Ho
appena finito di leggere un libro davvero meraviglioso, importante, e ho dovuto
obbligatoriamente sedermi dinanzi alla scrivania a scrivere. Realizzare un
pensiero, estrapolato da qualche piccola annotazione, sull'idea che mi sono
fatta su una grande pittrice proprio come Frida Kahlo, avendola conosciuta così
di sfuggita, come una donna appassionata e bruttina.
Il
romanzo di cui farà seguito la recensione è stato scritto da un artista, da un
commediografo, Pino Cacucci e, dando prova di grande obiettività di giudizio,
fece Viva la vida! una piccola ma bellissima perla. Rapito dalle innumerevoli
gesta della pittrice, intrigato dalla sua truculenta storia con Diego Rivera.
E'
stato davvero impossibile rendersi conto di come il fato sia stato crudele ed
egoista. Una donna così giovane e ripudiata del dono più grande della vita ha
sentito, con la medesima responsabilità con cui mi appresto a scrivere queste
poche righe, il più bel grido del mondo, il solo forse che abbia veramente
contato per il corpulento Diego Rivera. E tutto ciò che mi rimane da fare,
amici lettori, è parlarvene. Mettervi a conoscenza di ciò che ho letto, di ciò
che visto o sentito, anche se per qualche ora, come un eco lontano ma distinto.
Titolo: Viva la vida
Autore: Pino
Cacucci
Casa editrice:
Feltrinelli
Prezzo: 7€
N° di pagine:
77
Trama: Si
tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di Frida
Kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni.
Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione
forzata ( ripetutamente ingessata e condannata all'immobilità), ai suoi lucidi
deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego
Rivera. In poche pagine c'è il Messico, c'è il risveglio dell'immaginazione, c'è
la storia di una donna, c'è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo.
La sintesi infuocata di un'esistenza.
La recensione:
Lui è la vita che mi è mancata, lui è l'amico che, quando mi tiene
fra le sue braccia, riesce a far scomparire la Pelona che mi danza intorno
giorno e notte.
Non ho una guida, ne ho pensato di seguire uno schema preciso.
Avrei dovuto agire diversamente? Penso di si. Eppure, quando si è in balia di sensazioni
particolari, altalenanti e potenti, mantenere un certo autocontrollo è davvero
difficile! Mi impensierisce ogni tanto questa cosa; l'emozioni è bene tenerle a
bada, ogni tanto. Ma con Viva la vida!
mi è stato davvero impossibile. Mi ha dato una gioia così profonda, nell'essermi
affidata a un grande artista, proprio come Cacucci, che non mi sono resa conto
nemmeno del flusso degli eventi.
Nella sua produzione artistica,
Cacucci è scrittore di innumerevoli romanzi. Non so se leggerò altro di
suo, perlomeno qualcosa che non riguardi Frida Kahlo, tuttavia mi ha condotta
in Messico dinanzi alla figura di una ragazza che è nata e cresciuta nella
pioggia. Ha vissuto l'eternità chiusa in un sarcofago di gesso e ferro, in un
sudario di putride infezioni e sangue rappreso che non si rimargineranno più.
Immaginandola seduta in giardino, con quell'aria tenera, viva e indifesa, si era
presa gioco del mio cuore e aveva fatto della sua storia oggetto di enorme fascino.
La sua vita, infatti, fu travagliata, le sue innumerevoli passioni sopite dalla
malattia. Una mano invisibile l'aveva spinta a combattere, a stringere fra le mani
un vecchio pennello di legno e ritrarre tutto ciò che la circondava. Una donna
comune che ha cercato di sembrare un intellettuale e che, persino la malattia,
le disgrazie che frantumeranno i suoi sogni in minuscoli pezzettini, le
conferiscono una certa raffinatezza ma anche tanta infelicità. E' inutile
sostenere il contrario. Frida non è riuscita ad ingannarmi. Non avrebbe voluto
tutto questo, eppure l'ha avuto. E con grinta l'ha contrastato.
Viva la
vida! nacque dalla produzione italiana del
suo autore, dalla realizzazione di fatti realmente accaduti nei primi anni del
Novecento, a tal punto di nutrire una certa curiosità che aveva raggiunto
livelli inimmaginabili. Frida, Diego, Cristina, Stanlin erano ovunque, adempierono
alle più diverse funzioni, muovendosi come schiere di anime contrite e dannate
che entrarono nella lotteria della vita senza dargli una certa importanza.
La loro presenza, per una lettrice come me che da qualche tempo ha
maturato un certo interesse per la Kahlo, divenne oggetto di curiosità e
interesse. A tal punto che favorirono e soddisfano le mie richieste leggendo Viva la vida!, condensata in meno di ottanta
pagine, acquistando allegramente così la mia attenzione, convinta che questa
lettura avrebbe sortito innumerevoli effetti.
Queste creature avevano preso vita propria di nascosto, inaspettatamente.
E questo tentativo di spiarli impunemente, avvicinarli, facendogli sentire il
mio respiro sulla loro pelle, mi ha sorpreso così tanto che, al prossimo giro
in libreria, mi accaparrò di una copia. Non risulta quindi una coincidenza se
Frida sovvenne e sopraggiunse al termine di un periodo brutto e insoddisfacente,
emettendo un battito che ricorda gli antichi poemi dickensiani.
Fra la bellezza di scenari mai visti, ho magnificamente accolto il
romanzo di Cacucci non dando più peso a nulla. Ne alla mia inutilissima vita,
ne alle delusioni morali che il tempo sono certa farà evaporare.
L'essenziale era quello su cui ruota l'intero romanzo: il personaggio
di Frida. Questa ragazza dotata di una bellezza che si concentra maggiormente
negli occhi, così profondi da dare un senso di smarrimento e vertigine. Il
mondo esterno mi stringeva da ogni parte, così tangibile, impenetrabile,
incontestabile come una foresta. Rendendo ai miei occhi questa vicenda un
bellissimo monologo in cui non ci si può non restare ammaliati, stregati, e
ritrovarsi unanime con la stessa Frida. Un monologo che ha scandito bellissimi
momenti in sua compagnia, in cui mi sono persa e poi ritrovata, mediante i
colori estrapolati da una tavola particolare e meravigliosa. Ineffabile e
profondo come un sogno splendido e benefico.
I cambiamenti ci sconcertano, ci terrorizzano, perché noi cerchiamo
la calma, la pace, perché anticipiamo la morte morendo in ogni istante della
nostra vita.
Valutazione d'inchiostro: 4
Ciao, ho letto questo mini-libro tempo fa (trovi la mia recensione sul mio blog); Frida è Frida e qui viene descritta in modo esemplare!
RispondiEliminaSono d'accordo, Benedetta! Il personaggio di Frida mi affascina un sacco, e presto vedrò di arricchire il mio bagaglio culturale ☺
EliminaAdoro la storia di Frida Khalo, molto triste, ma ricca di possibili riflessioni sulla vita. Assurdo che un libro così piccino sia stato così intenso. Devo ricordarmelo!! Grazie Gresi:)
RispondiEliminaGrazie a te ❤❤
Eliminait seems very interesting books. i will try to read it.thanks for sharing.
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Thank you ☺
EliminaSono davvero contenta che anche a te sia piaciuto questo titolo perché io l'ho adorato. L'ho letto tra anni fa e da allora mi riprometto di recuperare altro di Cacucci e prima o poi devo proprio farlo.
RispondiEliminaAnch'io l'ho adorato, così come ho adorato Frida e la sua storia ☺ sicuramente in futuro leggerò altro che la riguarda ☺
EliminaEcco, ero proprio curiosa di leggere una recensione su questo libro, poichè qualche mese fa quando ero in cerca di titoli che mi consentissero di avvicinarmi al personaggio di Frida Kahlo ero in dubbio fra questo e quello che poi di fatto ho comprato (la biografia scritta da Hayden Herrera, l'ho anche recensita nel blog poche settimane fa).
RispondiEliminaMa di questo mi era rimasta una gran voglia, e si sa, le voglie in gravidanza sono pericolose ^_^.
Mi sa che lo recupero dalla wishlist di Amazon...
Io invece vorrei leggere la biografia scritta da Hayden Herrera :) Dopo questa lettura, mi è rimasta addosso una curiosità appiccicosa e mi piacerebbe leggere qualcos'altro su questo personaggio contorto, proprio come Frida :)
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