Sempre nella mia camera, in pomeriggi caldi e
luminosi, feci la conoscenza di una ragazza che, a suo dire, sosteneva di non
esistere. Non era altro che un frammento del pallido riflesso della sua
immagine, con un passato difficile, una corazza di cinismo e diffidenza con cui
contrasta e tartassa il prossimo.
Quella della Honeyman è una storia toccante,
realistica, profonda, che, per certi versi mi ha resa consapevole di come,
talvolta, dietro a una corazza scolpita negli anni, si nascondono tante cose.
Così come si nascondono tante cose in questo romanzo
che, inizialmente poco appropriato ai miei gusti di lettrice, ha scandito
attimi di una vita sempre uguale a se stessa, semplice ma tutto sommato appagante.
Titolo: Eleanor Oliphant sta benissimo
Autore: Gail Honeyman
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 17, 90 €
N° di pagine: 352
Trama: Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi:
benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la
testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io
sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello
stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi
torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha
bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene.
Solo il mercoledì mi inquieta perché è il giorno in cui arriva la telefonata
dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di
sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa sembra diversa. Ma non dura
molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene.
Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa
nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E
questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle
regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non
cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il << tutto
>> che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è
ora di imparare davvero a stare bene. Anzi, benissimo.
La
recensione:
Anch'io
mi sono fatta contagiare dalla storia che Eleanor Oliphant si porta dentro.
L'ho osservata rivolgersi a centinaia di persone, a eccezione di me stessa. Mi
domandavo quando fosse capitato a me di sentirla, ascoltarla parlare con quel
tono saccente e un po’ brusco, ma estremamente sincero. Quel qualcosa di cinico
e distaccato che, anziché allontanarmi sempre più, mi indusse ad avvicinarmi,
ben celato in una parte remota e inaccessibile della sua persona. La sua
presenza ai miei occhi aveva un potere di persuasione particolare. Le piccole
cose lasciate in sospeso, le smorfie di diniego alla parola << Mamma
>>, i mutamenti di espressione e persino di umore, tutto contribuirono a
farmi vedere Eleanor Oliphant come una ragazza dallo strano senso della realtà.
Come narratrice, come amica, sembrava diventare ogni giorno più chiusa, sola, fragile,
e, volente o nolente dovevo ammettere che il mio istinto mi indusse ad aiutarla.
Ogni
avvenimento, ogni cosa è stato nello stesso tempo semplice e complicato. Questo
penso sia stata la legge su cui ha ruotato l'intero romanzo che, impedendomi di
dimenticarla, mi ha permesso di conoscere Eleanor come effettivamente è: una ragazza
sola, dal passato e la vita difficile, le cui vicende complicate sono ancora un
orrenda malattia che le annienta lo spirito. Tutto penso dipende da ciò che
desideriamo, come veniamo accuditi, come cresciamo. Il movente si trova nelle radici
della famiglia, quindi ciò che più ha contato per l'autrice nello scrivere
questa storia è trovarne il seme. Scavare sotto la superficie complicata della
realtà. Scavare indifferentemente a ciò che si potrebbe trovare. Scavare ancora
e ancora fino all'estremità di quelle radici. In questo modo ogni vicenda, ogni
cosa mi è parsa chiara. Così talvolta è la vita. Sotto certi aspetti crudeli,
sotto altri comprensiva. Eleanor Oliphant per quanto abbia inconsapevolmente
desiderato farlo non potrà mai liberarsi di quel senso di sconforto, quella mancanza
di affetto che altri non è che un senso di complessità. Vaga nelle tenebre senza
una via d'uscita, e alla fine un pezzo della sua anima - quella guasta e danneggiata
- muore senza aver capito nulla degli effimeri sprazzi di felicità che talvolta
ci riserva la vita. E' come trovarsi in fondo a un pozzo, disorientati.
Il
motivo per cui ho deciso di leggere questa storia, sebbene le recensioni
positivissime mi avevano già convinta a farlo, è che non riuscivo a capire cosa
nascondesse Eleanor Oliphant. Non mi era ben chiaro il principio da cui si dirama
questa storia, il titolo semplice ma beffardo che inganna chiunque. Nella mia
testa non si era ancora formata un idea. C'era solo una figura che, come un anima
in pena, si muoveva ai bordi di un storia che non aveva ancora una sua anima.
Non capivo dove l'autrice volesse andare a parare. Sembrava che ogni spiegazione
logica non riesca a sfuggire alle tenebre.
Ascoltando
la sua storia, facendomi travolgere da un forte sentimento che pian piano ho
visto crescere e che per molti versi ha avuto la parvenza dell'affetto, un
sentimento che a prima vista mi ha sorpreso, Eleanor ha fatto finta di parlare al
mondo, quando in realtà è a se stessa che si rivolgeva. Soltanto alla sua anima
semplice ma devastata. Non c'era dubbio che questa storia fosse nientemeno che
un movente terribilmente tortuoso e distorto. Ma non tutti l'hanno compreso dall'inizio.
Per questo la bella Eleanor si rifugiava sotto un enorme sistema di difesa che
è l'isolamento, la solitudine. Chissà come dovrà essersi sentita? Chissà cosa avrà
provato a tenere ben stretto tutto ciò che le frullava per la testa, con la
perenne paura di non poter condividere con nessuno dei suoi "amici".
Camminando
per un po' senza una meta precisa, lasciandosi trasportare dai forti venti della
vita, la protagonista di questa storia si mosse attorno al mio cerchio come una
docile marionetta fatta di carne e ossa che non cesserà di esistere nemmeno quando
giungeremo al punto finale, favorendo in questo modo la splendida idea che
quella condensata in queste trecentocinquanta pagine sia una lettura davvero
memorabile. Non voglio esagerare, ma sono certa che col tempo questo romanzo
potrebbe divenire un icona per quella schiera di adolescenti o ragazzi che si
rispecchiano nelle sfortunate vicende della protagonista. Per citare un
esempio, uno dei numerosi "effetti" di cui parlo andrebbe di pari passo
con l'integrazione delle nostre anime nel momento in cui la protagonista
diviene donna. Più matura, più consapevole,
scevra da ogni incombenza e preoccupazione.
Le
creature, anzi … la creatura realizzata dalla Honeyman ha preso vita propria di
nascosto. Nel momento in cui meno me l'aspettavo, malgrado gli innumerevoli
momenti di sospensione in cui fra me e Eleanor si è dovuta instaurare una certa
sintonia.
Per
la curiosità mista a una buona dose di interesse, per tutto il tempo trascorso
con lei, per i toni non sempre semplici che sprigionano le sue pagine, ho provato
una dolce confusione, come un delirio beato, dolorosamente esaltante. L'essenziale
ce l'avevo davanti. L'essenziale era Eleanor Oliphant. Un tipo di essenziale
che ha scandito attimi di vita trascorsi in sua compagnia, fuggendo assieme a
lei nell'apparente veridicità delle cose. Nel muto carcere di un luogo che
potrebbe conferire una certa tranquillità, in una semplice rivista di parole
crociate o in un tacito contatto di sentimenti e amore, col cuore ammutolito dalla
sua pienezza.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Questo libro lo ho visto tantissimo in giro e la cosa che mi entusiasma è che mi ispira un sacco. Di solito tendo a stare abbastanza alla larga da quei libri troppo pubblicizzati, mi deludono quasi sempre! Spero che con questo non sia così!
RispondiEliminaSpero allora che, quando lo leggerai, possa piacerti! :)
EliminaCiao Gresi.
RispondiEliminaNon è la prima recensione positiva che leggo di questo libro e ammetto che mi ispira molto
Ciao, Susy!
EliminaIo ero un pochino diffidente nel leggerlo o meno... Ma te lo consiglio caldamente. Ti assicuro non te ne pentirai ☺☺
Ho letto tante recensioni positive di questo libro e mi ispira sempre più.
RispondiEliminaIo l'ho letto perché spinta dalla curiosità, e sono davvero contenta di averlo letto! ☺
Eliminasento parlare benissimo di questo titolo, intanto segno
RispondiEliminaEro un pó indecisa se iniziare o meno la lettura. Ma alla fine sono contenta sia andata così ☺
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