Titolo: Il dominatore
Autore: Alma Katsu
Casa editrice: Longanesi
Prezzo: 19, 90 €
N di pagine: 338
Trama: Lanny è una donna bellissima, sensuale e appassionata
… E ha oltre duecento anni. Lanny è un immortale, ma la sua vita eterna le ha
chiesto un sacrificio molto alto. Troppo alto. E' costretta a fuggire e a nascondersi
di continuo, perché l'uomo che le ha donato l'immortalità, il potente e spietato
Adair, vuole tenerla avvinta a sé, anche se lei ha trovato un altro uomo, e con
lui un nuovo, profondo legame che le dà la forza in una quotidianità finalmente
<< normale >> e condivisa.
Adair ha più di mille anni, ma nella sua lunghissima
vita non ha mai incontrato una donna come Lanny. E ora che si è liberato dalla
cella in cui l'ha rinchiuso per più di un secolo, Adair deve scegliere: ascoltare
la voce dell'odio e della vendetta, che gli impone di scovare Lanny e ucciderla
dopo orribili sevizie? Oppure cedere a una voce più profonda e autentica, che
non sentiva da secoli: quella dell'amore?
L'eros può rendere possibile l'impossibile, ma maggiore
è la sua forza, più altro il prezzo da pagare …
La
recensione:
Sapevo
che era difficile far tacere la voce sottile e insinuante che ogni giorno parlava
a quelle come noi, implorando che il supplizio avesse fine, fine … Non la
morte, non esattamente, ma alla fine dell'infinito osservare, dell'eterno attendere.
E sperare di essere felici ancora una volta, anche solo per un istante, giusto
per sentire qualcosa di diverso dal grigio fluire sempre uguale a se stesso di
ogni giorno deludente.
Non
si vuole accettare se stessi, ma bisogna accettarsi per come si è. Ma come si fa
ad accettare se stessi se il tuo io non è più finito, limitato, definito, ma
indefinito, instabile, quasi disumano? Cosa fare quando, si intuisce, non si
può fare alcunché se non vi è alcuna possibilità? Questo, si può ben dire, il
nocciolo del secondo volume della saga degli Immortali, in cui io ho avvertito
una certa ostilità, una certa rabbia, intorno a questi personaggi disumani. Ho avvertito
un certo diniego. Ho avanzato a tentoni senza riuscire a sentire qualcosa di
diverso da ciò che mi circondava. Il manto dell'oscurità contro cui avevo combattuto,
la solitudine immensa nella prigione dei loro cuori.
La
visione chiara e definita che avevo visto in Immortal ha alimentato il mio spirito, l'interesse riservato fra le
pagine di questo secondo volume, grazie al mio amore per le storie appassionate
e folli, nella quale ho scelto di credere. Il velo è stato sollevato e, subito
dopo, ho divorato queste trecento pagine senza nemmeno accorgermene. Ho accettato
l'essenza di questa storia forte, passionale, indomita, accettando la voce di
un artista il cui tratto sognante è illimitato. Quello che ho vissuto, la
concezione di amore dell'autrice, coincide con i miei gusti di lettrice,
perdendomi nel mistero delle increspature del cuore - a cui talvolta deve
sottomettersi -, con una maturità e una certa saggezza che mi ha letteralmente
folgorato.
Come
una normale lettrice sono andata al di là delle possessioni, dei tormenti
fisici e morali inflitti alla povera anima dei personaggi, glorificando la mia
personalità. L'ho fatto! Ho amato anche questa storia, e l'ho fatto attraverso
Lanny, Jonathan, Luke, ritratti così bene nei due romanzi.
Da
tutto questo penso possa dedursi quanto sia stato immane il piacere di carpire
o scrutare l'anima di tutti loro, inondandomi di un ubriacante felicità, costringendomi
ad imboccare una strada da cui non vedo ancora la luce.
Quello
di Il dominatore è stata quel genere di lettura di cui ho decantato le bellezze
dall'inizio alla fine, seducendomi col suo fare ammaliante e stupefacente, strappandomi
dall'abisso del nulla, conducendomi in una specie di tunnel delle sofferenze in
cui ho viaggiato. Il sesso trattato come una droga di cui non se ne ha mai abbastanza,
il tempo come una quarta dimensione di un universo apparentemente tradizionale,
un mondo ostile quasi ignorante in cui ho potuto percepire il tutto nella sua magnifica
totalità.
Alma
Katsu inietta nel sangue il veleno di un ossessione feroce, potente, delirante,
in un epoca di cui si conosce molto poco. Lugubre, rumorosa, in una moltitudine
di creature che vivono in condizioni penose e trascorrono la loro vita all'ombra
sinistra di qualche mentore.
Intrigata
ho affrontato Il dominatore con un
insensata passione di spirito, un forte amore, una certa attenzione che ha
imbrigliato le mie membra. Grande sognatrice, emozionata all'idea di incamminarsi
verso questo nuovo mondo, aspirando a una felicità melodica e semplice.
Un
affresco non al cento per cento meraviglioso per le continue divagazioni temporali,
un opera che ho accolto rendendomi prigioniera di cose e peccati di cui non ne
conosco nemmeno l'origine. La sala d'aspetto di un purgatorio in cui non vi è
posto per alcun ripensamento, alcuna decisione, purché l'orribile visione che
fuoriesce dall'oscurità non ci tormenti più.
Valutazione
d'inchiostro: 4
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