Mi chiedo se non mi stancherò, chissà se un giorno, di parlare di libri. In realtà, questa, è già una risposta…. Mai! Perchè smettere, penso, nel mentre ripongo queste poche righe. Parlare di libri, di letteratura, ma soprattutto di ciò che mi fa stare bene e per cui vivo, perché smorzare questa magia? Questa lenta litania di parole, belle e straordinarie, che forse non hanno un senso se non per me stessa? Eppure di letteratura sono sempre stata dipendente, è una delle mie più grandi debolezze, e anche quest’oggi sono qui per parlare di libri. Libri però che hanno come tema il Natale. La magia dei primi fiocchi di neve che cadono dolcemente su un paesaggio già di per se freddo e oscuro, lo scintillio delle luci, cene e pranzi in famiglia, lo scambio dei regali che, per me, se celati in pacchettini con altri libri, equivalgono alla felicità. Ebbene, cosa chiedere di più, quando si è circondati dalle persone che si amano, e soprattutto da ciò che si ama? Quest’oggi consiglio dunque alcuni di quei buoni amici che, in un periodo come questo, potrebbero bussare alla vostra porta. Alcuni conosciuti, altri no ma che, nel loro insieme, trasmettono qualcosa.
Un bell’esempio di tutto quello che la Russia in tanti anni di storia è diventata: affarista, potente, maestosa, poco affidabile. Mirata alla cura di dettagli, nozioni che sciorinano la storia di anime che si sentono imprigionate, soffocate da una realtà che presto sarebbe diventata la loro.
Titolo: L’amore ai tempi della neve
Autore: Simon Montefiore
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: 16, 60 €
N° di pagine: 433
Trama: Mosca 1945; mentre Stalin si appresta a festeggiare la vittoria sui nazisti insieme ai suoi più stretti collaboratori, poco distante risuonano due spari. Un ragazzo e una ragazza vengono trovati morti su un ponte: non sono persone qualsiasi, bensì appartengono a due delle famiglie più influenti e più vicine a Stalin e frequentano entrambi il collegio più esclusivo dove studia tutta la nuova èlite politica e intellettuale dell’Unione Sovietica. Si tratta di un omicidio? Di un doppio suicidio? Di una cospirazione contro lo Stato? Le indagini si svolgono sotto il diretto controllo di Stalin, che fa interrogare i compagni di scuola costringendoli a testimoniare contro i loro amici, i loro fratelli e i loro stessi genitori, in una terribile caccia alle streghe che porta alla luce amori illeciti e segreti famigliari e in cui il più piccolo sbaglio può significare una condanna a morte.
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Una lettura bellissima in cui inevitabilmente si cresce, in un complicato meccanismo, mediante filosofia, propagandosi dentro di noi come un bene che fortifica, avvolgendo le nostre fragili membra col suo dolce tatto, facendo fiorire l'anima.
Titolo: La bussola d'oro
Autore: Philip Pullman
Casa editrice: Salani
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 354
Trama: Lyra vive al Jordan College di Oxford. Ma il mondo di Lyra è ben diverso dal nostro. Oltre l'Oceano c'è l'America, ma lo stato più importante di quel continente si chiama Nuova Francia; giganteschi orsi corazzati regnano sull'Artico; lo studio della natura viene chiamato "teologia sperimentale". E soprattutto ogni essere umano ha il suo daimon: un compagno, una parte di sé, di sesso opposto al proprio, grazie al quale nessuno deve temere la solitudine. Ma questo mondo sta per attraversare un periodo critico…
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Un giro di vite di personaggi potenti, impavidi, navigati, fini conoscitori, capaci di affrontare qualunque imprevisto. Una lettura bellissima, sorprendente, zeppo di rivelazioni toccanti, su cui predomina la forza e una certa malinconia. Popolato da anime inquiete che vagano lungo la riva dell'assurdo.
Titolo: I fratelli Karamazov
Autore: Fedor Dostoeviskij
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 32 €
N° di pagine: 1080
Trama: << I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto, l’episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo di bellezza inestimabile … non è certo un caso che tre capolavori di tutti i tempi trattino lo stesso tema, il parricidio: alludiamo all’Edipo re di Sofocle, all’Amleto di Shakespeare e ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. In tutte e tre le opere è messo a nudo anche il motivo del misfatto: la rivalità sessuale per il possesso della donna … >>
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Un tributo oltraggiante e dannoso che rende quasi giustificati a rinfacciare a denti stretti il male subito. E, condividendo anche la minima emozione, su uno spazio immutato conforme al ceto sociale e al linguaggio parlato, attraverso Oliver il lettore entra in contatto con diversi meccanismi: la famiglia, l'istruzione, la prigione, l'amore.
Titolo: Oliver Twist
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 538
Trama: Il libro è una sorta di racconto fiabesco che sa descrivere la multifortmità del mondo grazie anche a una mobilissima visione sottolineata del continuo gioco di piani, che allarga e restringe il campo tra personaggi, classi sociali, società nel suo insieme; tra paesaggi rurali, panorami urbani, vie cittadine, caseggiati, botteghe e abitazioni…
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La natura da questo punto di vista ha supplicato più volte gesti di comprensione, di possibilità, che non possa esserci niente di peggiore che restare intrappolati in una ragion di vivere che non lascia alcuna via di fuga.
Titolo: Bitten. La notte dei lupi
Autore: Kelley Armstrong
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 463
Trama: Toronto, ai nostri tempi. Elena Michaels è una giornalista di successo, ha un ragazzo normale che la vorrebbe sposare, ama correre di notte, correre veloce come il vento. Non sono certo le strade buie o i tipi loschi a farle paura perché dalla sua ha qualcosa di straordinario. È l'unica donna licantropo al mondo. Ha abbandonato il suo clan d'appartenenza e i comfort della villa, loro quartier generale, per una vita ordinaria. Indietro non si è lasciata solo un Branco ma anche Clay, colui che l'ha tradita trasformandola in un licantropo. Sarà l'amore per l'unico uomo che davvero le abbia toccato il cuore e il forte sentimento di appartenenza ai licantropi che la ricondurranno indietro, quando il Branco avrà bisogno di lei. È giunto per Elena il momento di scegliere tra l'amore per Clay e quello per il ragazzo della porta accanto, tra la sua nuova vita, tessuta su una tela labile e pregna di bugie, e la sua natura che, come la luna chiama le maree, la sta chiamando a sé.
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Trascina in un intero mondo di tenebre e ombre, in sintonia con l'autore, la propria ispirazione e la capacità ricettiva dei personaggi, che si rispecchiano perfettamente nei personaggi. Figure evanescenti intrappolate in un terribile pozzo oscuro. Un manipolo di ombre accomunati dall'insaziabile sete di potere che hanno forme diverse, ma che con la loro originalità, la loro vita, la loro oscurità interiore riescono a catturare tutto ciò che li circonda.
Titolo: Il maestro e Margherita
Autore: Michael Bulgakov
Casa editrice: Newton Classici
Prezzo: 8,50
N° di pagine: 386
Trama: "Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Così Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera accende una girandola di eventi tragicomici.
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Una tempesta emotiva, visiva che alla fine è solo un rumoreggiare che alita dolcemente sul nostro collo. Contemplazione estatica con la quale il lettore vede i suoi più reconditi desideri realizzarsi nel silenzio di un vasto uditorio. Viaggiatrice, osservatrice, esploratrice che ha ascoltato ogni singola parola di questa storia, persa nel bel mezzo della folla nascosta dagli sguardi furtivi di gente curiosa e avida.
Titolo: Notre Dame de Paris
Autore: Victor Hugo
Casa editrice: Oscar Draghi
Prezzo: 25 €
N° di pagine: 512
Trama: L'arcidiacono di Notre Dame, Claude Frollo, si innamora della celebre danzatrice zingara Esmeralda. Incarica perciò il grottesco campanaro della cattedrale, il gobbo Quasimodo, di rapirla. Ma il capitano Phoebus de Chateaupers la trae in salvo e conquista il suo amore. Frollo uccide Phoebus facendo ricadere su Esmeralda la colpa del delitto. Quasimodo intanto, commosso da una atto di gentilezza di lei, diventa quasi un suo schiavo e la conduce a Notre Dame per proteggerla. Dopo una serie di peripezie, Esmeralda verrà catturata e fatta impiccare sotto gli occhi di Frollo, che osserva impassibile l'esecuzione. Quasimodo, disperato, ucciderà Frollo e poi, con il cadavere della donna fra le braccia, si lascerà morire a sua volta.
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Pervaso da una strana magia che mi ha permesso di accettare la storia che Dumas si portava dentro, ha reso il tutto come una serie di opportunità in cui la libertà individuale e di pensiero sono i capostipiti dell'intero romanzo. Fra forme e colori che hanno avuto una loro collazione, nitido e luminoso come la luce accecante del sole. Un opera bellissima, sorprendente, zeppa di rivelazioni toccanti, su cui predomina la forza intellettuale, la volontà di scovare un'opportunità per rinascere, e magari risorgere.
Titolo: Il conte di Montecristo
Autore: Alexander Dumas
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 896
Trama: Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès.
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Un fantasy epico per adulti costruito mediante aspetti che esplicano un unico assetto: esplicare la libertà. Evidenzia come, mediante una sequela di errori, l’individuo è soggetto a scontri e raziocini vari, e che lo rendono atipico e particolare non quanto per la storia in sé tanto per il modo per cui si adorna la materia..
Titolo: Foundryside
Autore: Robert Jackson Bennett
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 600
Trama: Sancia Grado è una ladra, e una ladra tremendamente brava. Il suo ultimo obiettivo, un magazzino sorvegliatissimo sul molo di Tevanne, non sembra per niente fuori della sua portata. Ciò che Sancia non sa è che quello che le hanno chiesto di rubare è un manufatto dal potere inimmaginabile, che potrebbe rivoluzionare la tecnologia magica delle istoriazioni. Le compagnie mercantili che controllano questo potere – l'arte di usare speciali segni per far diventare gli oggetti quotidiani senzienti – l'hanno già usato per trasformare Tevanne in una spietata macchina capitalista. E se dovessero riuscire a decifrare i segreti del manufatto, riscriverebbero il mondo stesso per adattarlo ai loro scopi. Nemici potenti vogliono Sancia morta e il manufatto per sé. E nella città di Tevanne non c'è nessuno che possa fermarli. Per avere una possibilità di sopravvivere e di fermare il letale processo che si è messo in moto, la ragazza dovrà schierare alleati improbabili, imparare a sfruttare il potere del manufatto e, soprattutto, dovrà trasformarsi in qualcosa che non avrebbe mai immaginato.
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Incontro obbligato con la letteratura medievale, squarci di vite lontane e passate che altri non sono che un concentrato di efficienza, sporcizia, disordine, il non essere più grande di quel che è già, che evidenziate in un maestoso e contorto insieme, mi hanno concessa l’opportunità di rifugiarmi per quasi due settimane, con vigore, coraggio, agilità e passione. Impossibilitata ad astenermi da questo viaggio, tenebroso e crudele la cui immagine brucerà come un cerchio nero che perseguita a lungo la vista dell’imprudente che ha fissato a lungo il sole.
Titolo: L’uomo che ride
Autore: Victor Hugo
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 684
Trama: Nell’Inghilterra di inizio Settecento un bizzarro vagabondo, Ursus, poeta e filosofo di strada, raccoglie due orfani e li educa all’avventurosa vita dei girovaghi. Insieme formano una compagnia di mimi e vanno alla scoperta della splendida e miserabile società inglese dell’epoca. Ma il ragazzo, deformato nel volto da un continuo ghigno, nasconde un segreto. E quando scopre per caso la sua vera opinione, vede il proprio destino incrinarsi …
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Come rifocillare il proprio spirito, se non con la lettura di testi che non impegnano, non occupano più di qualche ora del nostro tempo se non mediante questi? Piccole pillole che, ovunque noi andiamo, producono un effetto benefico.
Titolo: La figlia del capitano
Autore: Aleksandr Puskin
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 150
Trama: Un padre severo, un figlio ribelle spedito a prestare il servizio militare all'avamposto di Belogorsk, un bandito, una giovane donna contesa. Sullo sfondo di una Russia attraversata dalla rivolta cosacca di Pugacëv, tra duelli, scontri e prigionie, Aleksandr Puskin narra il contrastato amore tra due giovani, il nobile Grinëv e la dolce Masa, che per coronare il loro sogno dovranno superare innumerevoli traversie. Ultima prova letteraria di Puskin, "La figlia del capitano" fonde magistralmente le vicende dei protagonisti con la Storia, in un romanzo che si legge come un'"antica fiaba russa".
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Un cuore innamorato, ferito in cui riversiamo il nostro amore in un altro cuore, spingendoci a desiderare che tutto sia allegro. Contagioso come la felicità, ma che, alla fine, il bello della sua lettura sta nei ricordi. In quella risacca lenta e disomogenea che ha segnato i momenti più belli della sua lettura. Ha marchiato l'anima col suo segno indelebile.
Titolo: Le notti bianche
Autore: Fredor Dostoevskij
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 9,90€
N° di pagine: 230
Trama: Eroe del romanzo breve "Le notti bianche" è la figura del sognatore, nella cui piatta esistenza, chiusa in uno sterile mondo di fantasticherie, piomba per un breve attimo la giovane Nasten'eka. "La mite" e "Il sogno di un uomo ridicolo" sono due capolavori dello scrittore russo. Dostoevskij ci presenta nel primo il racconto introspettivo di un marito che veglia la giovane moglie morta suicida; il secondo è il monologo di un uomo che, abbandonato da tutti e deciso ad uccidersi, sprofonda in un sogno che lo trasporta in un mondo primordiale, dove gli uomini vivono in uno stato di felicità, privi della sofferenza e del peccato.
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Il silenzio, l’incoscienza, la mancanza di comprensione, l’inconsistenza sono alcune di quelle forme che attanagliano i sensi, attutiscono i suoni, abissi insondabili che non hanno una loro specifica collocazione ma da quali si intravedono sprazzi stretti e melmosi dell’anima.
Titolo: Il richiamo del corno
Autore: Sarban
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 191
Trama: Quando Alan Querdilion, un ufficiale della Marina britannica, si risveglia nel letto di uno strano ospedale sono passati centodue anni, il mondo non è più lo stesso e lui si ritrova imprigionato in un incubo. I nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale e regnano incontrastati. I prigionieri-schiavi vengono allevati e trasformati nella selvaggina di un feroce sovrano. Un terrore remoto e indicibile si impossessa lentamente di Alan: è "il terrore che si prova ad essere cacciati". Qualcosa di notte si muove nella foresta e brama sangue. Lo sente avvicinarsi da lontano, preceduto dal suono di un corno. Sono note isolate, appena avvertibili, separate da lunghi intervalli, "ognuna così solitaria nel buio e nel silenzio assoluto, come un'unica vela su un vasto oceano". Poco dopo la fine della guerra, e ben prima che il genere distopico infuriasse fra i lettori di tutto il mondo, un diplomatico inglese estremamente discreto, che passava da una sede all'altra del Medio Oriente, scriveva questo piccolo romanzo, che fa pensare a un racconto di Wells, e dove all'immagine di un futuro alternativo governato dai nazisti si sovrappone ben presto la terrificante visione di un mondo capovolto e arcaico, regolato dalla caccia fine a se stessa. Ossessione ricorrente da varie migliaia di anni fino a oggi, e forse oggi più che mai. Con una nota di Matteo Codignola.
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Un’enorme quantità d’informazioni su ciò che fu più caro per l’autrice che lentamente si stanno fissando sempre più nel mio cuore, assetata di sapere e amore consapevole di quanto ancora non basti ciò che ho conosciuto.
Titolo: I cani e i lupi
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 240
Trama: Le basta vederlo una volta sola, quel bambino ricco, ben vestito, dai riccioli bruni, dai grandi occhi splendenti, che abita nella meravigliosa villa sulla collina e di cui dicono sia un suo lontano cugino, per essere certa che lo amerà per sempre, di un amore assoluto e immedicabile. A Kiev, la famiglia di Ada abita nella città bassa, quella degli ebrei poveri, e suo padre appartiene alla congrega dei maklers, gli intermediari, quegli umili e tenaci individui che si guadagnano da vivere comprando e vendendo di tutto, la seta come il carbone, il tè come le barbabietole. Fra le due città sembra non esserci nessun rapporto, se non il disprezzo degli uni e l’invidia degli altri. Eppure, quando il ragazzino Harry si troverà di fronte la bambina Ada, ne sarà al tempo stesso inorridito e attratto: “come un cagnolino ben nutrito e curato che senta nella foresta l’ululato famelico dei lupi, i suoi fratelli selvaggi”. Molti anni dopo il destino li farà rincontrare a Parigi: e Harry cederà a quella misteriosa attrazione del sangue che Ada esercita su di lui.
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Possessore di un’anima, di una sua voce, che ha gracchiato per qualche tempo prima che la ascoltassi completamente, trionfo di mente e cuore. Spiritualità ed emozioni, quasi atto d’eroismo che per alcuni si è rivelata come un’impresa titanica. Per me, una bellissima metafora concepita non da un grembo materno, quanto da un connubio di frasi che si sono avvicendate, lungo la corrente di un fiume,
Titolo: L’insostenibile leggerezza dell’essere
Autore: Milan Kundera
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 318
Trama: Protetto da un titolo enigmatico, che si imprime nella memoria come una frase musicale, questo romanzo obbedisce fedelmente al precetto di Hermann Broch: «Scoprire ciò che solo un romanzo permette di scoprire». Questa scoperta romanzesca non si limita all’evocazione di alcuni personaggi e delle loro complicate storie d’amore, anche se qui Tomáš, Teresa, Sabina, Franz esistono per noi subito, dopo pochi tocchi, con una concretezza irriducibile e quasi dolorosa. Dare vita a un personaggio significa per Kundera «andare sino in fondo a certe situazioni, a certi motivi, magari a certe parole, che sono la materia stessa di cui è fatto». Entra allora in scena un ulteriore personaggio: l’autore. Il suo volto è in ombra, al centro del quadrilatero amoroso formato dai protagonisti del romanzo: e quei quattro vertici cambiano continuamente le loro posizioni intorno a lui, allontanati e riuniti dal caso e dalle persecuzioni della storia, oscillanti fra un libertinismo freddo e quella specie di compassione che è «la capacità massima di immaginazione affettiva, l’arte della telepatia, delle emozioni». All’interno di quel quadrilatero si intreccia una molteplicità di fili: un filo è un dettaglio fisiologico, un altro è una questione metafisica, un filo è un atroce aneddoto storico, un filo è un’immagine. Tutto è variazione, incessante esplorazione del possibile. Con diderotiana leggerezza, Kundera riesce a schiudere, dietro i singoli fatti, altrettante domande penetranti e le compone poi come voci polifoniche, fino a darci una vertigine che ci riconduce alla nostra esperienza costante e muta. Ritroviamo così certe cose che hanno invaso la nostra vita e tendono a passare innominate dalla letteratura, schiacciata dal loro peso: la trasformazione del mondo intero in una immensa «trappola», la cancellazione dell’esistenza come in quelle fotografie ritoccate dove i sovietici fanno sparire le facce dei personaggi caduti in disgrazia.
Ottimo post, grazie
RispondiEliminaA te :P
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