Ed
ecco che anch'io sono stata segnata come tanti altri lettori. La lettura a cui
mi riferisco è naturalmente quella meravigliosa, surreale e sorprendente de Il
sognatore; non qualcosa di semplice, già visto o sentito, ma una storia
straordinariamente incredibile. Non la storia di Lazlo Strange, a discapito di
ciò che potrebbe dirci la trama. Non la sua, o quella di Sarai. Ma la mia. E
il bisogno di prenderne atto mi legò a quella schiera di lettori che hanno
amato e osannato ogni singola pagina di questo volume, che con ogni probabilità
non vedrò mai, ma con cui, durante il corso della lettura, mi sono riempita i
polmoni, ritrovandomi in quella famigliare intimità. La vera ragione del mio
starci lì, a Pianto, penso derivi proprio dal fatto di parlare della lettura
dei sogni. E, senza timore di apparire pesante, prolissa o stucchevole, eccomi
qui, pronta a dire la mia, con il mio immancabile blocnotes, la mia penna a
sfera, e parole che messe di traverso hanno scaturito una melodia bellissima e
stupefacente.
Titolo: Il sognatore
Autore: Laini Taylor
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 14, 50 €
N° di pagine: 524
Trama: E' il sogno a scegliere il sognatore, e non
il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il
suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri
che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della
fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un'esistenza anonima. Eppure il
bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti
che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell'oblio da duecento anni:
ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico
dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per
Lazlo in un ossessione. Una volta diventando bibliotecario, il ragazzo
alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri
dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande,
ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma
quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dei e la sua
delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il
Sognatore si delinea l'opportunità di vivere un'avventura dalle premesse
straordinarie.
La
recensione:
Ogni
mente è il proprio mondo. La maggior parte abita un vasto compromesso di
banalità, mentre altre spiccano piacevoli persino belle, o a volte sfuggenti e
inspiegabilmente sgradevoli.
Mi
sento pronta?
Si,
rispondo, e qualunque rimasuglio della mia anima sognatrice e romantica scappa
via chiudendosi dietro le porte blindate. In una stanza stipata di volumi dai
dorsi colorati e sfavillanti, io mi sono trovata sorpresa, smarrita,
ammutolita, attenta a dove mi avrebbe indirizzato una storia come questa. E'
bastato compiere un semplice gesto: aprire una finestra virtuale dall'aria
luminosa e vaporosa, volgere le spalle a una vita dai ritmi monotoni e lenti,
collimare ragione e sentimento con i
punti di una linea retta che uscirono dalla penna invisibile stretta nella mano
di un autrice
che tirò i fili invisibili di questa storia. L'aveva chiamata Il sognatore perché io altro non sono
stata che una piccola lucciola impantanata nel deserto rosso della misteriosa
città di Pianto che lei mi aveva tessuto attorno.
La
città di Pianto, con le sue creste rocciose dorate, brillava dalle pareti di
uno strapiombo, alta, maestosa, con le sue guglie e arcate naturali, le sue
verdi foreste totalmente fitte che sembrano tappeti di muschio su cui si
sarebbe potuto camminare. Chi ci sofferma, volge lo sguardo su questa infinita
distesa di bellezza, che si pose dinanzi a me come un'osservatrice attenta,
emettendo al mio fianco uno straordinario sfarfallio, un sibilo, un richiamo, a
volte un gemito o un sospiro. Prigioniera, al centro della sua magica
ragnatela, oggetto di seduzione a cui non avevo alcuna intenzione di
resistervi. Questo nuovo viaggio mi avrebbe salvato.
Avevo
accettato l'invito che mi era stato dato come ho fatto tante altre volte nel
corso della mia esistenza, dopo aver trascorso due intere settimane in sua
compagnia, puntando alla fine tutto quello a cui tenevo, a parte la mera
speranza di possedere il secondo volume al più presto, aspettando con
trepidante trepidazione il suo lento avvenire.
Oltre
i bordi di questa finestra ho visto creature di inspiegabile bellezza
sbrigliare la tela di un quadro meraviglioso che ha abbracciato un mondo
intero. Mi sono concentrata su ogni cosa, su ciò che ho visto e sentito,
mantenendo regolare - piccole esaltazione, strani fremiti del corpo - così che
il petto non arrestasse il suo lento processo. Non si arresti, non sfumasse
come fiati di vapore. Non ci sarebbe stato niente che avrei perso. Non sarei
stata in grado di non accettare nulla; se non
che parole vergate di nero su carta bianca appartenerono a chiunque.
Soprattutto a me. Racchiuse nel palmo di una mano e rilegate con cuciture
ordinarie.
Laini
Taylor è oramai divenuta parte del mio sogno ideale letterario. Le sue storie
sono un balsamo per la mia anima sognatrice e romantica, che una semplice
lettrice come me ha dovuto farvi ricorso in caso di assoluta emergenza e che
anche le mie priorità hanno dovuto essere parsimoniose con questa mia brusca e
improvvisa decisione di inerpicarmi in questo lungo viaggio. Il rischio è stato
che una lettura avida e frenetica, seppur consapevole di ciò che stavo facendo,
ha avuto come effetto secondario l'attivazione di alcune divergenze. Per
esempio: se la Taylor propinava una storia d'amore pura e semplice come quella
fra Sarai e Lazlo, come potevo rimanerne indifferente?
Io,
come lettrice dal cuore grande, sapevo quel che facevo; quanto sembrava assurdo
e magnifico, allo stesso tempo, tutto questo? Il romanzo della Taylor è quel
modo d'espressione in cui si è aggirata l'impossibilità. E' bastato penetrare
nella mia mente, o nel mio cuore, o addirittura nella mia anima per toccare le
corde che mi avrebbero stretta e costretta ad amare intensamente questa storia
contro ogni fibra del mio essere. Ho riposato e "sognato" dentro un
meraviglioso sogno, quando non avevo nemmeno la certezza si trattasse di un
sogno.
Una
miriade di minuscole stelle si consumò inondando di luce, una brillantezza senza
pari, con consapevolezza e urgenza. Il meccanismo sentimentale che avevo accettato
di avere consisteva nel distruggere con forti sferzate di penna le concentrazioni
impazzite di azoto che permeavano l'atmosfera in una zona non specificata, detta
Pianto, senza sapere quanti danni collaterali ci fossero, come la distruzione
di massa di una popolazione o il frantumarsi di sogni e speranze. Nel caso de Il sognatore, bombardare i sogni, i
pensieri di un uomo, un ragazzo comune con brusche e repentine conseguenze.
Pur
essendo una storia semplice e inventata, Il
sognatore mi ha lasciata completamente estasiata. Entusiasta, emozionata,
felice, senza darmi il tempo di riuscire a raccapezzarmi di ciò che stava accadendo.
Se facevo un respiro profondo, mi pareva di essere in un altro mondo. In un'altra
dimensione. Una sensazione che non avevo mai provato, che è stata assolutamente
improvvisa. Ne ho preso consapevolezza solo dopo, quando ci ho riflettuto su, e
l'incendio che divampava nel mio corpo non riuscivo a metterlo a bada. Forse è
stato questo essere così insopportabile che lo ha reso veramente tale.
Certi
libri, infatti, a me fanno questo effetto. Accrescono il mio entusiasmo per la
letteratura, concentrandomi maggiormente su ciò che più mi interessa e sui
desideri che vorrei più soddisfare. E' così che col romanzo della Taylor, come
spiriti che si tengono per mano, immersi nella pace del giorno, ha raggiunto il
dolce sguardo di una creatura avida di storie che, affetta da una strana fame,
ha seguito con vigore l'incredibile sete di vita di un lettore come Lazlo. Ha
sedotto e rovinato il mio animo, trascinata dall'incontrollabile strisciare del
mondo, immergendomi completamente in un luogo magico e luminoso ove vi ho trovato
conforto.
Il sognatore
scaraventa in una terra che sin dal primo momento in cui vi sono sbarcata ha
destato il mio fascino, in mezzo a un caos supremo che scombussola lo stomaco e
scalfisce persino l'anima dei più coriacei. Deserto brulicante di valorosi
eroi, nel bel mezzo di scorribande e battaglie varie, costringe il popolo a
vivere nel terrore e nell'anonimato, fra sontuosi palazzi, intrighi e segreti
inconfessabili, fra luce e oscurità e, nelle orecchie, una musica celestiale
che io ho avvertito come qualcosa di meraviglioso.
In
un mondo sfavillante come la sabbia dorata del deserto, su uno spazio mai visto
prima d'ora, animato dal caos e dalla supremazia di un sovrano, Lazlo è un
lettore di anime che aiuterà la dolce Sarai a portare il peso dei suoi timori.
Strappandola dalla dispotia di una tribù attanagliata dalla solitudine dei
rimorsi di una vita per nulla semplice,
Fra
le pagine di un avventura esaltante e mozzafiato, Sarai e Lazlo sono quelle
rose del deserto non ancora colte che distruggeranno gli elementi. Gemme dorate
in una terra arsa e incolta, che porta scompiglio nei cuori di chi legge; gemme
che io ho rimirato per ore e ore dal giorno fino alla notte, stringendole a me,
custodite nel palmo delle mie piccole mani, come qualcosa di incredibilmente fragile.
Laini
Taylor, con uno strano fremito nel corpo, mi ha regalato una storia che è
inzuppata di una libertà emotiva che ha elevato la mia anima verso il cielo.
Gioia, entusiasmo, assuefazione erano un connubio di emozioni nel constatare quanta
passione, quanta magia, vi è celata fra le sue pagine in cui inconsapevolmente
ci si aspetta qualcosa che non si ha poi intenzione di lasciarsi andare, Tradurla
in termini riconoscibili, colpendo dritto dritto al cuore.
Ecco
com'è un bacio: non importa quanto sia breve, E' una magica, minuscola storia e
una miracolosa interruzione del quotidiano.
Valutazione
d'inchiostro: 5
Non ho parole, solo: *_* Questo libro sembra abbia la capacità di rendere felici le persone, non vedo l'ora di leggerlo. Seppur non del mio genere, non vedo l'ora di tuffarmi in questa avventura.
RispondiEliminaTi invito caldamente a farlo! Ti assicuro, non te ne pentirai ☺
Elimina