lunedì, settembre 23, 2019

Gocce d'inchiostro: Un'estate con la Strega dell'Ovest - Kaho Nashiki

Ci sono letture brevi. Ma ci sono anche letture che nel loro essere coincise sono piuttosto intense. Il romanzo di cui rivolgo quest'oggi i miei pensieri rientra nella prima categoria, e, sebbene il mio giudizio non è propriamente entusiasta è stato nei miei pensieri per poco più di qualche ora. Una storia finisce e un'altra nasce. Un processo comune, odierno, oserei dire, che talvolta mi concede lunghe digressioni, per poi tornare al punto di partenza.
Questo piccolo libriccino non ha avuto per me un esito felice, con la sua triste storia di amori e affetti perduti e poi ritrovati, solidificati dal tempo e dalla memoria, mentre io sguazzo fra forme di vita più forti e straordinarie. La storia che si porta dentro l'autrice non possiede nulla di così trascendentale da considerarla memorabile, ma, nonostante tutto, rivelatasi una breve passeggiata nel mondo orientale che mi ha aspettata nell'onda incombente del tempo, e, disgraziatamente per me, infine, nell'oblio.



Titolo: Un'estate con la Strega dell'Ovest
Autore: Kaho Nashiki
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12€
N°di pagine: 141
Trama: Mai ha tredici anni e non vuole più andare a scuola. La madre, preoccupata, decide di mandarla in campagna dalla nonna per un pó. La nonna è una signora inglese che è arrivata in Giappone e si è sposata con un giapponese, e sia Mai sia sua madre l'hanno soprannominata la "Strega dell'Ovest". Oltre alle marmellate di fragoline di bosco, la nonna insegnerà a Mai a riconoscere le erbe medicinali, iniziando così ad addestrarla come strega. Insegna anche a Mai che la cosa più importante che deve imparare è decidere per sé stessa, sviluppare la sua forza e la sua volontà di andare fino in fondo alla decisione che prende. Mai, in qualche modo più matura, fa ritorno nella nuova casa dei genitori, che nel frattempo hanno traslocato.


La recensione:
Per un intero weekend trascorso a casa a leggere e a scrivere recensioni, l'unica visita che mi fu concessa fu quella di due autori orientali nettamente differenti - sia per carattere sia per tematiche - dall'altro. Per evitare che il mondo mi sopraffacesse. Io ne sono consapevole. Incuriosita e decisa a mantenermi stabile in questo percorso, ho adorato le parole composte come un poema romantico e drammatico del primo. Ma disgraziatamente non del secondo. Leggendo di loro, le loro opere, infatti, interpretai e vidi una parte nascosta del mondo; mi ero convinta che per entrambi i casi fosse così. Del primo ve ne ho parlato sabato pomeriggio, di questo secondo, invece, non posso permettermi alcuna sensualità, alcun trasporto emotivo. Un'estate con la Strega dell'Ovest, sebbene la delicatezza e la dolcezza del tema trattato, non lo considero quel buio e lungo anfratto in cui mi persi, e, una volta tornata in superficie, rinacqui. Piuttosto una favola moderna e democratica, altamente introspettiva, che non ha trasceso su niente, ma il cui messaggio è celato in un unico contesto: scovare la libertà. Qualunque essa sia. Morale o individuale. 
Il mio giudizio nei suoi riguardi non vuol essere pretenzioso, clinicamente preciso, o zeppo di denigrazioni che esplicano il mio disappunto all'entusiasmo che è stato concesso a queste pagine. Si parla di libertà, di bullismo, dello spirito intrinseco dell'individuo, dell'affetto inesauribile per i nonni - secondi genitori -, il continuo pellegrinaggio di uomini o donne che conferiscono una certa importanza simbolica e non metaforica che oscilla continuamente fra l'irreale e il possibile. Tanti stimoli, ma pochi effetti. Alcuni aspetti confiscati in virtù di timide espressioni di affetto. Perciò, mi preme scrivere tutto ciò. Adottando la storia di questa piccola eroina a mó di viaggio introspettivo, rimandata in un angolo piccolo e tranquillo della biblioteca. Si aggiungono inoltre rispettive routine quotidiane in tediosi e inteneriti dettagli, che esprimono giornate sempre uguali che pian piano divengono sempre più luminose, senza far mai parola da dove essa provenga.
L’esordio di Nashiki nel panorama letterario italiano tronca i rapporti fra me e questa autrice non tanto perché il romanzo non mi sia piaciuto quanto perché non mi ha trasmesso proprio niente. La mia valutazione infatti è relativa alla delicatezza del tema trattato, alla condizione di solitudine e incomprensione di cui è attanagliata la protagonista, e... Nient'altro. Poiché non si è rivelata una lettura che mi ha scossa dal profondo. Non ha rovesciato né messo a posto nulla a dispetto di prima, se non messo in risalto l'idea che l'uomo sa essere un essere maligno e contorto. Il titolo infatti presuppone le arti magiche della nonna della giovane protagonista, ma ampiamente rivalutato e assemblato al modo in cui ci si approccia col prossimo. 
Ci si affaccia sul mondo tenendosi completamente da parte, ma disgraziatamente per me questo non è stato abbastanza. Non mi ha sfiorato più di tanto. Non mi ha fatto sentire intima, pur quanto artificiosa la nostra conoscenza, mentre mi imbarcavo nell'umile tentativo di capire, in un patetico catechismo fatto di domande e risposte. Mentre fra me e questo romanzo si spalancava la distanza, rendendomi sempre più conto che questo momento in cui io incontrassi l'autrice era stato atteso e desiderato troppo per risultare all'altezza delle mie aspettative. Ho vissuto troppe belle storie che mi hanno dilaniato sin dal profondo, perciò mi è mancata la sicurezza per non parlare di quello slancio narrativo ed effettivo per compiere un passo in più per capire certe storie. 
Valutazione d’inchiostro: 3

10 commenti:

  1. Peccato, a me incuriosiva soprattutto per il titolo. Con gli autori orientali io ho spesso dei problemi, ma ogni tanto mi piace immergermi in queste atmosfere così diverse.

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    1. Anche a me, Beth, ma amando Murakami ed essendo abituata al suo stile ho disgraziatamente riscontrato qualche effetto negativo 😌

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  2. Sembrava interessante, peccato per il giudizio negativo

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    1. Eh già... Ma non lho bocciato perché tutto sommato è una lettura molto dolce e delicata. E, secondo me, potrebbe essere molto interessante 🤗🤗

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  4. Caspita, non vedevo l'ora di iniziarlo .. non sembra eccezionale

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    1. A me non ha colpito piu di tanto, però se ti piacerebbe leggerlo o ti incuriosisce non te lo sconsiglio 🤗 magari a te potrebbe piacerti 🤗

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