Ho sempre parecchio sognato dinanzi a una bella e
struggente storia d'amore. Eppure mi è sempre mancato qualcosa; l'atto del
viverla. E cosa potevo fare io se non aspettare tranquillamente che tutto ciò
un giorno si realizzasse? E', come sono solita ripetermi, la forza del destino
da cui tutto ciò accade. E' la visione che si pone a una persona che, sino a
qualche tempo prima, consideravamo estranea. Forse nemmeno sapevamo della sua
esistenza. Eppure è qualcosa che in passato mi teneva salda con tanto piacere. Lasciavo
perdere i dettagli insignificanti, le mie inutili preoccupazioni, e vivevo alla
giornata, come tutti del resto, i miei vent'anni.
Da queste mie considerazioni ne è derivato l'incontro
con la persona che mi ha letteralmente rubato il cuore, e, il periodo in cui
tutto ciò accadde, coincise con la pubblicazione di un romanzo che si
affacciava al grande pubblico con la promessa di affascinare, intorpidire i
sensi. Finì col ridere di queste dichiarazioni, e accolsi Chiamami col tuo nome con un enorme sorriso stampato sulle labbra.
Quest'oggi infatti mi trovo nuovamente qui a riporre
quei sentimenti che si sono agitati così bene, durante il periodo in cui feci
come mia la storia di Elio e Oliver. Non riuscendo a tenere a bada alcun
emozione, alcun sentimento, finché non sono irrimediabilmente giunta alla
conclusione. Cercando di estrapolare
l'esatta configurazione della loro personalità, il legame, il centro delle loro
idee o del loro caotico e un po' ridondante viaggio amoroso.
Titolo:
Chiamami col tuo nome
Autore:
Andrè Aciman
Casa editrice: Guanda
Prezzo: 15, 50 €
N° di pagine: 271
Casa editrice: Guanda
Prezzo: 15, 50 €
N° di pagine: 271
Trama:
"Chiamami col tuo nome" è il racconto dell'attrazione improvvisa e
avvolgente che sboccia tra due ragazzi, il diciassettenne Elio, figlio di un
professore universitario, in vacanza con la famiglia nella loro villa in
Riviera e un giovane ospite, invitato per l'estate, il ventiquattrenne Oliver,
che sta lavorando alla sua tesi postdottorato. Quell'estate della metà degli
anni Ottanta viene rievocata,a distanza
di vent'anni, dal più giovane dei protagonisti. Sconvolti e totalmente
impreparati di fronte allo scoppiare di questa passione, i due inizialmente
tentano di simulare indifferenza, ma con l'avanzare dei giorni vengono travolti
da un'inesorabile corrente di ossessione e paura, seduzione e desiderio, il
vero protagonista del romanzo: "Il desiderio che è in noi, e non è necessariamente
riferito all'altro. Piuttosto l'altro rappresenta la promessa di un
avvicinamento alla soddisfazione di questo bramare …" Quello che Elio e
Oliver proveranno in quei giorni estivi e sospesi in Riviera e durante un'afosa
notte romana sarà qualcosa che loro stessi sanno non si ripeterà mai più:
un'intimità totale, assoluta, un'esperienza che li segnerà per tutta la vita.
La
recensione:
Basta
che non lo dica al mondo intero - anche se adesso tu sei il mondo per me, anche
se nei tuoi occhi vedo un mondo inaridito e sprezzante.
Questa
è stata una delle esperienze letterarie che di certo serberò gelosamente nel
cuore, interrotto soltanto dalle imposizioni della vita. Ma da che cosa è
scaturito tutto questo?
Ora
che è tutto finito, vedo le cose in maniera più semplice, e ho molta meno
curiosità a dispetto di quando seppi dell'uscita imminente del film nelle sale
cinematografiche, ora posso indossare i vestiti ordinari, sedermi alla
scrivania, e porre nero su bianco le mie vivide impressioni al riguardo. Una
novità? Assolutamente no! Perché? La scrittura, per me, è sempre stata motivo
di grande orgoglio, atto simbolico che significa molte cose. E', prima di
tutto, un alimento poetico per la mia anima: ardua in certe occasioni,
evocativa per altre, altri romanzi, altri autori. E' un segno di individualità
( mi impongo di seguire uno schema, imbocco una strada che si prefissi diversa
a dispetto di quella imboccata da tanti altri autori ). Non seguo le orme delle
mie colleghe blogger. Non mi piace scrivere il romanzo. Mi piace parlare del romanzo. Non mi vedo come una
scrittrice in erba arrogante e pretenziosa, porto avanti tutto questo con una
certa severità e una buona dose di umiltà e i miei temi portano lo stemma di
cose vissute e già viste, neutre, semplici, ma che pullulano di vita e intensità.
Ho sempre desiderato aprire un blog che fosse anche una sorta di diario. Ho
sempre desiderato avere un posticino tutto mio dove poter parlare di tutto ciò che
mi piace - in questo caso i libri e la buona letteratura -, per far si che la
realtà non mi soffochi, e che mi distingua dalla massa. I romanzi che leggo, le
mie opinioni in merito, catturati attraverso il pensiero astratto, aumentano la
mia sicurezza, perché, durante tutta la mia adolescenza, avevo sofferto di
essere vista asociale e "strana", con la pila di romanzi che
popolavano interi pomeriggi soleggiati o alla luce tremula di un abat jour.
Inghiottivo pregiudizi e commenti insensati con una certa serenità che tuttora,
all'età di venticinque anni, ancora mi lascia interdetta, che poi cadevano a
pezzi o si frantumavano nell'aria, nel bel mezzo di una litigata o un
confronto. Si trattava sempre di qualcosa che mi stava a cuore, che mi
apparteneva, un'ossessione che soltanto i lettori come me possono capire,
impavidi combattenti.
Ho
scritto tutto questo semplicemente perché ho letto Chiamami col tuo nome come se stessi indossando qualcosa di
originale, qualcosa che ho bramato di possedere e leggere, in cui ho fatto
risiedere la mia anima su un luogo situato in mezzo al ghetto e a un oasi,
isolandomi da tutto e da tutti, cibandomi esclusivamente di carta e parole come
se fossero la linfa vitale che mi sostiene. In un mondo crudele e implacabile,
dove non ci sono più sconosciuti che vagano lungo strade senza trovare alcuna
meta, dove non si giudica mai il prossimo ma semplicemente ci si conosce,
questo romanzo mi è balzato agli occhi con la promessa di istantanee affinità.
Con la sua stramba storia << di amicizia >> fra due giovani, che
sconfina qualunque barriera, più grande di qualsiasi cosa ciascuno di noi
avrebbe potuto immaginare, più importante delle nostre stesse anime, dei nostri
corpi, così atemporale, atipica, atopica, ancestrale, immortale, che implora di
essere tenuta in vita e risvegliata dal suo sonno millenario. Un modo per
mantenere un certo contatto, una strana alchimia che ha dato vita a una storia
d'amore dolce e indimenticabile, in cui si riesce a guardarsi dentro con gli
occhi di un altro al di là di qualsiasi condizione sociale.
Leggendo
pensavo a quanto fosse straordinario tutto ciò. Un orizzonte circolare come la
terra, senza un inizio da cui partire, si era sovrapposto a giornate fredde e
monotone. Mi trovavo in un posto imprecisato dell'Italia, c'ero arrivata per
caso ed ero in compagnia di un adolescente indifeso a qualunque emozione e al
suo "amico" Oliver che, silenziosamente, erano entrati nel mio
piccolo mondo, sebbene anche il loro piccolo mondo mi aveva chiesto di farli
entrare, accogliendoli, in modo che poi potessi tornare nuovamente qui e
ricordarli. Il tutto reso in maniera così sensibile, romantico, quasi
seducente, con una finta motivazione che oltrepassa i limiti dell'impossibile.
A
sua insaputa, Elio aveva posato le sue labbra vicino al mio orecchio. E, dalla
sua voce gentile e delicata, ho ascoltato una storia deliziosa, un po'
drammatica e veritiera che ha funto da balsamo per la mia anima giovane e
romantica.
Il suo benvenuto mi sospinse al largo,
fra virgole di luce che trasmettono euforia e smarrimento, in una piccolina
cittadina, fra le braccia di due giovani dal cuore puro, il cui canto d'amore
mi cullò fra le sue braccia. Si diffuse come una fluida melodia, animata da una
volontà propria, e mi catapultò in un epoca che non è più nostra.
In un pomeriggio d'estate del 1983 una
sferzata di luce aveva illuminato l'oscurità come un fulmine. Una lunga
capigliatura nera e occhi screziati d'oro che intimidirono il timido Elio, ma
che, nella sua bellezza, trova la forza e il coraggio di sfidare il mondo e
tutte le sue convenzioni. Mescolando gli elementi, oltrepassando i confini
dello spazio e del tempo.
Nella tempesta impetuosa della vita, che
in un primo momento potrebbe scaldare al sole e in un successivo andare in
frantumi contro gli scogli, così ripetitiva e noiosa, in cui persiste una certa
malinconia. Un forte e insano senso di malessere, in quanto lui e la sua dolce
metà non hanno saputo lasciarsi contagiare neppure dalla fugacità di un misero
atto di felicità investita inevitabilmente anche dal più insignificante.
Circondati da lavoratori umili, ma bigotti imprigionati nella solida cella
della diffidenza e dell'ignoranza. Da una passione crescente che li ha resi
unanimi, alla pari del loro legame.
Tra le sue pagine mi sono nutrita di una
certa tristezza pensando al tempo che, ai personaggi di Aciman, non è stato
concesso. Alla mancata libertà d'azione, ai giorni in cui hanno avvertito
intensamente il peso delle aspettative di qualcun altro, che non li
appartenevano. Rendendoli ciò che non avrebbero voluto essere, ma che sono
stati: ragazzi sfortunati che hanno dovuto fare i conti con la violenza di un
amore inaspettato e tutto ciò che ne conseguì.
Rabbrividendo dal freddo, il vento
glaciale e pungente che penetra dentro le ossa costringendomi ad avvolgermi in
una massa informe di coperte e piumoni, penso a quanta bellezza celino talvolta
i romanzi. Quello di Aciman è uno di questi, profondo, travolgente, romantico,
dolce che mi ha soddisfatta come desideravo, e che è un bellissimo affresco
sulla solitudine, il desiderio di voler essere integrati nel mondo degli altri.
Il racconto d'amore di ragazzi che si affacciano alla vita, soli e incompresi,
che tuttavia non hanno mai voluto, e di tutto ciò che ne conseguì. Sul periodo
di transizione all'età adulta, fragili nell'anima e appassionati come un magico
tramonto che, emanando una luce intensa cattura il cuore in una stretta ferrea
non lasciandolo più. Un analisi prettamente realistica su un tema molto discusso
al giorno d'oggi: l'omosessualità. Descritta come qualcosa di naturale,
spontaneo, ma inequivocabile e interpretativo.
Il romanzo di Aciman mi ha indotto a
divorare le pagine di questa storia, con febbraio oramai alle porte. Fra dubbi,
paure, angosce, lanciati come un urlo dalla soglia morale della loro
insoddisfazione, Elio e Oliver alla fine divengono quello che non avrebbero
voluto essere: due anime perdute che entrano nella lotteria della vita. In cui
l'arcobaleno inesauribile dei colori dell'amore li ha trasformati in due
amanti. Due creature legate da un sentimento puro, sin dal primo incontro. Che
si capiscono semplicemente toccandosi, si cercano istintivamente guardandosi.
Legati da un amore che lentamente è andato a scemare, ma che trascina sull'onda
del necessario. Deliziandoci al punto che, pagina dopo pagina, divenivano ai
miei occhi quasi come un entità unica e perfetta.
Ammaliante, drammatico, fa vibrare il
cuore con una melodia tutta sua, e appassiona come speravo. Si parla di un
amore spasimato, di un sentimento cocente che lentamente avvolge le nostre
fragili membra, tutte cose che amo riscontrare nei romanzi di questo genere. E
che qui, se non ampiamente, mi hanno soddisfatta davvero molto. Un inno agli
affetti, all'amore, alla vita, alla speranza. Un romanzo per nulla banale col
quale l'autore, Andrè Aciman, tesse una storia che profuma di antico e di
salsedine.
Questo
sono io, questo sei tu, è questo che voglio, tra noi non c'è altro che verità,
e dove c'è verità non ci sono barriere, né occhiate ambigue e, se da tutto ciò
non nascerà nulla, almeno non si dica che eravamo entrambi inconsapevoli di
quello che poteva succedere.
Valutazione
d'inchiostro: 4 e mezzo
Questo titolo non è la prima volta che lo vedo e mi incuriosisce sempre di più
RispondiEliminaTe lo consiglio vivamente, Susy! Non ho ancora visto il film, ma il romanzo è davvero molto bello ☺☺
Eliminavoglio leggerlo anche io. Le tue parole mi confermano che merita
RispondiEliminaAbbastanza! E te ne assicuro non te ne pentirai ☺☺
Eliminati ho nominata per un premio, ti aspetto sul mio canale! Un abbraccio grande :)
RispondiEliminaMa grazie mille!! ☺
EliminaIl film mi ha piacevolmente sorpreso. Il libro è in wishlist: prima o poi recupero ;)
RispondiEliminaUn saluto,
Fede.
Io invece non ho visto ancora il film, ma lo vedrò presto in quanto mi ispira davvero tanto ☺☺
EliminaBellissimo questo libro, l'ho amato.
RispondiEliminaAnche io 😍😍😍
EliminaVorrei leggere tanto questo libro e la tua recensione positivissima mi ha dato una spinta in più!
RispondiEliminapenso però che prima vedrò il film a causa degli oscar imminenti!
Io invece ho preferito leggere prima il romanzo, e poi vedere il film ☺ spero solo non mi deluda ☺☺
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