Il regime della saggistica offre quasi sempre un corollario di informazioni, piccole perle nascoste o visibili ad occhio nudo che rovesciano qualunque intento di criticare o giudicare un testo. Effettivamente, quando si tratta di saggi, non credo sia necessario nemmeno essere qui, seduti dinanzi alla scrivania, a riporre i propri pensieri riguardo un fatto scientifico o matematico. Certe cose, mi dico, sono necessarie quando ci si imbatte in un testo che quasi sempre coincide con la visione personale dell’autore riguardo qualcosa o qualcuno e come lo assimila. Con questo saggio, quindi, propinare un esame obiettivo che abbia a che fare con la natura è oggetto di studio le cui conoscenze, mie e quelle di chi le tratta, sono inarrestabili. Eppure qui si parla di inarrestabilità, della forza impetuosa che uno stile apparentemente lento ma ironico discredita, in forme di bellezza o fiducia mediante cui nemmeno Dio è così misericordioso e buono come si crede.
Titolo: Ogni giorno è un Dio
Autore: Annie Dillard
Casa editrice: La nave di Teseo
Prezzo: 18 €
La recensione:
Non ci sarebbe molto da dire, né dovrei essere qui per recensire l’ennesima lettura se tale lettura previde quella di un saggio in cui soggiornai fra le sue pagine per non più di una manciata di ore. La sua autrice fu una grande estimatrice del presidente Barack Obama i cui testi, il suo pensiero, lo coinvolsero a tal punto da renderla ai suoi occhi come una specie di guru. Annie Dillard potrà sicuramente vantarsi di aver trascorso qualche ora in sua compagnia, ore che sono divenute indimenticabili come un segno sulla sua coscienza, e che fece della vita un esame attento da cui molti esseri umani dovrebbero fare ammenda. Nella vita, in generale, ci sono alcune cose che divengono, a lungo andare, insopportabili, ed essendo impossibili da mutare per volontà nostra, bisogna affidarsi a qualche Dio o divinità superiore. Il regno Celeste però non accoglie anime che pregano o chiedono aiuto solo nel momento del bisogno, e con accese pennellate di vita, un enorme affresco di tuoni e fulmini, nuvoloni grigi o bianche, che come un grandissimo monumento ci offre uno straordinario scenario. Una visione assolutamente agnostica o atea di una donna che si affidò alla religione, professò un certo credo, in un momento particolare della sua vita, ma da cui non ebbe alcuna risposta.
E per non lasciarsi surclassare dagli eventi della vita, procedere lungo una strada che a volte sembra non condurre da nessuna parte. Perché quando la natura si incaponisce, niente passa inosservato al suo tocco. Nemmeno noi, piccole anime che si tengono per mano, e che camminano sul sentiero insidioso della vita desiderosi di scovare una via di salvezza. Salpando a bordo di una nave che avremmo visto in un attimo o per tutta la vita, instaurando un contatto o legame col mondo esterno.
Viaggiare, in questo modo, usando una metafora naturalmente, avrebbe avuto senso solo se si sarebbe tornati con qualche risposta. Annie Dillard, dinanzi alla forza inarrestabile della natura, sostiene che di risposte, l’uomo, non ne otterrà mai quanto dovrebbe lasciarsi andare, travolgere come la forza prorompente di uno tsunami, riflettendo tuttavia su ciò che gli sta a cuore. Perché lei che tutto può, colpisce, distrugge o realizza,è fenomeno da cui non possiamo sottrarci e che, anzi, delle volte, ci fa perdere persino fiducia in noi stessi. E forse da qui deriva questa risposta a cui andiamo sempre in cerca, forse questa è la risposta attraverso cui si tenta di alleggerire il peso di qualcosa di non propriamente certo, viaggiando come a bordo di qualcosa ma indirizzato chissà dove: prima o poi qualche risposta l’avremo. E’ solo questione di tempo.
E questa raccolta di saggi, il cui tono così melanconico è smorzato da uno stile acuto, vigile, vivace che stona con l’aura imprescindibile del testo, da cui se ne ricava anche uno sprazzo di vita, mi ha indotta a tornare nel mio piccolo mondo con una valigia non propriamente vuota e un numero spropositato di storie assimilate. Perchè come da un vecchio marinaio ho ascoltato ciò che attanagliava l’anima della sua autrice, ho avvertito il suo senso di frustrazione, rammarico, il cui respiro si era unito al mio, accucciata in un nido di false speranze che come un colibrì mi si sono svolazzate attorno varie volte, così vicine da non poter ignorarlo come credevo.
Valutazione d’inchiostro: 3
Bella recensione, grazie
RispondiEliminaA te 😘
EliminaGrazie mille come sempre per la recensione super dettagliata
RispondiEliminaGrazie a te 😘
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