Abbiamo bisogno di letture di questo genere, talvolta.
Non sappiamo, a volte, quali fra i tanti romanzi che costellano la nostra strapiena
libreria, su quale cadrà la nostra scelta, quale sarà la storia più saggia e
più adulta, quale fra queste potrebbe o non potrebbe essere la nostra dipendenza.
Manteniamo un oscillazione folle, e non sappiamo cosa vogliamo da ciò che
potrebbe capitarci. Questa mattina è il romanzo di Jonathan Coe che mi guida,
così ostentatamente, criptatamente e ostico, irrigidendomi nella mia poltrona
preferita.
Mi godo lo spettacolo che ha l'effetto di uno schiaffo
in faccia, e in cui non si può proprio fare a meno di esclamare quanto sia stata
intensa e meravigliosa la sua lettura. Col gusto arido dell'incomprensibile,
dell'inspiegabile, non sapendo ancora se ciò che ho letto fra le sue pagine è
stato abbastanza realistico o fantasioso.
Titolo: La casa del sonno
Autore: Jonathan Coe
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 305
Trama: Siamo nei primi anni ottanta, nella severa cittadina
di Ashdown si svolge la vita di un gruppo di studenti: Gregory, che studia medicina
e ha la mania di spiare il sonno altrui; Veronica, una lesbica volitiva, ultrapolicitizzata
e appassionata di teatro; Terry, che dorme quattordici ore al giorno e da
sveglio sogna di girare un film che richiederà di cinquant'anni di riprese;
Robert, romantico studente di lettere, che scrive poesie d'amore per Sarah; e Sarah.
appunto, intorno alla quale girano le vicende di tutti gli altri. Dodici anni
dopo, Ashdown è diventata una clinica dove si cura la narcolessia e nei sotterranei
si svolgono oscuri esperimenti. E' un autentico "castello dei destini
incrociati", dove si avverano sogni e si dissolvono visioni; dove c'è chi
dorme troppo e chi troppo poco, chi ama sognare piuttosto che vivere e chi non
vorrebbe perdere un solo minuto di vita nel sonno. E, mentre si interroga
ossessivamente sul valore e il significato del sonno, l'eterogenea comunità di
studenti, diventata adulta, inciampa nel malessere, nella follia e nelle
comiche incongruenze della vita.
Quando perdi qualcuno e questo qualcuno ti manca, tu soffri perché
la persona assente si è trasformata in un essere immaginario: irreale. Ma il
tuo desiderio di lei non è immaginario. Così è a quello che devi aggrapparti: al
desiderio. Perché è reale.
Oggi mi accingo a godere del meritato tempo trascorso in compagnia
del romanzo di Coe. Mi pare incredibile di essere entrata in questo pazzo ma
meraviglioso mondo quasi una settimana fa; se chiudo gli occhi ripenso a quando,
diffidente ma speranzosa, mi avvicinai a questa lettura con qualche pregiudizio
che vorticava nella mia testa. Il mio primissimo romanzo di quest'autore che
compare fra gli scaffali strapieni della mia libreria, protagonista un gruppo
di studenti affetti da una grave ma irresistibile instabilità scientifica che,
come la sua straordinaria tenuta, sorse luminosa e misteriosa, sfidando gli
elementi della ragione e della natura sostanzialmente inadatta all'insediamento
umano. Non si trattava di una lettura da prendere "alla leggera",
certo, ma trattasi di una storia ambigua, bizzarra per nulla priva di fascino,
in cui si cade con una rapidità innaturale lungo una landa deserta, desolata, seguita
a ruota da un sonno lento ma ristoratore, impiantata nella mia memoria come un
ricordo vivido e agrodolce.
Ho constatato come prima o poi, nella vita, certi romanzi ci
ossessionano. Ci stringono nel loro abbraccio gioioso, facendoci riflettere e
inducendoci a compiere persino cose che non pensavamo minimamente. Chi avrebbe
mai detto che appena qualche mese fa avrei concesso una possibilità a questo
plurimediato autore con annessa una recensione delirante? Eh si, proprio con La casa del sonno. Dimora da cui si dipartono
le vicende di un gruppo di ragazzi, a sfondo psicologico, che ha estrapolato
brutti ricordi e orribili constatazioni. Compatta e dai continui salti temporali,
in una sequela di panorami sublimi, edenici, perfetti che uniscono l'estate della
carne all'innocenza prima della Caduta. Sogni che possiedono i pregi delle più aurorali
e idealizzate memorie d'infanzia, che surclassano le facoltà intellettive del
più fertile fantasioso. Esigui frammenti e brandelli di sogni, che affiorano all'improvviso.
La casa del
sonno è stata quel genere di lettura che ha
riempito il mio animo d'un piacevole senso di benessere. Mi ha reso basita dinanzi
all'importanza dei sogni, da come trapeli l'acutezza e l'instantanità con cui
ho visto cose che nemmeno credevo di vedere, e che mi aggredirono non appena vi
misi piede. La sensazione del passaggio dal sonno alla veglia come qualcosa di
cui i personaggi sono costretti a eludere. Un fatto eccezionale, nuovo, dove la
vita intera si schiarisce all'improvviso, il mondo si capovolge in un solo
infinitesimale movimento.
Un capovolgimento della realtà. L'inaspettata consapevolezza di
essere vivi, e allo stesso tempo di non esserlo, non andando più in giro come
un morto. Perché l'essere umano è tormentato continuamente da un demone perfido
che lo costringe a ridurlo in un involucro senza anima, e a quel punto è
completamente perduto.
Apparire normali in un mondo che di normalità ha ben poco, mi aveva
incoraggiato ad accettare questo insolito invito e, abile artista a ritrarre
immagini, figure recide i cui segnali senza codice sono verità che salvano - o
uccidono, a seconda dei casi - sconcertante, dominante, è un esame attento sulla
psiche umana. Messaggi criptici, luoghi impossibili da raggiungere, ostacoli
senza alcuna possibilità d'uscita, ho letto La
casa del sonno come se sperassi di trovare un grande serbatoio di informazioni,
e per molti versi lo è stato. O, per meglio dire, un indagine sconvolgente di
rivelazioni, pensieri, sogni e speranze che recidono come una linea di demarcazione.
Altalena di gesti sconsiderati e folli che, alla fine, ci seducono e rovinano
fino allo sfinimento.
Il linguaggio è traditore, un agente segreto doppiogiochista che
scivola inavvertito fra un confine e l'altro nel cuore della notte.
Valutazione d'inchiostro: 4
Che meraviglia questo romanzo, sai che in realtà non lo conoscevo? Mi piace che sia un romanzo non romanzo e che ti abbia fatto delirare in questo modo (recensione meravigliosa)
RispondiEliminaGrazie mille! Spero allora lo leggerai ☺☺
EliminaCiao Gresi, non conosco il romanzo ma mi sembra una lettura davvero particolare!
RispondiEliminaLa è! Ti assicuro ne vale la pena ☺☺
EliminaE' sicuramente originale, per cui non mi dispiacerebbe leggerlo.
RispondiEliminaAbbastanza! E certe nozioni, poi, presenti fra le sue pagine, sono davvero utili ☺
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