sabato, gennaio 04, 2020

Gocce d'inchiostro: Piccoli uomini. Terzo volume di Piccole donne. Meg, Jo, Beth, Amy

Questi sono i posti in cui desidero vivere, e dove mi sono recata sul finire dell’anno e tornata nuovamente l’anno entrante. Gli ultimi giorni del mese di dicembre mi hanno vista in compagnia dei primi due volumi di questa bellissima raccolta. Quest'oggi, un altro insediamento letterario, profondo, drammatico, introspettivo, emozionante di persone comuni, guidate dalla fede, dalla speranza che possa esserci un mondo migliore, si stanziò dinanzi a me come uno splendido e luminoso sole. Due volumi prima, la sua autrice mi aveva spiegato quanto quattro semplici donnine, attanagliate dai dolori che talvolta la vita ci riserva ( semplificata e condensata in storie comuni, ordinarie ), piccole grandi combattenti che hanno acquistato dalla stessa un bagaglio di esperienze ad un certo punto caddero nel momento in cui meno ce lo aspettavamo. Si bada a ciò che avviene attorno, ma ci si sorprende di ciò che accade attorno.
In uno spaccato di vita di una delle quattro sorelle, Jo per l’esattezza, si diramano le vicende di questi altri piccoli uomini, che scaveranno e costruiranno un posticino tutto loro.Un cantuccio in cui stivai, ammassai le mie supposizioni, confidai i miei più intimi segreti sotto una terra arida, incolta ma ricca di sentimento e ambizioni, che risalgono alle origini della stessa Alcott.



Titolo: Piccole donne. Meg, Jo, Beth, Amy
Autore: Louisa May Alcott
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 28 €
N°di pagine: 948
Trama: Divenuta subito un classico, la storia di Jo, Meg, Amy e Beth ha avvinto intere generazioni. Questo volume presenta il ciclo completo dei quattro romanzi, da leggere tutti d’un fiato.

La recensione:

La semplice vera bontà è il migliore capitale su cui basare gli affari della nostra esistenza. Essa infatti dura anche quando la fama e la ricchezza si dissolvono ed è l’unico patrimonio che passiamo portarci dietro quando lasciamo questo mondo.

Entro le quattro mura di una umile ma fatiscente casa domestica di una città che da sempre desta il mio fascino, come tutti quei romanzi ambientati in tale luogo, esistono, o per meglio dire, sono esistite, rigide distinzioni di classi e razze, sacrificate dalla guerra e legittimate dalla vita. Eppure, nella modesta casupola di una strada alberata e luminosa mi imbattei in una ragazza, che avevo già incontrato e che adesso conosco abbastanza bene, e che si sentì talmente responsabile verso la sua famiglia, verso se stessa che la vocazione di mantenere intatta la sua integrità, la sua forza, così piena di impurità, e così vicina a me, nel complesso, mi indirizzò nuovamente dove ero appena stata qualche giorno fa con giovani ed affabili donnine – affabili, certo, ma molto molto ingenue a tal punto da sentire come mie le loro vicende per aiutarle a comprenderle cosa non andava in questo. Poi, man mano che accumularono un certo tipo di esperienze, occupando un fondo di verità ma incertezza su un futuro prospero e tranquillo, sparì qualunque idea o parvenza di purezza nella sua più totale complicità. Ma ben presto le cose si aggiusteranno, e anche se padrona di questo enorme palazzo è una donna comune che fece tuttavia della scrittura una certezza in un mare di acque impure ed impetuose, le vicende che intercorreranno fra me e le sorelle March si mossero finchè divennimo un tutt’uno.
Le ambizioni. L’ impetuoso abbraccio di una passione, che in poco tempo diverrà un modo per sopravvivere. Desideravo conoscere i Piccoli uomini, che dalla trama drastica buttata giù nel volume precedente, c’erano loro. Ragazzini, adolescenti, bambini, che hanno risposto e non risposto alle mie aspettative.Da amante della storia di Jo, Beth, Amy e Meg non sapevo assolutamente nulla di loro, ne avevo mai sentito parlare ampiamente, non osai perdere altro tempo, per paura che la magia intrappolata in queste pagine svanisse del tutto. Fuori dalle mura March – dove finalmente le storie di questi piccoli uomini si intersecarono a una delle sorelle March – mi sono lasciata completamente andare lasciando che queste figure si occupassero di me, della mia vita e di ciò che esso avrebbe comportato. Nessuno mi aveva chiesto qualcosa, ed io non voglio nulla in cambio se non sapere cosa ci avrebbe riservato il Fato.
La terza lettura di questo bellissimo librone non possiede nulla di speciale a dispetto dei volumi precedenti, pilastri effettivi e fondamentali della mia vita. Eppure, è una storia così linda, immacolata, irreprensibile sotto per certi aspetti, ma non sotto altri, progenie di una generazione di piccoli o grandi lettori che da questi personaggi potrebbero imparare o apprendere tante cose.  Generalizzando, facendio delle vicende di ognuno di loro uno squarcio dell’animo in cui ognuno di noi può rispecchiarsi, presentarsi a seconda di ciò che ci riserva il giorno da cui ci si sente bene, speranzosi e fedeli, colmi di responsabilità a qualunque costo.

L’amore è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell’autunno e la neve dell’inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell’anno rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve.


Valutazione d’inchiostro: 4 

10 commenti:

  1. Ciao Gresi, ho letto i romanzi della Alcott da ragazzina e, se i primi due mi erano piaciuti tantissimo, questo lo ricordo come meno entusiasmante. Magari, rileggendolo da adulta, potrei cambiare idea...

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    1. Fammi sapere ☺️☺️ a me è piaciuto davvero molto, non come i primi due, ma più o meno siamo li per lì ☺️☺️☺️

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  2. Mea culpa, ho letto Piccole Donne, Piccole Donne Crescono e I figli di Jo, ma NON questo... dato che vorrei rileggerli per recensirli, vedro' di recuperare anche questo; grazie per la recensione

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  3. Ho visto il film ma devo recuperare i libri, il primo l'ho letto tanto tempo fa quindi tanto vale che rilegga anche quello

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    1. A me hanno regalato il volume della Oscar Vault, e per l'occasione ho deciso di rileggere i primi volumi. Gli altri invece, Piccoli uomini e I ragazzi di Jo non li avevo ancora letti ☺️☺️

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  4. Prima o poi leggerò anch'io quei libri!

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