Ho finalmente potuto ritagliare del tempo prezioso a Philip Pullman.
Come? Mediante la lettura della sua ultima opera pubblicata, in cui sono stata
trascinata lungo un campo di personaggi, luoghi e nozioni che sono risultati famigliari
sin dall'inizio. Perché, tanto per cominciare, il romanzo di cui vi parlo
quest'oggi è molto simile alla trilogia delle Oscure Materie e poi la genesi, i personaggi, sono piuttosto
interessanti.
Impossibile non tenere viva l'attenzione, impossibile non vedere il
tuo interesse crescere o progredire pagina dopo pagina, non facevo che affogare
a bordo di una zattera forse troppo piccola per due persone. Polvere, magia,
intrighi, segreti inconfessabili e violati, astronomi e alchimisti intensificarono
la mia andatura. Ed è stato straordinario, davvero fantastico immergersi fra le
pagine di una storia che non è un mondo a parte, bensì una realtà parallela in
cui basta trovare un aletiometro per riconoscersi e spingerti ad imbarcarti in
un avventura che non avrà mai fine.
Titolo: La belle sauvage. Il libro della polvere. Volume I.
Autore: Philip Pullman
Casa editrice: Salani
Prezzo: 18 €
N° di pagine:
Trama: Malcom Polstead ha undici anni, è curioso e diligente, di
giorno va a scuola, di sera aiuta i genitori alla locanda sul fiume e fa qualche
commissione per le suore del convento vicino. La sua vita scorre tranquilla,
gli amici non gli mancano, si diverte con Asta, il suo daimon, soprattutto quando
vanno in canoa, sulla Belle sauvage. Fino al giorno in cui alla locanda arrivano
tre misteriosi personaggi e finchè alle suore non viene affidata una bambina di
pochi mesi, che Malcom dovrà prottegere da un grave pericolo e alla quale sente
di essere profondamente legato. E' Lyra. Insieme a lei affronterà una sfida
mortale e un viaggio che lo cambierà per sempre …
La recensione:
Lessi
questo romanzo in due pomeriggi.
Non
mi mossi nemmeno per un istante, quando decisi di imbarcarmi in questa
splendida avventura. Mi sentivo al sicuro, contenta, entusiasta, confortata fra
le braccia di un uomo a cui avrei affidato il mio stesso destino; forse
riconosco quanto sia esagerato, quasi stridente, tutto questo, ma abbandonare
la mia casa per tornare in un luogo in cui qualche tempo fa avevo lasciato una
traccia della mia presenza è stato a dir poco meraviglioso. Qualunque fosse
stato il motivo, c'è un pezzettino della mia anima in ogni storia che leggo,
vivo o sento. La saga di Queste Oscure
Materie ne è un esempio, e lo è anche il suo successore che prima che fosse
pubblicato non mi fece capire se si trattasse di una storia a parte, o di un
continuo delle avventure della coraggiosa Lyra Bellacqua. Dalla sua
pubblicazione a ora, ho poi scoperto nell'immediato che attendevo questo
romanzo. Sebbene Il libro della polvere
tratti una storia a parte nel mondo degli alchimisti e degli studiosi di cui è
circondata la protagonista de La bussola
d'oro, io non vedevo l'ora di sapere cosa sarebbe successo.
E
non fu diverso nemmeno quando esordì in questa avventura. Pronta e curiosa, in
assenza della mia fidata compagna Lyra fui piuttosto vigile. Mi sono
precipitata sulla soglia di una locanda vecchia e scalcinata, e la mano rapida
di Malcom mi aveva presa con se. In un lampo fui trascinata in un mondo
meraviglioso, sentì ogni cosa sulla mia pelle. Separazione, tradimenti,
solitudine, abbandono, rivelazioni. Non c'era nulla di divertente in tutto
questo; le storie di Philip Pullman, sebbene indirizzate ad un pubblico
giovane, racchiudono anche una certa maturità che li distanzia da quelle
letture ingenue e acerbe. Non artiglia nella sua stretta ferrea, ma ci mette a
conoscenza di come nel mondo non esiste solo il lato bianco o buono ma anche
quello buio e oscuro. La voglia di vivere, di combattere, in questo caso
diviene più forte. Lyra Bellacqua l'ha saputo combattere piuttosto bene, misero
mucchietto di una generazione tradita, una famiglia a cui è stata sottratta la
felicità. E rinnegandola ha equivalso combattere un Male assoluto, sconfiggere
entità più potenti o supreme. Le ferite ancora aperte del passato bruciano
ancora sulla sua pelle nuda, ma non si sente dolore acuto. Non ha mai sentito
niente. Era spezzata.
Il
ragazzino che la affiancherà in questa avventura, quando la conobbe, non aveva
idea di chi lei fosse e perché uomini misteriosi e potenti volessero
accaparrarsi la sua sicurezza. Malcom Polstead fu sordo a qualunque rimprovero,
qualunque avvertenza che aleggiava come fiati di vapore, né reagì quando seppe
chi fosse in effetti Lyra. Ne Il libro
della polvere, Lyra è uno scricciolo innocuo, Eppure tutta la sua
importanza sta nelle sue origini. Talmente piccola da non saper pronunciare
nemmeno qualche sporadica parola, ma, sparita e sottratta dal confortante
abbraccio di una mamma che forse tanto premurosa e coscienziosa poi non è. Che
fossi d'accordo oppure no, niente importava. Era Philip Pullman a cui ero stata
affidata.
Sul
finire dell'anno mi sono trovata ancora una volta in compagnia di personaggi
che, nell'inverno dell'anno scorso, avevano popolato pomeriggi all'insegna del
tedio o della sofferenza. Seguire i personaggi pullmiani ha equivalso essere
condotta in mezzo a un disastro terreste in cui il Bene e il Male sarebbero
stati messo a confronto. Ma nessuno tranne che Lyra prima, Malcom adesso,
avrebbe potuto cambiare le sorti. Da quando ho abbandonato la Londra
sonnechiante e ancora immatura di Lyra, mi sono avventurata all'interno di
queste pagine in cui è evidente come si tratti di un pezzo di mosaico che alla
fine completerà un tutto. Il primo volume della saga de La Belle Sauvage,
costruita egregiamente e riccamente, imbevuta di magia e di una strana Polvere
che si attacca addosso. Trasportata in un mondo in cui ho fatto perdere
volontariamente le mie tracce, mettendo insieme, dopo una esaustiva lettura,
pensieri che mi frullarono in testa.
Adesso
che è tutto finito, mi sorprendo ad attendere con fervore la pubblicazione del
secondo volume, scrivo con certezza che i romanzi di Philip Pullman sono un
balsamo contro gli effetti collaterali della realtà. Un atto culminante di
felicità, una straordinaria prova di letteratura che procura un eccesso di
soddisfazione e piacere. Un mondo visionari e fantastio che ha acquisito una
sua abituale consistenza. Un epoca che non possiede niente di diverso da quella
odierna, ma che desta sempre il mio fascino. Romanzi meravigliosi, proprio come
questo, che altro non sono che tentativi di fuggire da se stessi. Opere che ho
accolto nel mio cantuccio personale e che, slegandosi dalla materia di cui sono
fatti i suoi personaggi, ci si domanda se convivere con un certo dolore sia
l'unica soluzione. Con l'anima tumefatta, in compagnia di creature dispensate
dalle emozioni, esemplari finiti della razza umana che hanno già provato tutto
quel che c'è da provare.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Non ho ancora letto la trilogia, ragion per cui non ho acquistato questo libro. Cercherò presto di recuperarli perché mi ispirano molto.
RispondiEliminaPrima di lasciarti volevo informarti che tra pochi giorni partirà sul mio blog un gruppo di lettura a tema natalizio. Se ti va di partecipare, o se vuoi avere maggiori informazioni, le puoi trovare qui.
Spero ti faccia piacere essere dei nostri, perché più siamo, meglio è!
A presto ^-^
Grazie, Little Pigo ☺ vengo a trovarti con tanto piacere ☺
EliminaHo adorato la trilogia e ne sono rimasta molto amareggiata quando hanno interrotto la trasposizione cinematografica... non sapevo che questo ne facesse parte anche se poi è una storia a se... lo leggerò! Grazie
RispondiEliminaGrazie a te! :)
Eliminaquesto è un altro autore che ancora devo conoscere ma ora più che mai sono curiosa
RispondiEliminaFammi poi sapere :)
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