Di tanto in tanto mi piace soffermarmi ad osservare,
mi guardo attorno per capire dove questa volta fossi atterrata, stringo al
petto il mio immancabile taccuino preferito. E allora comincio a domandarmi
dove sono, con chi sono, per quale motivo mi trovo in quel determinato posto.
Se guardo attentamente, riesco a mettere a fuoco ogni cosa. Figure sgargianti,
innumerevoli, mi si avvicinano. Una in particolare: il suo nome Grace, e questa
la sua storia. Dal viso ovale, i profondi occhi neri e le lunghe ciglia che si
posano delicatamente sulle palpebre, Grace è un ex cameriera che per tanti anni
ha dovuto custodire un grande segreto. E' la protagonista di questo splendido
volume, generato da una donna altrettanto splendida. Sempre lei, quella donna
che avevo letto qualche anno fa, eppure non più la stessa.
Reduce di un periodo pesante e soffocante, mi sono
affidata alla letture di queste pagine che altri non sono che pagine di diario
di una donna qualunque che, in un momento imprecisato della sua vita, ha dovuto
fare i conti con un brutto scherzo del destino.
Di cosa sto parlando? Di questo non posso dirvi molto,
ma se come me amate la Morton, lasciatevi sedurre e incantare dalla sua prosa
semplice ma elegante. Dal suo essere << donna vittoriana moderna
>>, e, soprattutto dei motivi per cui io la amo così profondamente.
Titolo: Ritorno a Riverton Maron
Autore:
Kate Morton
Casa
editrice: Sonzogno
Prezzo:
19, 90 €
N° di
pagine: 484
Trama:
Nella scena del suo film, la giovane regista Ursula Ryan immagina uno dei
momenti più drammatici della storia letteraria inglese, uno scandalo da sempre
circondata da un'aura di mistero, predizione e genio maledetto. Era l'estate
del 1924 e i sopravvissuti alla carneficina della Grande Guerra si ritrovano a
divorare la vita come se non ci fosse un futuro, come se dovessero rimanere per
sempre giovani. Tra le feste alla Grande Gatsby, fiumi di alcol, amori che
duravano lo spazio di una notte, quei ragazzi creavano il mito dei ruggenti
anni Venti. Tra loro, era Lord Robert Hunter, astro nascente della poesia,
ammirato e celebrato da tutti. Eppure, proprio quell'estate, proprio a una
delle feste più belle, quella di Riverton Manor, Robert si allontanò da solo. E
stringendo una pistola con mano tremante, si tolse la vita. Per Ursula,
settantacinque anni dopo, quel poeta è diventato leggenda. Almeno fino a quando
scopre che è rimasta una testimone degli eventi. E' Grace, custode quasi
centenaria di un terribile segreto. Un segreto che ora non può più tenere per
sé.
La recensione:
Finalmente potei
vedere tutto chiaramente. Una tela bianca, punteggiata da piccoli sbaffi e
volteggi, adornata da un sostegno in legno piuttosto raffinato e colorato da
una scelta di colori dai più tenui a quelli più sgargianti. Ma questa non è che
una metafora; il pallido riflesso di ciò che è stata per me la lettura di
questo splendido romanzo, da cui è trasparito un non so che di magico,
riservato, fine, triste, diverso.
I particolari del suo
aspetto passano in secondo piano, dalla scoperta che ho letto e visto Ritorno
a Riverton Manor sotto una nuova luce. Io, così come la dolce Grace,
sono passata attraverso una serie di svariate vicissitudini che, per un attimo,
durante il corso della lettura, non ricordavo; balenò nella mia mente lo
splendido viaggio che avevo già compiuto qualche anno fa … come la straniera di
passaggio, la viandante curiosa e insicura che viene chissà da dove, che ha
danzato con ogni singola figura ritratta in questa tela, impiegando
esclusivamente il mio tempo in sua compagnia pur di raggiungere le sottili
membrane del suo cuore.
Un'ondata di ricordi
mi sommersero. Consegnati da lungo tempo ai più oscuri recessi della mente, che
prendono a filtrare dalle crepe, con immagini che saltano agli occhi, saltano
fuori dal nulla in ordine sparso ma perfettamente nitide come se non fosse
trascorso così tanto tempo. Gocce esitanti che si mutano in diluvio, interi
dialoghi, parola per parola, sfumatura per sfumatura. Ho rivisto questi episodi
che, in un certo senso, ho come avvertito in prima persona, e fui presa da un
momentaneo sgomento: se anche io avrei ricordato, probabilmente avrei ricordato
prima di Grace. Mi resi così conto che dal primo momento in cui varcai i
cancelli lucenti di Riverton Manor la mia anima si sposò perfettamente con
quella dei suoi abitanti, e aveva acquistato tratti ben definiti diventando
pagina dopo pagina più avvincente, misteriosa e affascinante. Si potrebbe
pensare con tutta probabilità che si tratti di un romanzo epico, della storia
di una famiglia comune, attanagliata da un dolore cocente. Che si tratti di un
romanzo bellissimo, indimenticabile, lo si capisce immediatamente dalla prosa
dell'autrice o dal poco tempo che avevo impiegato a precipitarmi fra le sue
pagine.
Così come i suoi
fratelli di carta, la bellezza, i fili d'oro intrecciati così bene e che ne
decorano con una trama armoniosa e semplice questa storia, penso derivi dal
fatto che la Morton ha il potere di rasserenarmi. Non ci si può fare a meno di
rimanerne coinvolti, non ci si può fare a meno di non pensare a Grace, Hannah,
Emmeline, Robert, o ancora, Nancy, Edmond e se, diversamente dalla sua ultima
lettura, questa volta il tempo trascorso assieme a lui è stato molto più lungo
del previsto, è stato perché la passione delle storie della Morton insignita
nel mio animo ogni giorno cresce sempre più. Non riesco a farne a meno.
Non vedevo l'ora di
rileggere qualcosa della Morton. E non vedo l'ora che la casa editrice Sperling
& Kupfker pubblichi qualcos'altro di suo.
Avevo seguito di pari
passo il percorso imboccato dalla dolce Grace, ed ero giunta nell'Inghilterra
del 900 trascinata senza che io me ne accorgessi, consegnata ad autrice di cui
serbo una fiducia cieca. Osservare la copertina, scrutarne la sua anima
appassionata e semplice mi aveva indotto a provare una certa emozione e mi ero
trattenuta a stento a rimanere lì. Non appena avevo un attimo di tempo libero
ne approfittavo per sedermi sulla mia poltrona preferita e immergermi nella lettura.
In realtà si trattava
di qualcosa che per me non è sconosciuto. Ma rileggere Ritorno a Riiverton
Manor a distanza di qualche anno, mi ha lasciata addosso un manipolo di
sentimenti che ancora tutt'ora non riesco a tenere a bada. Secondo questo diario
letterario, mi sono recata a Riverton Manor nella ultime due settimane di
luglio. Ero rimasta troppo sorpresa, troppo affascinata per fare altrimenti. E
quando tornai, mi sentivo diversa; la mia anima sprigionava più luce.
Aggrappata
morbosamente a un taccuino sgualcito e un po' logoro, ma in modo simbolico pur
di dare nell'occhio, sono stata condotta lungo le strade di un Inghilterra che
ha avuto l'aria di essere un fiume di rumori liquidi, che lentamente mi si sono
riversati addosso. Qui mi si sono presentate delle cose bellissime; la casa, un
giardino di una splendida tenuta, personaggi che hanno vissuto e respirato
assieme a me. Una penna mossa da una mano invisibile che traccia un segno
indelebile; una luce che divampa nella notte; il mondo di carta in cui amo
vivere perfettamente reale e tangibile.
Per l'ennesima volta
non ho potuto fare a meno di nutrire un certo fascino, ammaliata da
questa bellissima tenuta che mi aveva obbligata a rimanere saldamente
attaccata all'anima di questa storia, nei confronti del quale non ho fatto
altro che accumulare interesse sin dal momento in cui conobbi Grace. All'età di
diciannove anni avevo percorso questi boschi, confidando che la vita potesse
offrirmi la possibilità di scovare qualcosa che mi appartenesse. Sette anni
dopo, ho deciso di inoltrarmi fra le sue pagine trovando conforto nella
continuità della natura, convinta che la stabilità del passato potesse avere il
potere di alleviare le tribolazioni del presente. E in un certo senso è stato
così.
Una miscela disomogenea
di colori che convergono in un unico bellissimo quadro, un giovamento per
l'anima dovuto dalla tenacia, da anni e anni di letture nel cuore della notte,
mentre un drammaturgo invisibile componeva con il sorriso stampato sul volto.
Una pace interiore perfettamente rimodellata e costruita come una corazza,
abilmente realizzata mediante un momento di perpetua follia, che mi ha indotta
a tessere ancora una volta le lodi di questa bellissima storia. Idolatrandola e
proteggendola così bene, impedendo che qualunque forza maligna o qualche fato
crudele cambiasse il corso del tempo.
Fiumi di parole che
si riversano come un mare in tempesta, il piacere squisito dello scrivere e di
rendere questa passione come un mestiere di vita, uno stile curato, armonioso,
quasi solenne, che lenisce qualunque ferita nascosta, Ritorno a
Riverton Manor è l'ennesima prova letteraria che mi ha fatto dimenticare
come talvolta la bellezza di una storia può entrarci dentro letteralmente.
Inconsapevolmente ho scoperchiato un vaso di Pandora, racchiuso in una
tenuta invasa dalla vegetazione, che mi ha condotta fra i
parchi magnifici della tenuta di Riverton Manor. In compagnia di una
generazione di donne che hanno fatto la storia, tormentate e sole, che hanno
dovuto affrontare diverse avventure e battaglie interiori per riportare la pace
e la felicità.
Un legame così
profondo, forte, tangibile, attraverso dei semplici ricordi, hanno funto da
filo conduttore. E quando questo filo dovetti spezzarlo, la coscienza è stata
nuovamente affollata da pensieri ostinati.
Una lettura che fa
trattenere il fiato, appassionante e un po' tesa e romantica che ha vasti
richiami alla letteratura vittoriana. Un dramma inglese che arriva in sordina,
e ci rende protagonisti di una vicenda sconvolgente come quella di Grace e
Hannah. In un mare di ricordi che fluttuano nel tempo sempre più remoto.
Valutazione d'inchiostro: 5
Sembra davvero una bella lettura... mi hai incuriosita ;-)
RispondiEliminaCiao Gresi, torno per dirti che ti ho nominata qui http://langolodiariel.blogspot.com/2018/07/tag-le-mie-estati-del-passato.html
EliminaGrazie per la nomina! Corro immediatamente a farti visita ☺☺
EliminaMi piacerebbe leggerlo, Kate Morton scrive benissimo e riesce a creare dei grandiosi intrecci.
RispondiEliminaTe lo consiglio caldamente ☺☺
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