lunedì, ottobre 21, 2019

Gocce d'inchiostro: Una serie di sfortunati eventi. L'ascensore ansiogeno e Il vile villaggio - Lemony Snicket

Ed eccomi nuovamente qui a parlarvi di due nuovi libri della saga di Lemony Snicket. Questo mese mi ha vista parecchi pomeriggi in solitudine, in compagnia esclusivamente di personaggi fatti di carta e inchiostro, ad assistere al lieto o funesto fine di una composizione di opere che ho amato e di cui serberó un ricordo speciale. Certamente sentirò la mancanza di ognuno di loro, persino del conte Olaf, e così ecco che ci si avvicina lentamente alla fine aggregandomi all'idea che, sebbene dopo non ci sarà più niente, potrò tornarci quando mi pare e piace.
Questo piccolo grande gruppo di ragazzini che hanno riempito il mio animo con la loro sfortunata storia, hanno aperto uno squarcio nel mio cuore, e lì ci sono rimasti. Per sempre. 

Titolo: Una serie di sfortunati eventi. L'ascensore ansiogeno
Autore: Lemony Snicket
Casa editrice: Salani
Prezzo: 12€
N°di pagine: 218
Trama: In questo senso disperato episodio i fratelli Baudelaire devono vedersela con un aringa rossa, un passaggio segreto e della gazzosa al prezzemolo. Hanno pure degli amici, ahimè, e c'è un losco individuo bugiardo che complotta contro di loro. Anche se avete preso in mano questo libro, potete sempre rimetterlo giù...


Titolo: Una serie di sfortunati eventi. Il vile villaggio
Autore: Lemony Snicket
Casa editrice: Salani
Prezzo: 12€
N°di pagine: 192
Trama: "Egregio lettore, sono dolente che questa carta sia umida, ma Le scrivo dal luogo in cui erano tenuti nascosti o trigemini Pantano. La prossima volta che resterà senza latte, ne compri un cartone alla cassa n°19 del Non Tanto Super Mercato. Quando arriverà a casa, troverà che la descrizione delle recenti esperienze dei Baudelaire in questa terrificante città, intitolata "Il vile villaggio", è stata introdotta nella sua busta della spesa, insieme a una fiaccola spenta, la punta di un arpione, e un grafico dei percorsi migratori dei corvi di V. F. " (Lemony Snicket)


La recensione:
Così grande è il piacere di stare in compagnia degli orfani Bodelaieur che una sera di inizio ottobre, come spumante in una bottiglia, sprizzarono fuori attorno al mio cerchio. Anche sulle situazioni, quasi ripetitive che ci sono, che non mi spiego. Ma che continuano il viaggio verso la scoperta di verità e dubbi indistricabili. È così facile seguirli, stargli dietro. Il fatto che non disapprovi nulla, non disprezzi nulla fa salire ulteriormente la mia stima nei riguardi di questa saga. Non possiede nulla di speciale, ma ha un tale coraggio. Una certa forza. Siamo certamente dinanzi a un tipo di narrativa ampiamente fantastica, che vuole sapere tutto, con cui si parla di tutto, delle cose più strambe ed eccentriche, senza alcun limite che in un certo senso ti affascina. Tema principale la sfortuna. Ma cosa ruota attorno queste dispiacevoli disgrazie? Da cosa ne derivano le conseguenze? Spesso e non poche volte, Violet, Klaus e Sunny si sono chiesti perché al mondo esiste qualcosa o qualcuno che li allontani dalla felicità, dagli affetti o legami. Lemony Snicket ci parla di tutto questo. Ci invita a non oltrepassare le soglie del possibile ma come non si riesce a sopportare niente. Del resto, se ogni cosa è un complotto, una ritorsione contro di loro? E sempre, di qualunque situazione famigliare si parli, scopriamo come l'autore scalda il cuore con una risata triste. Non avevo mai letto, a eccezione dei romanzi di Dickens, personaggi così sfortunati. Sebbene ogni tanto ho avuto come l'impressione che ci sia una sfortuna enfatizzata dopo l'altra. Di tutti i parenti, gli zii grassoni, le zie paurose e perennemente sulla difensiva, il conte Olaf sarà colui che avrà così tanta voglia di stare in mezzo a loro. Così ossessivo, pretenzioso, malvagio. Azzerrato in un ambiente concentrato e falso, che mozza il respiro. Lui che è il vero << cattivo >> della storia. Eppure sarà grazie a lui che trasformeranno queste pagine. Pian pianino diverranno più mature, più consapevoli, più possibile a fare tante cose... 
Come i precedenti romanzi anche questi due volumi esultano per la soluzione, una fuga da un problema, da una situazione incresciosa. Perduti nel silenzio, sono letture in cui inevitabilmente mi vedo bambina. Con degli occhiali spessi sul mio viso rotondo, una specie di angioletto circondata da un aura dorata. Poiché dalla naturalezza della gioventù, della bontà d'animo l'autore trae piacere e la felicità di poterci sentire normali e naturali sempre, in qualunque circostanza. 
Valutazione d’inchiostro: 4

6 commenti:

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