venerdì, gennaio 25, 2019

Gocce d'inchiostro: Il velo dipinto - W. Somerset Maugham

In questo preciso momento, mi sorprendo ancora a pensare alla storia che mi è stata raccontata, a come mi sono sentita il cuore stringere in una morsa, a dieci milioni di distanze dalla piattezza della mia vita, in direzione di una città bellissima e perduta, quasi dimenticata, a Hong Kong, camminando perlopiù di pari passo con alcuni personaggi e una sferzata di malinconia, gentile omaggio dell'autore che annienta lo spirito. La bella ed egocentrica Kitty si muoveva da una stanza a un'altra, da un posto a un altro, con la sensazione che ella mi guardasse, mi osservasse, mi criticasse, così attenta a ogni cosa mi capitava intorno.
Fra le parole e i pensieri, devo dire, c'è un filo sottilissimo. Ho visto questo filo srotolarsi dinanzi ai miei occhi attenti, ma ciò che veramente mi interessava era la storia della bella Kitty e dei suoi imprevedibili amori. Si trattava di vero amore? Inizialmente non l'avrei detto; la monotonia, l'abitudine, l'utile e il dispensabile prendono il sopravvento, e la felicità e la serenità, nel silenzio che vi è attorno, come se ogni cosa fosse avvolta in una cortina di sonno, rendono questo sentimento abbastanza strano da renderci muti e sospesi.
Che cosa avrei dunque dovuto aspettarmi da questa lettura? Certamente non quello che ho letto… Volutamente ispirato a un piccolo passo de La Divina Commedia, l'autore mi ha nascosto la passione intensa, spasmodica, quasi viscerale fra i veri protagonisti di questa opera, celata come artificio, abitudine, mentre gli altri si dibattevano fra le tenebre. E descrivendo la Terra come un posto grottesco, bizzarro, in cui i fatti narrati non nascondono una certa assurdità, il titolo è un chiaro riferimento alla possibilità donataci dall'autore di poter guardare oltre, al di là delle apparenze o del mondo a cui siamo abituati, in quanto ricco di dolori e valori mai sognati.


Titolo: Il velo dipinto
Autore:  W. Somerset Maugham
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 234
Trama: "E' una situazione fra le più classiche. Lei decide di tradire il marito con un uomo che giudica affascinante. La tresca funziona fino al giorno in cui i due clandestini hanno la sensazione che il marito tradito abbia scoperto tutto. E' un guaio. Anche perché, messa alle strette, l'adultera confessa. Che fare? Si dovrà procedere alla separazione e al divorzio. Sconvolta e piangente, lei si reca dall'amante. Gli dice d'aver confessato: vuole separarsi e andare a vivere con lui. Grande è la sorpresa, a quel punto, infatti, l'amante non ha intenzione di lasciare la moglie e mettersi con lei. Pensiamo tutto questo ambientato nella colonia inglese di Hong Kong alla metà degli anni Venti e affidato alla penna superprofessionale di W. Somerset Maugham. Sarebbe uno dei suoi romanzi caustici, mondani, un po' cattivi. Ma Maugham, influenzato dalla lettura dell'episodio dantesco di Pia de' Tolomei, pensa di aggiungervi qualcosa in più.


La recensione:


Torrenti d'acqua non spengono l'amore. Amandola lui era debole, e non poteva fare a meno di amarla.

La storia dell'egocentrica e viziata Kitty mi apparve, in tutta la sua bellezza, un pomeriggio di fine dicembre di otto lunghi anni fa. A mio dire, una visitina nella libreria più vicina della mia città, mi fece constatare come l'occasione di leggere la sua storia dovesse essere colta per ciò che effettivamente è: una storia molto bella, raccontata con simpatia e tenerezza, ma avvolta da una bruma di sofferenza, torpore, che come un macigno appesantiscono l'animo di chiunque.
Tutt'attorno, la genesi di come sia stata realizzata questa opera pendeva sopra la mia testa come un enorme e gigantesco quadro, pregiato, di vecchio stampo, che tuttavia mi ha permesso di spostarmi repentinamente come pioggerella improvvisa in una giornata tersa e soleggiata.
La protagonista de Il velo dipinto è un tipo di eroina che in questa fascia temporale in cui vi è raccontato si mostra conforme alla società, alle idee globalizzate del periodo: figlia discendente di una dinastia di giovani altolocati, intelligente al punto giusto ma superficiale ed egoista come le protagoniste austeniane, donna semplice sia nei pensieri sia nei gesti, nella sua carriera di giovin donna ha riflettuto, anche se in ritardo, una volta per sempre, sull'importanza che gli esseri umani attribuiscono alla parola "felicità" non ammettendo ulteriori diatribe su di essa dal momento in cui ne prese consapevolezza. L'ho considerata un eroina lamentosa, insoddisfatta, mentre tutt'attorno i suoi "amanti" si muovevano involontariamente attorno a lei come una calamita attratta da un magnete, affascinati dalla discutibile forza con cui mostrerà una certa forza nel mandar tutto al diavolo e dalla straordinaria determinazione con la quale ha lasciato cadere qualunque obiezione, qualunque giudizio. Amava William, aveva una cotta per Charlie, mentre era arrivata a odiare sua mamma, e, poi, lo stesso William, per quanto glielo consetiva la sua natura di non piegarsi alle regole; e anche nei confronti di Charlie, l'amante di turno, il suo atteggiamento mi è sembrato piuttosto dubbio; la mia mente ha visto questi tentativi estremi di Kitty come modi per burlarsi del prossimo come uno stile di vita anziché un espediente. Questo suo credo nel determinismo fra i due pretendenti fu tale da assurgere quasi a vizio, a filosofia di sopravvivenza, in ogni suo aspetto negativo, affine a quello di Schopenhauer e di Leopardi.
Se avesse pensato o si fosse immaginata le implicazioni del suo gesto, al contatto di una società che lentamente si sta avviando verso la distruzione, si sarebbe comportata in ogni caso così? Se Kitty fosse stata più sincera, più sicura e meno egoista Charlie e William certamente non si sarebbero trovati col cuore a pezzi; il dolore inflitto, sebbene anestetizzato come rassegnazione o accettazione, qui non riesce a non celare anche una millesima parte di verità, o una mezza verità assoluta. Kitty era un adultera. Ma tale è stata la tenerezza, la dolcezza dell'autore a non farmi provare risentimento, a non giudicare o inamicarmi Kitty, e questi due giorni che sono stata in sua compagnia l'ho accolta con una certa curiosità.
Seduta sulla mia poltrona preferita con la mia immancabile agenda, ho letto Il velo dipinto avendo l'impressione che Maugham volesse farmi sentire membro effettivo di questa sceneggiata messa su mediante una folgorazione. E non appena vi ho messo piede, in effetti, mi sono sentita accolta, partecipe nell'immediato, azzerrando quella fastidiosa sensazione di estraneità che era nata in me. Le aspirazioni di Kitty, le sue visioni ancora più incosciamente basata su una visiona totalizzante delle cose, un paradiso e allo stesso tempo un inferno, non mi sono sembrate così estranee da un romanzo pubblicato nei primi anni '20 quanto i sogni o le speranze di persone che si muovono sullo sfondo come anime vagabonde, sole e insoddisfatte.
In questo romanzo, proprio mediante queste persone che circondano Kitty e il suo mondo utopico, ho visto la Vita come protagonista effettiva di queste vicende. Quanto essa sia essenziale, ma talvolta crudele, spietata che nella sua importanza racchiude l'esistenza stessa, invischiata in qualunque individuo presente sulla faccia della Terra, ne Il velo dipinto concepita come forma visibile cui molti non riescono ad interpretare o trarre vantaggio, saper disvelare una tenebra e tutto ciò che ne consegue, E' stato un elemento primordiale di questo romanzo che mi ha permesso di vedere l'opera di Maugham con altri occhi, con fascino ed interesse, un argomento piuttosto trattato nei romanzi di questo calibro. Si è trattato piuttosto di una differenza di osservazione, giudicare il mondo attraverso una nuova prospettiva, nuovi concetti, in cui l'aspetto amoroso è una parte di un contesto storico che man mano si prosegue nella lettura diventa conforme al paesaggio, agli stessi personaggi non perdendo quei vantaggi della letteratura a cui sono abituata, ma, a parer mio, intensificandola.
Una storia d'amore, legami recisi e poi intatti, un valzer composto in poco tempo, emblema di insicurezza e aspirazioni sociali. Una storia che ho riesumato dalle soglie del tempo che, scomparsa dalla mia memoria per qualche tempo, è ora ricomparsa prepotentemente riassumendo la vita della bella Kitty e dei suoi "amici". Storia intrappolata nella ruggine dell'abitudine, del dovere, del decoro, che prevale nel ricordo dell'amore corrisposto e non fra due anime.

Quando l'amore e dovere sono tutto, allora si ha in sé la grazia e si gode di una felicità che l'intelletto non può concepire.

Valutazione d'inchiostro: 4

10 commenti:

  1. Good review 😊 thanks for your sharing 😊

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  2. Ho visto il film con Edward Norton e Naomi Watts tanti anni fa. La voglia di passare al romanzo, effettivamente, c'è da allora. ☺️

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    1. Anche io. E infatti ho desiderato leggere il romanzo proprio perché la trasposizione cinematografica mi piacque molto ☺

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  3. Molto interessante e molto bella la tua recensione, sempre accurata e ben fatta.

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  4. Non ho mai affrontato questo autore e credo sia un grossa mancanza perché ne ho sentito parlare solo bene. Sono contenta di aver letto una tua recensione positiva su questo romanzo.

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    1. Grazie mille, Beth!! Io ho desiderato leggerlo dal primo momento in cui ho visto la trasposizione cinematografica ☺ sono trascorsi anni, ma non fa niente. Il romanzo l'ho promosso ottimamente ☺☺

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