mercoledì, gennaio 18, 2023

Slanci del cuore: i migliori classici del 2022

Nel lungo percorso della mia carriera di lettrice ho letto parecchio. Ci sono state tante belle distrazioni, ma anche tante belle scoperte. Ritorni di fiamma o incontri inaspettati che hanno cambiato totalmente la mia vita. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle, conferma come quello del mondo classico è un mondo bellissimo e straordinario le cui voci, conosciute e non, prendono un pezzo della tua anima e compongono qualcosa di bello, dove io stessa posso riconoscermi, la mia anima può librarsi libera e felice. Perciò anche il 2022 è stato protagonista di tante letture, ma in particolare di tanti classici affinchè qualcosa dentro di me andasse al suo posto. Forse un semplice modo per osservare cosa e chi mi circonda con altri occhi, forse un buon modo per guardarmi dentro.


Una storia che ha scaldato il mio piccolo cuore, che ha logorato dall’interno il mio spirito, ha suscitato un’empatia naturale a tal punto di risvegliare zone assopite nel fondo della mia coscienza. Ennesimo dramma sentimentale, seducente e romantico sciorinato in descrizioni dettagliate, proiettato con sano e forte romanticismo da cui sono emersa come un’immagine definita nell’immediato.

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Un viaggio appassionante, breve e sofferente che ha colpito dritto al cuore, mi ha parlato di anime inquiete e insoddisfatte che entrano nella lotteria della vita quasi inconsapevolmente.








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Induce a scoprire la natura delle nostre opinioni, a combattere affinchè essi siano valide, in contrasto alle massime preferite, descritta in tutta la sua meravigliosa essenza, conferendo un ritratto ricco della vita che c’è stata. Fanciulla scaltra e sveglia, che scenderà a patti con il vuoto morale dei suoi tempi, provando sulla sua pelle l’essenza della solitudine, negli affetti buoni o garbati, nella più assoluta perfezione. 






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Un libro così potente e geniale, così impregnato di verità sul significato dell’essere vivi, liberi, rendono grazia a una delle opportunità più fluenti nel panorama letterario: una sfida personalissima nel dare voce a chi non aveva voce. Nel buio, nei cantucci languidi e puzzolenti, ho visto elogiare il corpo, le movenze, i gesti di una donna comune ma infelice che si innalzò su fiumi d’inchiostro che ancora bruciano sulla pelle, mediante << amori >> irruenti, segnati, feroci che spesso distruggono la vita di molti come una punizione eterna. 

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 Una posizione morale che è stato inevitabile prendere, che elimina qualunque dubbio o remora, che a mio avviso è un quesito sull’anima. Una questione che può solo arricchire la nostra coscienza, abbracciandoti da dentro in modo più pieno e libero, in quanto il mistero di interpretare l’animo umano è qualcosa che non tutti esplicano così bene.






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Una fievole luce che molti non riescono, o, non vogliono ravvivare. Incatenati a non poter seguire un sentimento, una passione onesta come una bellezza indefinibile che circondava l'aura lucente di ogni figura, in una terra ancora veduta e sentita in modo imperfetto, che mi si è stesa dinanzi come una terra promessa in cui l'amore del bello è confortato da un sapere senza fine.






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In bilico fra estasi e sogno, il mondo circostante zeppo di meschinità, ipocrisia, cattiveria, il senso della vita resta intrappolato nella sua orbita, ritratto umano terribilmente coinvolgente e realistico che incorre l’ideale di un sogno per certi versi realizzabile ma a cui bisogna saper distinguere fra ciò che è vero e ciò che non lo è.

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Una lettura per nulla semplice che parla continuamente di fede, di battaglie, e che ha un chè di trascendentale poiché mosso da diverse angolazioni, maggiormente umili, quasi impotenti, a cui ci si appassiona con un certo coinvolgimento emotivo. Accrescendo non solo il disagio morale iniziale e il tono drammatico del romanzo, ma anche un sentimento d’amore reverenziale che ho riposto nei suoi riguardi.





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Un piccolo gioiellino che consiglierei caldamente a chi non è avvezzo alle storie hardiane, chi desidera osservare il mondo in cui vi fece parte e ciò che le sue anime gli sussurrarono, devastandolo, tramortendolo, rendendolo vulnerabile persino nel suo essere scrittore, lettore, che ebbe una sorta di avversione fra chi si poneva su ceti sociali più bassi. 

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Rifulge ad evadere da un mondo soffocante, ambizioso e scintillante ma fin troppo ligio alle regole in cui l’individuo non può nient’altro che lasciarsi andare. Piccoli antefatti che costituiscono lo scheletro di una storia onesta, rispettabile ma che lascia ben poco spazio all’imprevisto, al sentimentalismo. 




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Una lettura da cui sono stata affascinata dalla bellezza e dei misteri di questo splendido posto, incaponita a raddrizzare la testarda Catherine, destinata a non saper del tutto cogliere i confini fra intimitià, essenza, assenza. Avventura letteraria che non scompare con l’ultima pagina ma il cui ricordo perpetua nel tempo, precipitando irrimediabilmente in una caterva di episodi coinvolgenti e straordinari.





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Una storia che altri non è che la storia di un deterioramento graduale da un mondo a un altro, dalla presa di coscienza di una nuova realtà del tutto sconosciuta, radicata nel profondo di noi stessi che come foglie secche si libra e si rigira nell'aria e scende sprofondando al suolo.

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Un mondo il cui passato possa prevalere sulla forza del presente, sulla verità, la vera ricchezza non sia valutata mediante l’esame fondato ed esplicito dell’osservazione ma che rivelano prepuzi che gravano sulle nostre spalle, spingendo così chi abbraccia questi concetti ad entrare nell’essere che li divora.







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Malinconico e curioso, confortevole come un abbraccio non del tutto caldo ma sentito, nel quale è stata delineata una storia dal sapore agrodolce. Abbellita da minuziose curiosità, voli pindarici di fantasia, un tuffo nel passato in cui l’idea di raggiungere la felicità è un sogno che non si infrangerà del tutto.







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Una lettura per nulla semplice che parla continuamente di fede, di battaglie del cuore, e che ha un chè di trascendentale poiché mosso da diverse angolazioni, maggiormente umili, quasi impotenti, a cui ci si appassiona con un certo coinvolgimento emotivo. Accrescendo non solo il disagio morale iniziale e il tono drammatico del romanzo, ma anche un sentimento d’amore reverenziale che ho riposto nei suoi riguardi.

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Avvulso in un aura che sfugge a qualunque definizione precisa di amore, ma il cui eco o voce è stato a dir poco inconfondibile, così diverso da tutto ciò che ho letto sino a ora. Un misto di eleganza e tran tran sentimentale, in cui la quotidianità è contaminata dalla bellezza dei sogni, dell’arte, della scrittura, il tutto vergato da una scrittura controllata, di forte impatto, nel quale si convive con le tendenze anarchiche della società circostante, nel quale vi sono accesi rancori, ma nel romanzo proiettato in un atmosfera pacifica.




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L’intelligenza e la cultura avrebbero dovuto adornarne lo spirito, la gioia avrebbe potuto essere riscontrata facilmente in sfumature di consapevolezza, di valutazione che avrebbero mostrato quella a cui si aspira veramente: una realtà autentica. 







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Una complicata visione che custodisce gelosamente la visione di una giovane donna in relazione a sfere politiche e sociali. Moto perpetuo dell'universo, ragione accidentalmente intrufolabile, creata apposta per impedire che il Bene possa essere contrastato dal Male.

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Tinteggiato da pennellate di sentimenti irriducibili e impossibili da imprigionare che dipesero dalle razioni di momenti di solitudine che queste figure dovettero vivere, lontani dagli affetti e da qualunque assetto sociale. Il risultato è un guazzabuglio di confessioni esponenziali di desideri repressi, conversazioni solitarie o immaginarie, squarci di vita lontana che oscillano fra luce e oscurità. Mescolati alla vita odierna, alimentati dall’arsura della notte.




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Racconto straordinario, profondo, quasi toccante che è un inno alla buona letteratura ottocentesca, dai toni grigi e pessimistici, una storia che ha il sentimento delle storie d'amore senza tempo, e che ci parla di anime inquiete e insoddisfatte che vagano inconsapevolmente senza alcuna meta. Un quadro raffinato che ci illustra le teorie eterogenee della sopravvivenza; il desiderio di congiunzione di due entità instabili e prive di vita; la natura del sentimento, dalla landa deserta dei loro spiriti.









Un quadro prettamente realistico di uomini o artisti russi dell'epoca ottocentesca che, infittendosi come nebbia nel momento in cui ho scorso un barlume di energia in un mare di tediosità e spossatezza, ha fatto vibrare il mio cuore con una strana armonia. Come il tentativo di aprire il nostro cuore ad un uomo che di forza di volontà ne ha ben poco e che, evidenziando il confronto con l'aristocrazia e l'individuo nella società borghese, è una novella che nel suo grigiore splende e illumina i cuori di chiunque, inaspettatamente, decide di inoltrarsi fra le pagine di questa stramba storia.






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Amico del sognante amore di cui lo stesso sogno di cui è impregnato costituisce un’immagine segreta ma un po' distorta alimentata dalla presenza di una figura inspiratoria. Romantico per natura, per lo spirito del tempo, aperto a tutto ciò che è bello, elevato all’anima pura e bella, meravigliosa riesposizione di ciò che è avvenuto per Puskin in questo Giardino dell’Eden 

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