A prima vista le pagine del romanzo di Dumas non
possiedono nulla di così speciale, nulla di quanto non potevo immaginarmi da una
lettura avvincente, appassionante proprio come questa, e questa semplicità
penso sia dipesa dalla volontà dell'autore, che deduco si era prefissato di scrivere
una semplice storia, o meglio un romanzo d'appendice, e purché tutto fosse
vero, per constatarne con i miei occhi la veridicità di tali ipotesi, mi è bastato
penetrarne fra le sue pagine. Infatti, non appena vi misi piede, lo spettacolo
mi attrasse immediatamente.
Il conte di
Montecristo è un bellissimo affresco che mi ha
tenuta compagnia per due settimane in cui Dumas ha superato se stesso, ritraendo
con una certa eleganza la condizione di un uomo la cui identità sarà offesa dai
suoi "amici". Così in questa manciata di giorni mi sono piazzata nella
Francia del XV secolo, fatta trasportare dalla prosa ammaliante dell'autore, su
un tappeto dai toni sgargianti in cui brillano ancora le gocce di uno scontro
con cui ogni cosa verrà spiegata. Ogni cosa sarà evidente, mediante parole che
ho visto danzare su carta, già quando involontariamente si decide di affidarsi a
un Dio risplendente ed onnipotente con tutto se stessi.
Titolo: Il conte di Montecristo
Autore: Alexander Dumas
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 896
Trama: Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero,
misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a
Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo,
rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore
di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort.
Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès.
La
recensione:
Ciascun
individuo, dal più basso al più alto grado della scala sociale, riunisce
intorno a sé un piccolo mondo d'interessi, con i suoi turbini e atomi come i
mondi di Cartesio. Soltanto quei mondi vanno più ingrandendosi a misura che ci
si innalza. E' una scala a chiocciola rovesciata che si mantiene ritta sulla
punta per forza d'equilibrio.
Impunemente
curiosa e intrigata, la mia anima sognatrice e romantica non poté non
riflettersi in tutte le atroci "sofferenze" che Edmond Dantes fu costretto
a subire, dove niente sembrava lasciato al caso o alla libera scelta di un
individuo.
Mi
è bastato infiltrarmi fra le pagine di uno spettacolo mobile, insensato e
variopinto per scrutare la figura di questo personaggio, affinché indugiasse
sulla mia testa più del necessario. Mi era rimasto impresso così bene nella
mente che riesco ancora a ricordarlo perfettamente: quella ruga che indicava la
presenza incessante di un amaro pensiero; gli occhi ardenti che leggevano molto
più nel profondo dell'anima; labbra superbe e sprezzanti che davano alle parole
quel particolare carattere per cui si imprimono profondamente nella memoria di
chi lo osserva.
E'
bastato veramente poco per farmi venire la pelle d'oca: uomini che avanzano
verso il patibolo della vita, muoiono da vili, ma anche di resistenza, senza
però alcuna recriminazione; la scienza come arma difensiva, ma anche offensiva.
Utile contro le sofferenze fisiche, contro i nemici, ma non utile per i
benefici dell'anima; la felicità come una scoperta nuova, una sostanza
particolare che procura violenza, così dolce, triste o gioconda che rende
avvinta al dolore. Il corpo acquisisce una leggerezza fuori dal materiale, lo
spirito si illumina in modo inaudito, i sensi raddoppiano le loro facoltà. Una
fra queste particolarità, con la voce intensa e baritonale dell'autore, diede
vita a un bellissimo disegno, una fulgida nube su cui ho posato il piede per
salire al cielo, illuminata dall'acquoso bagliore della luna che mandava quei
lunghi e pallidi raggi che sembravano uscire fuori dagli occhi, dalle anime
evanescenti di queste figure che popolano questo spettacolo.
Mi
preoccupai, a dire il vero, quando pian piano mi avvicinai alla fine. Come
avrei potuto proseguire il mio percorso letterario senza Edmond? Cosa avrei
letto adesso? Avrei voluto restare nella Parigi di Napoleone Bonaparte, eppure
tutto questo sembrava difficilissimo per le ragioni che oramai conoscevo: altre
letture impellenti aspettavano me. E' stato davvero frustrante! Le avventure
del mio "amico" Edmond, il suo essere misterioso ed enigmatico, la
figura del conte che si ergeva isolata dall'altopiano di un altura, erano tutte
cose di cui avrei voluto respirarne l'essenza ancora per un bel po’. No,
Nessuno dei personaggi di Dumas mi voleva ancora a bordo. Mi sentivo come
prigioniera di una storia che difficilmente non volevo abbandonare. Era lì,
tutto a portata di mano. Dovevo fare io un passo avanti.
Lasciai
così i miei nuovi amici e arrivai così alla consapevolezza che dovevo
abbandonare la nave per avventurarmi così verso una nuova storia. E solo dopo,
in maniera tipicamente terzianiana, mi sarei chiesta quali sono state le vere
ragioni per cui non volevo abbandonare questa nave.
L'isola
di Montecristo è un paradiso per quei viaggiatori che desiderano leggere storie
come questa! Le mie continue e spericolate scorribande. Fin quando non avrei
trovato un'altra storia, un nuovo viaggio che mi avrebbero fatto dimenticare
Edmond per qualche giorno perché la sua storia, la storia del conte è un porto
libero ed io vi ho sguazzato impunemente: una battaglia per l'onore e il
potere; un'identità celata sotto strati e strati di menzogne; anni e anni di
sofferenze. Ce ne sono stati di motivazioni ad indurmi a volerci restare.
E
il resto del mondo? E' quello strano posto da cui provenivo. Il conte di Montecristo è un immensa
carta del mondo di un giovane che ha visto la sua vita prendere il volo
attraverso una felicità distrutta senza una causa apparente, una fatalità
inaudita, una fede inesistente. Creatura fatta a immagine e somiglianze di Dio,
risorto dalla tomba, dal fondo del nostro cuore che, come un fantasma, è uscito
facendoci impallidire le gote e arrossire le fronti.
E'
stato tutto così estremamente affascinante, avvincente, vedere questi
personaggi che desiderano redimere la loro anima dalle tenebre, con cui si
sforzano di fuggire, pur di scorgere un barlume di speranza. Informi e
misteriosi, come una punizione efficace che dà pace ma incute terrore, e che
consiste nel riconoscimento della propria coscienza.
Mi
sono imbattuta in queste pagine riuscendo a cogliere la bellezza, la forza, il
coraggio, l'orgoglio di questi angeli tramutati in diavoli nel cui animo
imperversano bufere. Bufere lussuriose, estetiche, tremende e spaventose.
La
mia anima era stata riempita da qualcosa che, fra una schiera di gente umile,
sola, passeggera come bianche nuvole, messi da parte perché considerati privi
di emozioni, mi hanno permesso di ritagliarmi un posticino tutto mio.
Il conte di
Montecristo è pervaso da una strana magia che mi
ha permesso di accettare la storia che Dumas si portava dentro, ha reso il
tutto come una serie di opportunità in cui la libertà individuale e di pensiero
sono i capostipiti dell'intero romanzo. Fra forme e colori che hanno avuto una
loro collazione, nitido e luminoso come la luce accecante del sole. Un opera
bellissima, sorprendente, zeppa di rivelazioni toccanti, su cui predomina la
forza intellettuale, la volontà di scovare un'opportunità per rinascere, e magari
risorgere.
Bisogna
che la realtà ceda al sogno, e allora il sogno regna padrone; allora il sogno
diventa vita, e la vita diviene sogno … Paragonando i dolori dell'esistenza reale
ai godimenti dell'esistenza fittizia, non vorrete più vivere, ma vorrete sempre
sognare.
Valutazione
d'inchiostro: 5
Uno dei libri che più bramo leggere! 😍❤️
RispondiEliminaFallo, Diletta! Non te ne pentirai ;)
EliminaUn personaggio davvero indimenticabile
RispondiEliminaAbbastanza indimenticabile! 😉
EliminaNon ho letto il libro, ma tempo fa ho visto il film... un intreccio davvero intrigante!
RispondiEliminaPer me è stata la mia prima esperienza, cara Ariel, e sono contenta di averlo letto 😉
EliminaBellissimo! L'ho letto alcuni anni fa ed è ancora impresso nella mia mente. Secondo me è un libro che tutti dovrebbero leggere :)
RispondiEliminaSono d'accordo con te! ☺
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