentamente, ci vorranno quattro stagioni perché racconti tutto. Ma non importa: scrivere è diventato un bisogno primario per lei, come mangiare e dormire. Viene da una famiglia di contadini, ha quindici anni, ha una gamba più corta dell'altra e i capelli chiari come il latte. Conosce solo la fatica del lavoro nei campi, proprio come sua madre, suo padre e le sue sorelle. Conosce solo il linguaggio della violenza, che il padre le infligge se non lavora abbastanza. Ma ha un cervello lucido e una lingua tagliente. Un giorno il padre la allontana di casa perché il vicario vuole una ragazza che accudisca la moglie malata. Mary non vuole abbandonare l'unica vita che conosce, ma non ha scelta. E nella nuova casa imparerà a scrivere, e scrivere rende liberi anche se la libertà ha un prezzo…

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Una storia in cui ci si pone in una condizione in cui si è disposti a sacrificare la propria vita e la propria felicità per il prossimo, soprattutto per la persona amata, cercando di cogliere quella voce interiore che ci dica cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, e il mondo comincia ad acquisire una certa importanza perché solo in questo modo è possibile comprenderla appieno. Come se d'improvviso avesse acquisito un senso, come se volesse dimostrarci che ogni cosa possiede un suo significato, un significato però relativo esclusivamente all'individuo poiché parte integrante del suo destino e delle sue azioni.


Titolo: Le braci
Autore: Sàndor Màrai
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 181
Trama: Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l'altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null'altro contava per loro. Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: " una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione". Tutto converge verso un "duello senza spade" ma ben più crudele. Tra loro, nell'ombra, il fantasma di una donna.

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Un piccolo tassello di una produzione artistica a mio avviso sempre più bella. Ragguardevole e brillante, dilaniante e memorabile che è fuggita dalla monotonia del giorno, senza altra idea di essere libera, forestiera dalla dinamica forza che sguazzò faticosamente nel centro esatto del mio cosmo suscitando un certo scompiglio.



Titolo: Il calore del sangue
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 155
Trama: "Ci sono romanzi brevi più densi di emozioni e di vicende di certi romanzoni da ottocento pagine e passa. Ed è esattamente il caso di “Il calore del sangue”. Questa volta Irène Nèmirovsky punta il suo obiettivo non già sul milieu dell’alta borghesia ebraica in cui è cresciuta, né su quello dei ghetti dell’Europa orientale, bensì sul piccolo, angusto, gretto mondo della provincia francese. Il quadro è, in apparenza, di quieta, finanche un po’ scialba agiatezza campagnola: la figlia di due ricchi proprietari terrieri che sta per sposare l’erede di un’altra famiglia in tutto e per tutto simile, un bravo ragazzo, come si dice, innamorato e devoto. Eppure bastano poche note stridenti ( che l’autrice è abilissima a insinuare fin dalle prime pagine ) per farci intuire che dietro la compatta, liscia superficie di perfetta felicità agreste – in cui sembra che ogni sentimento si sia come pietrificato – si spalancano voragini inospettate: nessuno, insomma, è al riparo dalla passione, dalla violenza, persino dal delitto, quando è spinto e travolto dal “calore del sangue”.


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Condannati dalla commedia umana per il pietoso bisogno di essere amati, confortati. Realizzando così alla fine un quadro raffinato, semplice ma estremamente solenne e drammatico, che non lo fa sembrare un romanzo piuttosto una proiezione in cui si provano gioie e sofferenze.



Titolo: La camera azzurra
Autore: Georges Simenon
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 153
Trama: "Sei così bello" gli aveva detto un giorno Andrèe "che mi piacerebbe fare l'amore con te davanti a tutti …". Quella volta Tony aveva avuto un sorriso da maschio soddisfatto: perché era ancora soltanto un gioco, perché mai nessuna donna gli aveva dato più piacere di lei. Solo quando il marito di Andrèe era morto in circostanze non del tutto chiare, e Tony aveva ricevuto da lei il primo di quei brevi, sinistri biglietti anonimi, solo allora aveva capito, e aveva cominciato ad avere paura.



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Immergersi in qualcosa di innocuo, semplice, nell’insana lotta del passato contro il futuro in cui si resiste solo grazie a verità che si pongono esclusivamente per favorire la distruzione. Propaganda di colpe inflitte verso un futuro utopico che non ci sarà mai, e che giustifica i rapporti illusori, sereni fra famiglie.

Titolo: La luna è tramontata
Autore: John Steinbeck
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 159
Trama: Seconda guerra mondiale. Un piccolo paese della Norvegia viene occupato dall’esercito tedesco senza che gli abitanti riescano a capire la gravità della situazione e senza che possano organizzare qualche forma di opposizione. Dopo lo shock iniziale la piccola comunità imparerà una lezione fondamentale: la forza dell’individuo si basa sull’unione del gruppo. Dopo aver assistito a violenze e tradimenti dell’invasore, si farà strada e si consoliderà lo spirito di indipendenza e rivalsa del gruppo. Prima con sporadiche esecuzioni dei soldati occupanti, poi con una guerriglia sistematica e organizzata, la comunità dimostrerà agli altri e a se stessa che nessuno è vinto finchè non si arrende.


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Un uomo oramai adulto trascina fra le braccia della sua storia, per certi versi privata, in cui il trionfo della parola scritta è maggiormente efficace dinanzi alla sorpresa noiosa e impolverata della realtà. Un romanzo genuino, scorrevole, nonché tentativo di un cuore fragile incline alla malinconia, che ci mostra i suoi pensieri, i suoi sentimenti riposti su carta come slanci di puro amore.



Titolo: Diario d'inverno
Autore: Paul Auster
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 184
Trama: << Piaceri fisici e dolori fisici. Ipiaceri del sesso innanzitutto, ma anche quelli del mangiare e del bere, di stare nudo in un bagno caldo, di grattarti un prurito, di starnutire e di scoreggiare, di stare a letto un'ora in più, di voltare la faccia verso il sole in un mite pomeriggio di tarda primavera o d'inizio estate a sentire il tepore posarsi sulla pelle >>. Quando sei perso, guardati intorno. Dubita di tutto e cancellalo. Hai una sola certezza: tu sei lì. Lo sei perché c'è il tuo corpo e tu sei il corpo. Il tuo corpo è lo spazio che hai attraversato, ma anche il tempo che ti ha reso ciò che sei. Il tempo te lo porti scritto addosso: le cicatrici sono parole ( questa racconta di quando bambino scivolasti così vicino a un chiodo da poterne rimanere cieco, quest'altra ti ricorda di quando quasi uccidesti tua moglie e tua figlia) e le parole sono cicatrici ( quelle che ti disse tua madre dopo che la sentisti parlare al telefono con un uomo che non era tua tuo padre ). Ma non c'è il solo dolore. C'è il piacere, tutto il piacere che hai vissuto, che ti ha travolto in questi sessantaquattro anni: da quello che provi guardando il collo di tua moglie al mattino, a quello che ti insegnerò una prostituita nel Quartiere Latino quando tu, ventenne solitario e senza un soldo a Parigi, l'ascoltasti sbalordito recita a memoria una poesia di Bodelauire. E infine il corpo da cui il tuo corpo ha iniziato a esistere, quello di tua madre. La sua storia e il tuo rapporto con lei sono il cuore pulsante di questo libro (una sorta di doppio, di gemello segreto del tuo L'invenzione della solitudine, dov'era il padre il fulcro dell'ossessione ). Hai capito dal silenzio con cui hai accolto la notizia della sua morte e dalla crisi di panico che ne è seguita - fu come sentire il tuo stesso corpo fuggire da te - che qualcosa era cambiato, che dovevi fermarti a ricapitolare. Che eri entrato nell'inverno della vita.


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Non una semplice lettura, bensì un trasmettitore di messaggi dal forte senso di libertà, di ribellione, che invita a distaccarsi dalle convenzioni sociali, dal pozzo oscuro in cui si è inevitabilmente sprofondati mediante figure sinuose e aggrazziate. Eroi che si mossero più su questioni relative al concetto di vedere che di sapere.


Titolo: Un tram chiamato Desiderio
Autore: Tennessee Williams
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 117
Trama: Un tram che si chiama Desiderio è il capolavoro di Tennessee Williams; e la storia che racconta è raccontata a far parte dell’immaginario di ognuno di noi. Blanche DuBois bussa alla porta della sorella Stella, a New Orleans. Sono le due eredi di una famiglia di propietari terrieri del Sud da tempo decaduta. Blanche però non ha mai smesso di vivere in quel passato ormai svanito, e a casa della sorella si socntra con la prosaica realtà dell’America delle città, delle strade, dei quartieri popolari. In particolare si scontra con il marito di Stella, Stanley Kowalski, immigrato di origini polacche: bello, brutale e dalla prorompente sessualità. E in questo scontro tra due mondi, tra disgusto, odio e feroce attrazione, non potrà che essere lei a farsi del male.


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La rappresentazione perfetta di una realtà non molto dissimile dalla nostra il cui finale, così ambiguo e controverso, solleverà un polverone di domande che non pretenderanno altro che delle risposte. Risposte tuttavia che una volta svelate potrebbero ridurre il brivido della nostra eccitazione al riguardo. L'intensità e la forza cui quest'ultime verrebbero concepite e che hanno consacrato quest'autore, come uno dei più grandi narratori contemporanei di tutti i tempi.         

Titolo: After dark
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Numero di pagine: 178
Prezzo: 18, 00 €
Trama: Tokyo, un quartiere che inizia a vivere quando cala il buio, strade dove le insegne di bar e night club restano accese fino all'alba. Dalla mezzanotte alle sette del mattino, alcune persone sono casualmente coinvolte in una squallida vicenda di violenza. All'Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un'ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge. In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza. Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all'albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane. Mari viene cosi a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare. L'immagine della bellissima ragazza che sta per essere inghiottita nel nulla attraverso lo schermo di un televisore apre un pericoloso spazio onirico nel quale rischia in ogni momento di scivolare la realtà.


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Un fatto di cronaca impregnato di una drammaticità logorante: un corso accelerato sulla mortalità. Particolare. Introspettivo. Disarmante. Un cuore suicida e masochista che, nonostante desidera quello che non può avere, riprenderà a battere.

Titolo: Il tredicesimo dono
Autore: Joanne Huist Smith
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 14, 90 €
N° di pagine: 166
Trama: "Mamma, abbiamo perso l'autobus." È la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre, e Joanne viene svegliata improvvisamente dai suoi tre figli in tremendo ritardo per la scuola. Ancora non sanno che quel giorno la loro vita sta per cambiare per sempre. Mentre di corsa escono di casa, qualcosa li blocca d'un tratto sulla porta: all'ingresso, con un grande fiocco, una splendida stella di Natale. Chi può averla portata lì? Il bigliettino che l'accompagna è firmato, misteriosamente, "I vostri cari amici". Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne distrattamente passa oltre: è ancora recente la morte di Rick, suo marito, e vorrebbe solo che queste feste passassero il prima possibile. Troppi i ricordi, troppo il dolore. Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. Sembra quasi che stiano tornando a essere una vera famiglia. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l'albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni. Quello di cui non vorrà mai più fare a meno, e il cui segreto ha scelto di condividere con i suoi lettori...

6 commenti:

  1. Più che indaffarato, non ho più voglia di leggere. Prendo appunti, perché la brevità aiuta.

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  2. La Nèmirovsky è in grado di creare capolavori indipendentemente dal numero di pagine! Questo libro in particolare che hai menzionato non l'ho ancora letto, ma Il ballo ad esempio è uno dei miei preferiti 🥰

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    1. Anche fra i miei! Questo citato, però, supera di gran lunga Il ballo <3

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