martedì, ottobre 01, 2024

Le TBR: richiami dell'anima 42°

Il mese di ottobre segna quel mese in cui è bene sedersi, ponderare ogni cosa, cementare ogni lettura letta o ancora da leggere prima che l’anno si concluda, che non vuol farsi imporre con il suo gusto tendenzialmente tipico dell’abbandono o della nostalgia che generalmente sortisce il mese di dicembre, quanto espediente per imporre il proprio gusto e la sua etica; è interessante, confortante essere consapevoli di ciò che si vuole o si desidera, proiettare una certa luce su qualcosa che accadrà per non arrivare impreparata. Tutto questo ha a che fare con la crescita personale, con l'organizzazione, nonché miglior strategia per essere felici.

Nel guardare la mia strapiena libreria ho preso consapevolezza che alla fine dell’anno manca sempre meno. Il numero delle mie letture è quasi sempre esorbitante, e pur quanto sia consapevole che leggere non è una sfida o una gara, a me è sempre piaciuto mettersi in gioco, provarci. E dunque, ho riflettuto e preso consapevolezza che di romanzi da leggere, da qui alla fine dell’anno, sono per la maggior parte ebook, mentre i cartacei un numero inferiore a dispetto di quel che sembra. Non perché manchino o scarseggiano, quanto perché le novità letterarie che prima affollavano gli scaffali della mia libreria stanno decisamente diminuendo. E dunque perché << perdere tempo >> dietro a testi che in passato ho già letto e amato e non dare spazio a quelli non ancora letti? Le riletture sono e saranno sempre il mio pane quotidiano, ma ora devo lasciar perdere…

Questa TBR dunque si premura ad essere razionale, consapevole e non impulsiva o dettata dagli incauti sussulti di un cuore giovane che vorrebbe divorare romanzi come se fossero Nutella. Da sempre professando quel credo, quell’idea romantica che i libri sono pazienti e che presto o tardi sapranno donarci ciò che più desideriamo: sbocchi sull’anima, luoghi in cui risiedere di inestimabile magia. Non troppo affollata ma sostanziosa, dritta al punto. E anche questa sarà una bella esperienza: il processo sempre lo stesso, ma con una visione diversa dal principio.

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Un’ opera solennemente letteraria che evidenzia come la bellezza talvolta può essere colei che lega qualcosa di forte, tangibile, indelebile e cui desidero approcciarmi nuovamente,  a distanza di qualche tempo, per rievocare questo ricordo.

Titolo: Una nobile donna

Autore: Frances Hodgson Burnett

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 256

Trama: Quale sorpresa sarà quest'incredibile romanzo per il lettore italiano. Chi si aspetta una semplice storia d'amore ambientata in epoca vittoriana o chi crede di ritrovarvi elementi comuni con la letteratura per l'infanzia ("Il piccolo Lord" e "Il giardino segreto"), per cui Frances Hodgson Burnett è maggiormente nota, rimarrà meravigliato e positivamente colpito. La scrittura e i contenuti eccezionalmente moderni, i protagonisti dallo spessore profondamente realista, i dialoghi vivaci, i temi trattati rivoluzionari per l'epoca e, in alcuni casi, persino per quella odierna rendono la storia di Clorinda, la nobile donna cui fa riferimento il titolo, un'eroina indimenticabile. La sua storia è emblematica di una condizione femminile comune nei secoli passati: alla sua nascita, la madre muore di parto e il fatto che sia una femmina la priva di ogni valore agli occhi del padre, il quale rifiuta ogni contatto e l'abbandona. Qualche anno dopo, l'uomo torna e trova una bimba fuori dal comune, i cui modi lo conquistano, creando così un forte legame tra loro, destinato a durare nel tempo. Clorinda diventerà una giovane donna dalla lingua tagliente e dalla volontà di ferro, capace di capovolgere gli schemi che la vorrebbero docile e sottomessa alla volontà degli uomini, una donna di nobili sentimenti in grado di affrontare ogni esperienza (incluso l'amore) con coraggio e determinazione.

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