martedì, giugno 12, 2018

Gocce d'inchiostro: Wintersong - S. Jae Jones

Con l'avvicinarsi dell'estate e l'adeguarmi a nuove letture e nuove abitudini, ho voluto raggiungere il paese incantato in cui si sgretolano le vicende di Wintersong pur di aggiungere alla mia vita un pizzico di avventura, trasmettere al mio corpo il brivido dell'eccitazione, senza alcuna ragione per disperarmi. Perché se così fosse, il romanzo di cui mi accingo a parlarvi  è la prova che il mio obiettivo è stato realizzato, e le mie inutili preoccupazioni, pensieri che vorticano impazziti come uno sciame di api non avevano alcun senso. L'avventura dei romanzi e, in questo caso, quello della Jones avrebbe fatto al caso mio!
Curiosi di sapere se è stato veramente così? E allora inoltratevi anche voi fra le pagine di questo straordinario poema musicale. Vivrete di musica, parole, sogni e passioni, e leggerete Wintersong chiedendovi ogni volta se sareste potuto esserci molto prima.
Titolo: Wintersong
Autore: S. Jae Jones
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 448
Trama: E' l'ultima notte dell'anno. Ora che si sta avvicinando l'inverno, il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa … Per tutta la vita, Liesl ha sentito infiniti racconti sul bellissimo e pericoloso Re dei Goblin. E' cresciuta insieme a quelle leggende che hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso è diventata grande, ha ormai diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come tanti minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

La recensione:
Ogni volta che mi imbatto in questo genere di letture, immancabilmente penso che quello della lettura non è altro che la condizione più naturale che Dio potesse mai affibbiarmi e che giorno dopo giorno alimento con una certa passione, una certa volontà d'animo, affinché non mi sento più sola e a vivere la vita sotto una nuova prospettiva. Mi presto a questo tipo di riflessioni perché i romanzi, questo ammasso di carta e inchiostro, hanno una piacevole predisposizione a scuotere e a scricchiolare la mia anima più di ogni altra cosa. Quello su cui quest'oggi mi soffermo, ad esempio, è un altro dei tanti trampolini di lancio su cui sono rimasta saldamente avvinghiata, fra le membra di una storia apparentemente semplice e banale, ma densa e ricchissima di storie di animali fantastici, eroine problematiche e solitarie, regni di infinita e straordinaria bellezza. E così, invece di immaginare e aspettare che qualcuno mi ci portasse, ho preferito starci dentro, vivere qualunque parola, frase o gesto, dando così alla mia anima sensibile una buona occasione per riflettere sull'importanza dell'individualità. Sull'uomo come essere libero, fiero e indipendente. E per me tutto questo, visto da diverse prospettive, ha avuto una certa importanza: ero in cerca di una metamorfosi, un cambiamento, ero diretta in un posto pressoché sconosciuto, il cui nome non figura in nessuna guida turistica, e ancor prima di metterci piede ero sicura di aver trovato la storia che facesse al caso mio.
Wintersong è, per grado di importanza, una delle migliori letture fantasy realizzate in questo anno 2018, cioè l'anno in cui già al sesto mese ha declamato una serie di eventi, avvenimenti, chiarimenti che sono stati/ non sono stati, un balsamo per la mia anima. Una nuova, straordinaria storia si dipartì da un luogo splendido, lontano lasciando di stucco il passante che, affaticato, annaspa pur di raggiungere uno di questi posti, o affiancare uno dei suoi personaggi.
Nel luogo in cui tutto ciò avvenne, che attraversai come sono solita fare con qualunque romanzo, allo sprigionarsi di una melodia dolce e intensa dovetti fermarmi per scribacchiare qualche piccola aria sugli angoli di un libretto dalle pagine sottili, pensando di riunirli in sonate e canti, romanzi e sinfonie, fragili brandelli di sogni e lacere speranze avvolti nel manto del segreto in cui non vi è più il coraggio di portarli alla luce.
Fra le viscere di Wintersong ho potuto vedere come la musica è un elemento primordiale per vivere, parte integrante dell'anima sin dalla nascita. La sua bellezza, irruente e selvaggia come una tormenta di neve, splendida e letale, celava una certa aria graziosa, quasi elegante, unita a qualcosa di orribile che ha avuto su di me un effetto ipnotico.
A guardare tutto questo da lontano c'è da stupirsi. Mai una storia incentrata sulla musica e sulla sua importanza aveva acceso le braci ardenti nel mio sangue. Braci che toccarono il mio cuore e il calore che esplose al mio interno, diffondendosi dentro di me come un incendio. La sua è stata infatti una musica dallo stile elegante, eccezionale, etereo in cui mi è stato davvero impossibile non contemplarne la bellezza. L'ho avvertita dentro di me, sotto di me, l'ho nascosta nell'ombra a cui appartiene, al sicuro, da qualunque attacco esterno.
Avevo osservato le dita dell'autrice scivolare su una tastiera immaginaria, avevo visto le sue braccia stringere un archetto invisibile quando condivisi con lei la musica. L'avevo osservata per qualche giorno e ora so che era diventata la più sublime interprete dell'anima di questa storia.
E' la stagione delle novità, dei nuovi avventi, e dovunque vedevo nuove opportunità. Cumuli di magia, scrittori disillusi e frustati, storie ancora da leggere e vivere. Storie, solo storie. Goblin, principesse in difficoltà, sorelle antipatiche ed egoiste.
Le pagine frusciavano cariche di promesse. Suoni, rumori, voci, sussurri sembravano completamente diversi da ciò che mi ero prefissata. Come un ricordo lontano, le ho custodite gelosamente nel palmo della mia mano. Ed io non ho potuto fare altro che lasciarmi incantare dalle maglie di questa storia. Una ragazza malinconica e solitaria amava la musica, proprio come io amo i libri. E, osservarla sedere ad un pianoforte, lasciare che il mondo di là andasse avanti nella sua quotidianità distorta, è stato un processo semplice, spontaneo e naturale. E' stato così facile indugiare sui tasti avorio di questa storia e lasciare che la mente prendesse il volo, trasformando così la confusione, la nostalgia, desideri inquieti in musica.
Wintersong, infatti, scritto con precisione e semplicità, mi ha trasmesso un'infinità di emozioni limpide come non mi aspettavo, dotato di una forza dirompente. In quanto caratterizzato da una voce piena di passione, nostalgia, reverenza, vitalità, passione che hanno reso questa lettura ammaliante, bellissima, al fine di rendere il romanzo della Jones un motivetto intimo, dotato, che mi ha piacevolmente stupito.
Valutazione d'inchiostro: 4

8 commenti:

  1. Hai un modo di descrivere che è unico, mi piace molto... Bellissimo post😊

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  2. Mi hai molto incuriosita, come sempre del resto! Ho sentito pareri contrastanti su questo libro, ma l'idea è sicramente affascinante.

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  3. Grazie, Beth! E' stata una lettura davvero molto bella, e non posso non consigliartela :)

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  4. Una lettura carina è vero e poi adoro la cover

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    1. Anche a me è piaciuto molto. E anche la cover è molto bella ☺☺

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  5. ho letto e amato questo libro anche se la sua protagonista mi è stata antipatica da subito

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